RASSEGNA STAMPA – TAJANI NON ERA IN AULA QUANDO SI E’ VOTATA LA LEGGE SULL’AUTONOMIA DIFFERENZIATA

E MEGLIO PER LUI PERCHE’ NON ERANO SOLTANTO I TRE PARLAMENTARI CALABRESI DI FORZA ITALIA A RIFIUTARSI DI VOTARE LA LEGGE MA C’ERANO ALTRE 15 ASSENZE NEL GRUPPO FORMATO DA 45 DEPUTATI. AL DI LA’ DELLE GIUSTIFICAZIONI FORMALI, ERANO COMUNQUE VOTI VENUTI A MANCARE. NETTA E CHIARA LA POSIZIONE DEI 3 PARLAMENTARI CALABRESI ISPIRATI DA OCCHIUTO, IMBARAZZANTE LA SUBALTERNITA’ DEL GRUPPO ALL’IMPOSIZIONE DELLA LEGA DEL VOTO A OLTRANZA FINO ALL’ALBA. COMUNQUE LA SI PENSI, C’E’ UN PROBLEMA IN FORZA ITALIA E NELLA MAGGIORANZA DI GOVERNO PER AVER IMPOSTO UNA LEGGE CHE SPACCA IL PAESE E CHE DANNEGGERA’ ANCHE IL NORD. MA IL PERCORSO DELLA LEGGE E’ LUNGO E NON E’ DETTO CHE LE POPOLAZIONI DEL SUD, A FRONTE DELL’ ACCONDISCENDENZA SERVILE DEI PARLAMENTARI MERIDIONALI CHE L’HANNO VOTATA, NON FACCIANO SENTIRE LA LORO VOCE.

1 – L’AUTONOMIA ORA È LEGGE IL SÌ TRA BANDIERE E PROTESTE

Estratto dell’articolo di Adriana Logroscino per il “Corriere della Sera”

Lo sventolio di bandiere delle regioni del Nord celebra in aula, a Montecitorio, l’approvazione della legge sull’Autonomia differenziata. Con 172 voti favorevoli, 99 contrari e un astenuto, il provvedimento voluto dalla Lega, firmato dal ministro Roberto Calderoli, passa poco dopo le 7 di mattina, al termine della seduta fiume, decisa dalla maggioranza nella notte tra martedì e mercoledì, tra le proteste delle opposizioni che sventolano la Costituzione e il tricolore. «Giornata storica» esulta Matteo Salvini. «Mi tremano le gambe, è il coronamento di anni di battaglia politica», si emoziona Calderoli. Alla fine la perfetta sincronia tra Autonomia e premierato […] si compie […] ma non senza frizioni. Non sono tra i votanti, infatti, i deputati calabresi di Forza Italia: «L’Autonomia meritava un ulteriore approfondimento, abbiamo esercitato libertà di coscienza», rivendicano. La linea, del resto, l’aveva data il presidente della Regione Calabria tentando di rallentare la marcia del provvedimento leghista: Roberto Occhiuto, che di Forza Italia è vicesegretario, dopo il via libera della Camera, conferma le sue perplessità. Parla di «testo migliorato» dal suo partito riferendosi ai soli 4 ordini del giorno sui Lep (livelli essenziali di prestazione) accolti, in fase di esame. Tuttavia, come sottolineato a più riprese dalle opposizioni, e come ammesso dallo stesso Calderoli, nella legge non ci sono ancora le risorse per finanziare i Lep. Critici sono anche i governatori forzisti lucano, Vito Bardi, e siciliano, Renato Schifani. Insomma, l’Autonomia fa esondare la polemica tra Forza Italia e la Lega. […]   il provvedimento suscita anche reazioni in Vaticano. Si augura «non crei ulteriori squilibri tra una parte e l’altra d’Italia» il segretario di Stato Pietro Parolin. Anche più duro il presidente della Cei, Matteo Zuppi: «Sull’Autonomia quel che dovevamo dire l’abbiamo detto […] ma non ci hanno preso sul serio». […] I governatori di Veneto e Lombardia, Zaia e Fontana, annunciano che chiederanno subito la devoluzione delle materie per le quali non è necessario aspettare la definizione dei Lep. Se sul premierato c’erano state le osservazioni critiche del capogruppo leghista Massimiliano Romeo, sull’Autonomia resta evidente il malessere forzista. E un altro fronte in maggioranza potrebbe aprirsi a breve sulla giustizia: il ddl Nordio che abroga il reato d’abuso d’ufficio e dà una stretta alle intercettazioni, bandiera questa di FI, arriva in Aula alla Camera lunedì.

2 – FORZA ITALIA DIVISA, LA «RESISTENZA» DELL’ALA SUD

Estratto dell’articolo di Virginia Piccolillo per il “Corriere della Sera”

«Questa legge, fatta in fretta e di notte, non è un bell’affare per il centrodestra». Quando l’Autonomia differenziata era in bozza, Roberto Occhiuto, presidente forzista della Calabria, aveva «accettato la sfida» a evitare «chiusure pregiudiziali» di chi prefigurava una penalizzazione del Sud. Ma ieri che il ddl è divenuto legge, senza risorse aggiuntive per i Lep (Livelli essenziali di prestazione), Occhiuto ha dato voce ai malumori del Sud azzurro: «È il centrodestra nel suo complesso che potrebbe avere ripercussioni, perché i pochi consensi che la nostra coalizione otterrà nel Nord non compenseranno le contrarietà e le preoccupazioni delle regioni del Sud». […] Ma mentre la Lega esulta […] fa rumore l’allarme sulle «risorse per i Lep che non ci sono». Fulvio Martusciello si trincera dietro «la certezza che il governo terrà conto dei 4 ordini del giorno di FI a riguardo». Ma anche Vito Bardi, presidente della Basilicata, condivide le perplessità su un testo che «si sarebbe potuto migliorare» senza l’accelerazione finale. […] Tre deputati calabresi disertano «le votazioni sugli emendamenti e quello finale», ritenendo che il ddl «avrebbe meritato un ulteriore approfondimento, migliorie e un iter più lineare». […]