(nella foto Mimmo Lucano e Vittorio Sgarbi)
A COMPIACERSI DELLA SENTENZA DI SECONDO GRADO CHE ASSOLVE MIMMO LUCANO DALLE ACCUSE INFAMANTI COSTRUITE CONTRO DI LUI ANCHE VITTORIO SGARBI. L ‘ACCOGLIENZA NON PUÒ ESSERE PIEGATA A REATO. MIMMO LUCANO È UNA PERSONA PER BENE. LE PAROLE DI VITTORIO SGARBI PESANO PERCHÉ È UN SOTTOSEGRETARIO A PRONUNCIARLE. DALLA VICENDA GIUDIZIARIA ESCE MALE LA MAGISTRATURA INQUIRENTE E GIUDICANTE DI PRIMO GRADO CHE NON AIUTA AD AVER FIDUCIA NEL SISTEMA GIUDIZIARIO. CON TUTTI I LADRI IMPUNITI IN CIRCOLAZIONE PROPRIO CON MIMMO LUCANO SONO ANDATI A SBATTERE.
Estratto dell’articolo di www.corriere.it
«Sin da subito, leggendo le carte, dissi che quella su Lucano era una indagine fondata sul nulla. L’accoglienza non può essere un reato. Lucano ha solo fatto scelte amministrative ispirate all’umana solidarietà. E quell’esperienza di accoglienza poteva diventare un modello, anche in ragione dell’integrazione tra la comunità locale e i migranti. Lo Stato ha sprecato migliaia di euro, mentre un uomo per bene è stato infangato e distrutto politicamente». Il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi commenta così la sentenza della Corte d’Appello di Reggio Calabria che ha sconfessato la decisione del tribunale di Locri sull’ex sindaco di Riace, che in primo grado era stato condannato a 13 anni. Per Sgarbi, «questa vicenda ripropone il tema della qualità delle indagini preliminari, e dunque dello scrupolo e del rigore che dovrebbe ispirare il lavoro di chi indaga per evitare processi inutili. Adesso – conclude Sgarbi – spero che la Rai accolga l’appello di Lucano di mandare in onda la fiction girata a Riace e che racconta quell’esperienza straordinaria».