RASSEGNA STAMPA – AGGRESSIONE IN PARLAMENTO AI DANNI DI UN DEPUTATO 5 STELLE.

INIZIA IL DEPUTATO CALABRESE DELLA LEGA, DOMENICO FRUGIUELE, CHE, A FRONTE DEI PARLAMENTARI DELL’OPPOSIZIONE CHE SVENTOLANO IL TRICOLORE, INCROCIA LE BRACCIA MIMANDO LA “DECIMA” RIESUMATA DAL GENERALE VANNACCI COME RICHIAMO ALLA “DECIMA MAS” DI JUNIO VALERIO BORGHESE AI CUI ORDINI OPERAVANO GLI SQUADRISTI CHE DAVANO LA CACCIA E UCCIDEVANO I PARTIGIANI. A SEGUIRE L’AGGRESSIONE DA PARTE DEL DEPUTATO LEGHISTA IEZZI AI DANNI DEL DEPUTATO 5STELLE, DONNO, REO DI VOLER METTERE IL TRICOLORE SULLE SPALLE DEL MINISTRO CALDEROLI ARTEFICE DELLA LEGGE SULL’AUTONOMIA DIFFERENZIATA. LE SCENE DEL PESTAGGIO FINITE NEL MECCANISMO DELLA COMUNICAZIONE GLOBALE MENTRE IN PUGLIA INIZIANO I LAVORI DEL G7.

1 – «COLPITO ALLO STERNO, FATICO ANCORA A RESPIRARE ORA LI DENUNCIO TUTTI»

Fabrizio Caccia per il “Corriere della Sera” – Estratti

«Mi stanno portando in ospedale, ho dolore allo sterno, la camicia strappata, fatico ancora a respirare…».

Sono le 20.30 di mercoledì sera, il deputato M5S Leonardo Donno, 38 anni, al secondo mandato da parlamentare, risponde dal cellulare di servizio dell’azienda di famiglia, la «Donno impianti» di Galatina. L’altro apparecchio, dopo la rissa di ieri sera in Aula, pare si sia rotto.

Onorevole Donno, il deputato della Lega, Igor Iezzi, l’accusa di aver fatto una sceneggiata. Dice che lui assolutamente non l’ha colpita…

«Ah no? Io dico che si dovrebbero vergognare, lui e i suoi colleghi, ho ricevuto calci ripetuti, un pugno nello sterno, non c’era solo Iezzi in quella ressa, c’erano altri leghisti come Candiani e poi Amich e Cangiano (di Fratelli d’Italia, ndr ), ma ho deciso che li denuncio tutti».

Girano diversi video dell’accaduto, può dirci che è successo?

«È successa prima un’altra cosa gravissima, e cioè io sono sceso per andare a consegnare una bandiera dell’Italia al ministro Calderoli perché in Aula si stava discutendo di Autonomia e noi stavamo protestando da ore contro la loro porcata. Gli ho detto: “Signor ministro, questa è la bandiera dell’Italia, la porti con sé”».

E lui?

«Calderoli invece ha iniziato a indietreggiare, a dire: “No, no…”. Ma come no? Un ministro che rifiuta il tricolore? Poi è scattata l’aggressione di quelli, mi hanno circondato: dicono che ho simulato?

E invece è stato un atto di puro squadrismo, nel parapiglia ci hanno rimesso anche un commesso, anche un assistente parlamentare, anche loro hanno preso dei pugni, è inaccettabile che accada un fatto così grave in Parlamento sotto gli occhi di tutti. E poi c’erano dei medici presenti che sono subito accorsi e mi hanno stabilizzato, chiedete a loro, ma quale sceneggiata! Il cazzotto sullo sterno mi ha fatto letteralmente crollare per terra, non riuscivo più a respirare».

Forse lei nel porsi nei confronti del ministro Calderoli è stato aggressivo?

