(nella foto Nunzia De Girolamo – Avanti Popolo)
Estratto dell’articolo di Giovanna Vitale per “la Repubblica”
Nervi a fior di pelle, volti scuri, tensione alle stelle. Dopo l’inchiesta di Repubblica sul crollo degli ascolti e il sorpasso di Mediaset, nel quartier generale Rai si è scatenato l’inferno. Di buon mattino i vertici nominati dal governo Meloni hanno prima incontrato la neo-direttrice del marketing, Roberta Lucca, per fare il punto sul palinsesto autunnale che sembra far acqua da ogni parte. Quindi, è partita una girandola di riunioni con i vari responsabili dei Generi — da Paolo Corsini (Approfondimenti) ad Angelo Mellone (Day time) fino al capo dell’Intrattenimento Marcello Ciannamea — per analizzare le trasmissioni più problematiche e studiare le contromisure. Il confronto si è concentrato, in particolare, sul pessimo andamento di Avanti Popolo , il talk di Nunzia De Girolamo su Rai3, che forse mangerà il panettone ma difficilmente supererà Capodanno; sulle deludenti performance di Mara Venier a Domenica In e di Caterina Balivo su Rai1; sui flop collezionati da Rai2 — Pino Insegno, Max Giusti e Bianca Guaccero — che neppure i risultati di Francesca Fagnani e Alessia Marcuzzi sono riusciti a compensare. E dire che, nei piani dell’ad Roberto Sergio e del dg Rossi, proprio la rete cadetta infarcita di nuovi format e volti sovranisti avrebbe dovuto bilanciare il preventivato calo della terza rete, orfana di big come Fazio, Annunziata, Gramellini e Berlinguer. Segno che — nonostante la lunga nota con cui l’ufficio stampa Rai tenta un’impresa impossibile: smentire l’Auditel — anche a Viale Mazzini è scattato l’allarme rosso. Con il solito gioco delle tre carte, ossia proponendo un paragone non fra i gruppi editoriali nel loro complesso, bensì soltanto fra alcuni canali, i comunicatori del servizio pubblico sostengono che «rispetto a quanto riportato da alcuni organi di stampa in maniera distorta, le tre reti generaliste Rai — dal primo al 28 ottobre — hanno fatto registrare il 31,2 di share in prima serata e il 29,6 nell’intera giornata, rispettivamente con un +5,5 e un +3,1% rispetto alle tre generaliste Mediaset». Peccato che la Rai di canali ne abbia 13 e che il quadro disegnato dallo Studio Frasi, riportato da Repubblica , proponeva un confronto sull’intero perimetro delle due media company e per un tempo più lungo, durante il quale si è registrato il sorpasso della principale emittente privata sulla Tv di Stato. […] Nel frattempo, il Tg1 delle 20 ieri ha dedicato un ampio servizio all’intervista al papa trasmessa in edizione speciale la sera precedente: 21,7 lo share totalizzato, pari a 5,3 milioni di spettatori. Peccato che Fabio Fazio, quando nel 2022 ospitò per primo Francesco su Rai3, fece molto di più: 6,7 milioni di spettatori e il 25,4 di share, con picchi del 32,3. Allora però nessuno lo glorificò, come invece fa TeleMeloni oggi, per coprire la Caporetto degli ascolti.