(nella foto Giuseppe Santalucia Presidente ANM)
E’ UNA RISPOSTA SIGNIFICATIVA ALLA RIFORMA DELLA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE. L’ASSOCIAZIONE RICONOSCE CHE LE LEGGI LE FA IL PARLAMENTO E ALLA MAGISTRATURA TOCCA APPLICARLE MA NON SI VEDE PERCHE’ AI MAGISTRATI SIA PRECLUSA LA POSSIBILITA E LA FACOLTA’ DI DARNE UNA VALUTAZIONE IN ITINERE SOPRATTUTTO SE LA RIFORMA ANNUNCIATA VIOLA LA COSTITUZIONE. COME DIRE CHE LA POLITICA PUO’ PURE PROVARCI AD ASSOGGETTARE LA MAGISTRATURA MA E’ DEL TUTTO LEGITTIMO CHE LA MAGISTRATURA DIFENDA LA SUA AUTONOMIA E INDIPENDENZA DAL POTERE POLITICO. LA MAGISTRATURA OPERA O, ALMENO, DOVREBBE OPERARE NELL’ESCLUSIVO INTERESSE DEI CITTADINI E DELLA COLLETTIVITA’ IN PIENA AUTONOMIA E INDIPENDENZA. UNA MAGISTRATURA ASSOGGETTATA O CONDIZIONATA DAL POTERE POLITICO INCONTREREBBE INVALICABILI LIMITI NELLA LOTTA ALLA CORRUZIONE. UTIMO CASO GENOVA E IL GOVERNATORE TOTI CHE NON DISDEGNAVA CONTRIBUTI E DONAZIONI PER LA SUA ATTIVITA’ POLITICA. COLPEVOLE O INNOCENTE? LO DIRA’ LA MAGISTRATURA GIUDICANTE COME PER UN QUALSIASI CITTADINO INTERCETTATO, INQUISITO ED EVENTUALMENTE RINVIATO A GIUDIZIO.
L.MI per “la Repubblica” – Estratti
«Ci volevo essere perché questo è un momento cruciale ». Dice così Giuseppe Conte quando prende il microfono al congresso dell’Anm. Già, un momento “cruciale”, come dimostra l’ennesima contrapposizione durissima tra destra e sinistra sulla legalità. La destra compatta contro la magistratura. La sinistra schierata a difenderla. Ma perché Conte voleva essere a Palermo? Per lanciare un messaggio che diventa il leit motiv della giornata. «Siamo in presenza di una svolta autoritaria che ha assonanze con i progetti di Gelli e della P2». Giusto poche ore prima ad affermarlo era un ex pm antimafia come Roberto Scarpinato, oggi senatore di M5S, convinto, e lo dice, che «molte riforme del governo Meloni sono la calligrafica trascrizione del manifesto della P2». Ma Conte non vede solo i progetti “gelliani” che avanzano. Vede anche «le premesse di una nuova stagione di Tangentopoli su tutto il territorio nazionale». E va pure oltre perché «il governo sta sistematicamente indebolendo gli strumenti di contrasto alla corruzione e ai reati dei colletti bianchi». È proprio quello di cui sono convinti qui a Palermo tutti i magistrati. Senza distinzione di colore. Elencando l’uno dopo l’altro gli interventi legislativi che stanno indebolendo i loro poteri. (…) Finisce com’era cominciato il congresso delle toghe. Lo scontro non si placa, anzi aumenta. Il presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia, che conferma la dura opposizione alla separazione delle carriere, può ben dire che lui e i colleghi non sono soli. «Parleremo alla gente. La Costituzione non si tocca. Noi non siamo una casta». Con lui, della sinistra di Area, ecco il segretario del sindacato delle toghe Salvatore Casciaro: «La magistratura ha pagato un alto prezzo di sangue e ha conquistato un patrimonio di credibilità e di fiducia presso i cittadini». Casciaro è di Magistratura indipendente. La corrente cui era iscritto da magistrato, il sottosegretario alla Presidenza Alfredo Mantovano. Bisogna ricordarlo nei momenti di massimo scontro. Crosetto con la Lega, più cauta Forza italia con Tajani che non rinuncia alla separazione delle carriere. Loro sono convinti che si farà comunque.