«Riconosco che comunicativamente parlando forse sono apparso aggressivo, (…) Però fanno più male le botte, vi assicuro. Loro sono dei trogloditi, ecco tutto. Trogloditi e squadristi.

Siamo arrivati al punto che adesso ci picchiano dentro l’aula di Montecitorio. Questa gente non dovrebbe più entrare in Parlamento, chi mi ha colpito rappresenta un pericolo per tutti i cittadini, un pericolo pubblico».

Il presidente della Camera, però, ha espulso anche lei dall’Aula.

«Sì, mi hanno avvertito i commessi che ero stato espulso perché avevo lasciato il mio banco ed ero sceso per andare a consegnare la bandiera a Calderoli. Ma se posso permettermi, il presidente Fontana dovrebbe prendere ben altri provvedimenti contro gli autori di questa vergogna».

2 – «ERO TROPPO DISTANTE» «HA ALZATO LE MANI» E ORA SI EVOCA IL VAR

Fabrizio Caccia per il “Corriere della Sera” – Estratti

«Ci vorrebbe il Var, guardate bene il filmato…». Igor Iezzi, 49 anni, milanese, capogruppo della Lega nella Commissione Affari Costituzionali della Camera, al suo secondo mandato in Parlamento, è l’unico vestito di chiaro. Ma nelle immagini dei video che dopo le otto di sera impazzano sui social è anche il più scalmanato, quello che più volte ripetutamente s’avventa contro il grillino Leonardo Donno, che voleva dare la bandiera d’Italia a Calderoli. È stato lui a colpirlo?

Il presidente dell’Aula di Montecitorio, Lorenzo Fontana, leghista come Iezzi, ha già chiesto i filmati. Iezzi comunque ammette tutto, ma di una cosa è sicuro: «Io Donno non l’ho colpito — giura —. Ho tentato, sì, più volte di aggredirlo ma davvero il pugno non l’ho sferrato io. E non ci sarebbe bisogno nemmeno del Var, che di solito aiuta a ricostruire l’azione quando si tratta di una questione di centimetri.

Ma qui stiamo parlando di metri, io — vedete? — sono ben distante da Donno, ci sono altri deputati che intervengono, lo dice anche lui…». Il grillino, in effetti, ha indicato come presenti nella calca pure il leghista Stefano Candiani e poi Gerolamo Cangiano ed Enzo Amich di FdI i quali respingono le accuse («Ha sbagliato persona», dice Cangiano). «Comunque — continua l’onorevole Iezzi — restando in tema calcistico, io il fallo l’ho fatto, non mi nascondo. Ma Donno ha inscenato una simulazione, un fallo ben più grave: è caduto come una pera ed è uscito in carrozzina dai!».

Le versioni, come sempre accade in questi casi, sono diverse. E dopo la rissa succede che il Transatlantico quando ormai la seduta è stata sospesa si trasforma davvero in una sala Var con i deputati di tutti i partici politici che rivedono la scena proiettata sugli schermi dei loro cellulari rilanciata dai social: «Una vera e propria aggressione quella subìta da Donno», commentano alcuni suoi colleghi dell’opposizione. Il deputato di Avs, Marco Grimaldi, c’era: «Donno è stato colpito alla testa con dei pugni e si è sentito male».

(…)

Il ministro Calderoli, dal canto suo, conferma di aver avuto paura quando ha visto Donno avvicinarsi: «Se uno vede una macchina che fa? Attraversa o si ferma? Io non so con che intenzioni uno si avvicina…». dice. Adesso però che tutti sono scesi dal ring (e Donno è stato portato in ospedale per accertamenti) Iezzi si ricompone: «Ho sbagliato con lui, certo, ma di sicuro non gli chiederò scusa.

Di che dovrei scusarmi? Lui ha fatto la scena…».

E sulla sua pagina Facebook posta un filmato di YouTube su «le simulazioni più assurde ed epiche del calcio», con in testa Dybala juventino che nel 2018 cade contro il Real Madrid.