RASSEGNA STAMPA – Biden con Israele ma non contro la Palestina…

(nella foto Joe Biden in Israele)

 

BIDEN, PRIORITÀ GARANTIRE IL RITORNO DEGLI OSTAGGI VIVI ++

(ANSA) – “Io come presidente americano ho come altissima priorità garantire il ritorno degli ostaggi vivi”. Lo ha detto Joe Biden a Tel Aviv. (ANSA).

BIDEN, CHI PENSA DI ATTACCARE ISRAELE RINUNCI ALL’IDEA ++

ROMA

(ANSA) – “Se pensate di attaccare Israele, rinunciate a quest’idea, non fatelo”. Lo ha detto il presidente americano Joe Biden rivolgendosi ai Paesi ostili a Israele, nel corso di un messaggio da Tel Aviv. Con il sostegno americano, “oggi Israele è più forte che mai”, ha aggiunto.

BIDEN, FARE GIUSTIZIA MA ANCHE VITA DEI PALESTINESI CONTA ++

(ANSA) – “Bisogna fare giustizia” ma “non lasciate che questa rabbia vi consumi”. Lo ha detto il presidente americano Joe Biden a Tel Aviv sottolineando che “le scelte non sono mai facili” e “c’è sempre un prezzo da pagare” perché “richiedono una valutazione onesta”. “La maggioranza dei palestinesi non sono Hamas” e “anche la perdita di vite palestinesi conta”.

BIDEN, ULTERIORE PACCHETTO DI AIUTI A DIFESA CIELI ISRAELE 

 (ANSA) – ROMA, 18 OTT – “Oggi sono qui per offrirvi un ulteriore pacchetto di aiuti per Israele, per continuare a fornire materiale per far sì che i cieli siano sicuri salvando così le vite dei civili. La portaerei Ford verrà trasferita nel Mediterraneo per esercitare il suo potere di deterrenza ed evitare che il conflitto si allarghi”. Lo ha dichiarato il presidente Usa Joe Biden a Tel Aviv.

BIDEN, LAVOREREMO PERCHÉ ISRAELE VIVA IN ARMONIA CON I VICINI

 (ANSA) – “Continuiamo a lavorare affinchè Israele possa vivere in armonia con i vicini”. Lo ha detto il presidente Usa Joe Biden a Tel Aviv sottolineando che la soluzione è quella dei “due stati”, israeliano e palestinese e ribadendo a Israele: “Non non siete soli, Gli Stati uniti sono al vostro fianco”.

BIDEN, OK DI ISRAELE AGLI AIUTI A GAZA IL PRIMA POSSIBILE ++

(ANSA-AFP) – Israele ha accettato di permettere l’ingresso dei aiuti umanitari a Gaza “il più presto possibile”. Lo ha detto il presidente Usa Joe Biden da Tel Aviv

LA PROVA DELLA VERITA’ PER IL «SIONISTA» JOE

Estratto dell’articolo di Viviana Mazza per il “Corriere della Sera”

A 80 anni, Joe Biden è sei anni più vecchio dello Stato di Israele. Ha visitato il Paese dieci volte, ha conosciuto tutti i premier dal 1973 in poi, quando fece il suo primo viaggio da senatore trentenne, cinque settimane prima della guerra dello Yom Kippur. Più volte ha rievocato un incontro di un’ora e mezzo con Golda Meir, l’allora premier nata a Kiev e cresciuta negli Stati Uniti: «Uno dei più importanti della mia vita». La visita di Biden oggi in Israele è una dimostrazione straordinaria di solidarietà emotiva e strategica da parte di un presidente che in passato si è definito «sionista nel cuore» […]    Nella scena da lui descritta, Golda fumando una sigaretta dopo l’altra gli mostrò mappe della regione e descrisse la grave situazione della sicurezza. Mentre posavano per una foto, la premier osservò: «Senatore, sembra preoccupato». «Mio Dio», rispose lui «lo scenario che ha descritto…». E lei: «Oh non si preoccupi. Abbiamo un’arma segreta nel conflitto con gli arabi. Vede, noi non abbiamo altro posto dove andare».    […] Secondo fonti Usa, Biden è pronto anche a dare l’ordine di colpire Hezbollah, in caso di attacco dal nord. Ma solo dopo che il premier Netanyahu si è impegnato per un pacchetto di aiuti per i civili di Gaza, il segretario di Stato Antony Blinken ha annunciato che Biden accettava l’invito in Israele, spiegando che riceverà anche un briefing su come lo Stato ebraico intende ridurre al minimo le vittime civili. Biden considera il fermo abbraccio di Israele come l’unico modo realistico per prevenire una catastrofe a Gaza. Blinken ha spiegato a Netanyahu che se non pensa ai civili palestinesi perderà l’appoggio internazionale per la guerra a Hamas. È un tentativo, da parte di un presidente che crede nei due Stati, di dire che si può stare dalla parte di Israele e anche da quella dei palestinesi, che non sono rappresentati da Hamas. Ma quanto ciò sia arduo è confermato dalla scelta del presidente dell’Autorità palestinese Abu Mazen di cancellare il loro incontro, dopo il missile su un ospedale di Gaza. È un viaggio rischioso politicamente, oltre che in termini di sicurezza. Biden, che corre per un secondo mandato, è accusato dalla destra di aver rafforzato l’Iran scongelando 6 miliardi di dollari (ora ricongelati) in cambio della liberazione di 5 prigionieri americani e ora alcuni dicono che sembra più preoccupato per gli aiuti «che rischiano di arrivare a Hamas» che per gli ostaggi. Ma rischia anche di perdere l’appoggio di parte della sinistra: nonostante la solidarietà per Israele dopo il 7 ottobre, alcuni nel partito democratico criticano i raid. L’estrema sinistra alla Camera, che include Rashida Tlaib, palestinese-americana, Alexandria Ocasio-Cortez e Ilhan Omar, ha presentato una risoluzione per chiedere l’immediato cessate il fuoco, parola che il presidente non usa, poiché appoggia l’obiettivo di distruggere Hamas. Biden e il 73enne Netanyahu si dicono vecchi amici, ma per mesi non si sono parlati, vedendosi faccia a faccia solo a settembre, non alla Casa Bianca ma all’Assemblea generale dell’Onu. Incontro nel quale Biden ha espresso preoccupazione per la riforma della Corte suprema in Israele e per le violenze tra coloni e palestinesi in Cisgiordania. Si sono trovati d’accordo sulla normalizzazione con i sauditi, ma ora anch’essa è «congelata». […]    […]«Ora dirò una cosa scandalosa — ha dichiarato Biden di recente —. Penso di saperne quanto Kissinger di politica estera. È quello che ho fatto per tutta la vita. Per i passati 270 anni».