(nella foto Dario Franceschini e Matteo Renzi)
Estratto dell’articolo di Fabrizio Roncone per il “Corriere della Sera – Sette”
Elly non l’ha visto arrivare (succede anche a lei). E nemmeno l’ha sentito (l’uomo politico in questione è noto per il passo felpato). Però poi ha letto la sua ultima dichiarazione ufficiale – «Non intendo candidarmi alle elezioni Europee» – e ha capito: Santo Cielo, Paolo Gentiloni sta tornando da Bruxelles. Le sacerdotesse e i monaci a guardia del Nazareno hanno cercato di rassicurarla. Stai calma, Elly. Non preoccuparti […]. Tu sei la migliore, Elly. Nessuno può pensare di prendere il tuo posto, Elly. Dai, […] pensiamo a cose belle: l’impermeabile lo preferisci verde acqua o verde bottiglia? […] vogliamo provare a far uscire un’altra lunga intervista su Vogue? Ma la segretaria del Pd era accigliata. Aveva capito che Gentiloni sarà, nei prossimi mesi, il suo incubo più serio. Del resto – come sottolineano capi e capetti dem, rassegnati a tenersi Elly fino al 9 giugno, ma speranzosi di poterla sostituire già dopo i primi exit poll – «Paolo è l’esatto opposto di Elly»: stimato e conosciuto in Europa e con una solida esperienza di governo […], mai supponente, o snob, è una persona accogliente e coinvolgente, autorevole e credibile. E pure prudente. Infatti, a chiunque lo chiami implorante […] Gentiloni risponde accampando una scusa di stampo istituzionale. Questa: poiché la nuova commissione europea si insedierà a ridosso del 2025, lui è intenzionato – fino ad allora – a gestire ancora il dipartimento economico che attualmente guida senza distrazioni. Quindi, riflettono i retroscenisti, c’è tutto il tempo necessario per apparecchiare la sua comparsa alla guida del centrosinistra. Hanno parlato anche di questo Renzi e Franceschini (uno degli “inventori” della Schlein) nella cena segreta spifferata da Dagospia? Sì, è possibile. E probabile. Si tratta d’un ribaltone da preparare con cura. I cronisti però sono previdenti e si portano avanti. L’altro giorno uno m’ha chiesto: ma Gentiloni abita ancora a largo San Bernardo, nel palazzo di famiglia? […]