RASSEGNA STAMPA – IL GENERALE VANNACCI CANDIDATO AL PARLAMENTO EUROPEO E’ L’ULTIMA CARTA CHE RESTA A SALVINI PER RISALIRE NEI SONDAGGI E NELLE URNE.

(nella foto Matteo Salvini e Roberto Vannacci)

 

SE RESTA SOTTO IL 10 PER CENTO E, SOPRATTUTTO, SE VIENE SUPERATO DA FORZA ITALIA, LA SUA LEADERSHIP VERRA’ MESSA IN DISCUSSIONE. A GIOIRNE SARANNO SOPRATTUTTO I FRATELLI E LE SORELLE D’ITALIA CONTRO I QUALI VIENE “GIOCATA” LA CANDIDATURA DI VANNACCI.

Traduzione dell’articolo di Amy Kazmin per www.ft.com

Il vicepremier italiano Matteo Salvini sta affrontando una rivolta aperta contro la sua leadership, all’interno del suo partito di estrema destra, la Lega, dopo aver scelto un omofobo e filo-russo come candidato principale per le prossime elezioni europee. Il malcontento, soprattutto nella tradizionale roccaforte nel prospero nord Italia, è cresciuto negli ultimi mesi, quando Salvini ha perso il sostegno di gran parte della base del partito a favore dell’arci-conservatore Primo Ministro Giorgia Meloni. Ma questa rabbia che ribolliva da tempo è esplosa la scorsa settimana quando Salvini ha scelto il controverso generale dell’esercito italiano Roberto Vannacci – recentemente sospeso dal servizio attivo a causa di un libro incendiario da lui pubblicato – per guidare la lista di candidati della Lega alle elezioni parlamentari dell’UE di giugno. Negli ultimi anni molti esponenti si sono allontanati dalla Lega, per arruolarsi nel partito della Meloni, Fratelli d’Italia o nel più centrista Forza Italia, fondato dal defunto Silvio Berlusconi. Questa tendenza è destinata ad accelerare dopo l’ultima mossa di Salvini. “Salvini è un egoista”, ha dichiarato l’imprenditore milanese Paolo Grimoldi, ex deputato della Lega fino al 2022. “Tutti hanno capito che con lui non abbiamo un futuro politico. Non prendiamo più voti e stiamo andando abbastanza velocemente verso un disastro elettorale e politico. Ma lui non vuole dimettersi”. A seguito di questa agitazione, il mese scorso il fondatore del partito Umberto Bossi ha fatto una rara apparizione pubblica per chiedere un nuovo leader e un reset politico per impedire alla Lega di perdere consensi tra gli elettori. “Salvini è nei guai, guai seri”, ha dichiarato Daniele Albertazzi, esperto di politica italiana presso l’Università del Surrey. “Gli stanno praticamente sparando addosso da tutte le direzioni”. I sondaggi danno Forza Italia potenzialmente in grado di superare la Lega nel voto di giugno, mentre la Meloni rimane la stella indiscussa della destra italiana e leader di una coalizione di tre partiti con Forza e la Lega. “Berlusconi è un leader migliore dal cielo di quanto lo sia Salvini dalla terra”, ha detto Grimoldi. “Salvini ha un problema di coerenza e credibilità”. Le radici politiche della Meloni affondano in un movimento neofascista, ma negli ultimi due anni ha virato verso il centro per ampliare il suo appeal elettorale. Salvini ha risposto alla sua ascesa cercando di affiancarla all’estrema destra – e ha raddoppiato questa strategia nominando Vannacci, un “guerriero culturale” polarizzante, come candidato principale del suo partito. Ex membro di un’unità d’élite di incursori, Vannacci era l’addetto militare di Roma a Mosca quando il presidente russo Vladimir Putin ordinò l’invasione su larga scala dell’Ucraina nel 2022. Dopo il suo ritorno in Italia, il generale ha pubblicato un libro molto controverso che critica il liberalismo occidentale, intitolato “Il mondo alla rovescia”. In esso descrive i gay come “anormali”, chiama le femministe “streghe moderne”, si lamenta del fatto che l’atleta di colore Paola Egonu non “sembra italiano” ed esalta il fascino della Russia di Putin. Il ministero della Difesa lo ha sospeso per 11 mesi per cattiva condotta in relazione al libro. Più di recente ha anche descritto il dittatore fascista Benito Mussolini come “uno statista” e ha sostenuto che i bambini con disabilità devono essere educati separatamente dagli altri studenti. Membri di vecchia data della Lega, come il ministro delle Finanze Giancarlo Giorgetti, hanno espresso il proprio disappunto per l’allontanamento del partito dal suo programma storico di federalismo fiscale, riduzione delle tasse e della burocrazia. “Non si può essere alternativi alla Meloni andando all’estrema destra”, ha detto Grimoldi. “Il mio partito è nato per parlare di tasse, meno Stato e più libertà, non per allearsi con [politici] che pensano che i bambini disabili non debbano andare a scuola”. Utilizzatore compulsivo ed esperto di social media, ammiratore sfegatato di Putin, Salvini ha guidato la Lega dal 2013, riorientandola da movimento regionale favorevole agli affari nel nord del Paese a partito populista di estrema destra. Indugiando su quello che descrive come il flagello dell’immigrazione clandestina, ha portato la Lega a una sorprendente vittoria nelle elezioni europee del 2019, quando ottenne il 34% dei voti. Ma da allora la sua stella è in declino. Poco dopo le ultime elezioni europee, Salvini ritirò il sostegno del suo partito al governo di Giuseppe Conte, sperando di scatenare un voto lampo per il Parlamento italiano, sfruttare la sua popolarità e andare al potere. Annunciò la sua decisione da una località balneare, indossando un costume da bagno e con un Mojito in mano. Ma il gioco si è ritorto contro di lui: il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si rifiutò di indire elezioni anticipate e, dopo la pandemia di Covid-19, l’ex presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi è stato incaricato di guidare il Paese attraverso la crisi. Alle elezioni generali del 2022, molti elettori conservatori erano stati conquistati dalla Meloni, che, a differenza di Salvini, si è impegnata a sostenere l’Ucraina dopo l’invasione su larga scala da parte della Russia ed è apparsa nel complesso come un politico più serio. Nel voto che ha portato all’attuale governo di coalizione, il partito della Meloni ha ottenuto il 26%, mentre la Lega è scesa sotto il 9%. “Ha commesso errori madornali… non ha credibilità nemmeno tra gli elettori di destra”, ha detto Albertazzi. Salvini sta lottando per la sua sopravvivenza politica, in vista del congresso della Lega, che ha promesso per l’autunno, quando gli scontenti del partito faranno quasi certamente pressione per spodestarlo. Se alle elezioni di giugno il suo partito scenderà “sotto il 10%” e dietro Forza Italia “sarà evidente che si tratta di un partito senza scopo”, ha detto Albertazzi. “È una questione esistenziale”.