RASSEGNA STAMPA – QUANDO IL DISASTRO SANITARIO ESPLODERA’ A LIVELLO NAZIONALE IN FORME NON PIU’ CONFUTABILI, CI SI RENDERA’ CONTO CHE -COME GIA’ ACCADE AL SUD- IL DIRITTO ALLA SALUTE E’ DIVENTATO “DIRITTO ALLA VITA” VISTO CHE NON TUTTI POSSONO PAGARE DI TASCA PROPRIA LE CURE CHE IL SERVIZIO SANITARIO NON E’ PIU’ IN GRADO DI GARANTIRE PER TEMPO. SI ALLUNGANO A DISMISURA LE LISTE DI ATTESA E LA MALATTIA FA IL SUO DECORSO INARRESTABILE. ACCADE GIA’ NELLE AREE INTERNE DEL PAESE DOVE GLI OSPEDALI SONO LONTANI E “SATURI” E LA MEDICINA TERRITORIALE VA DEL TUTTO SCOMPARENDO. IL POTERE, NELLE SUE FORME PIU’ DEGRADATE E’ STUPIDO OLTRE CHE IRRESPONSABILE. ALLA LUNGA GLI ITALIANI SI ACCORGERANNO CHE GIORNALI E TELEGIORNALI COMPIACENTI NON DICONO LA VERITA’ E RACCONTANO UN PAESE CHE ESISTE SOLO NELLA PROPAGANDA DI CHI GOVERNA.VERRA’ IL MOMENTO IN CUI , COME E’ SEMPRE ACCADUTO NELLA STORIA DEI POPOLI, IL DIRITTO ALLA VITA PREVARRA’ SU OGNI ALTRA CONVENIENZA E SI FARA’ VALERE NELLE FORME CHE LE SINGOLE SITUAZIONI DETERMINERANNO. IN CALABRIA, PER ESEMPIO, CRESCE LA MOBILITAZIONE SPONTANEA DI CITTADINI CHE, CON I LORO SINDACI, PROTESTANO CONTRO LA RIORGANIZZAZIONE DELLA RETE OSPEDALIERA CHE ISOLA E ABBANDONA ALCUNI TERRITORI A SE STESSI. QUELLO SANITARIO SI RIVELA UN DISASTRO PERSEGUITO E IMPUNITO CHE HA ALIMENTATO RENDITE E ARRICCHIMENTI DA CODICE PENALE. “CI SARA’ PURE UN GIUDICE A BERLINO?” (Bertoldt Brecht)

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(ANSA) Dal 2020 al 2022 negli ospedali italiani sono stati tagliati 32.500 posti letto e fra il 2019 e 2022 oltre 11.000 medici hanno lasciato le strutture pubbliche. Diminuiscono anche i nosocomi: in 10 anni ne sono stati chiusi 95 (9%). E le risorse sono sempre meno: nel 2024, il finanziamento del Fondo sanitario è aumentato in termini assoluti rispetto al 2021 ma è diminuito rispetto al Pil ed è eroso dall’inflazione. I dati sono presentati dalle 75 Società scientifiche dei clinici ospedalieri e universitari (FoSSC), che chiedono al governo una “grande riforma strutturale e misure urgenti per salvare il Ssn. A rischio le cure per tutti”.