RASSEGNA STAMPA – NEL M5S SI BRIGA PER FARE CADERE IL LIMITE DEL SECONDO MANDATO CHE AZZERA LE CARRIERE POLITICHE DEI PARLAMENTARI GRILLINI.

E L’UNICO MODO PER CONVINCERE GIUSEPPE CONTE A FARLO PARE SIA INTERROMPERE IL VERSAMENTO DELLA QUOTA DOVUTA AL PARTITO. LONTANI ORMAI I TEMPI DELL’UNO VALE UNO E PER NON PIU’ DI DUE MANDATI. LA RIFLESSIONE E’ AVVIATA DA TEMPO E PONE UN PROBLEMA PER IL QUALE IL M5S HA GIA’ PAGATO UN PREZZO POLITICO PESANTE. SARA’ PUR VERO CHE IN DEMOCRAZIA UNO VALE UNO MA NON PUOI MANDARE IN PARLAMENTO A LEGIFERARE UN QUISQUIS PRIVO DI OGNI COMPETENZA, SELEZIONATO CON UN CLIC DA ALTRETTANTI QUISQUIS E DOPO DUE MANDATI, QUANDO LA COMPETENZA L’HA ACQUISITA, MANDARLO A CASA PERCHE’ UNO VALE UNO.

Estratto dell’articolo di Gabriella Cerami per www.repubblica.it

C’erano una volta gli scontrini, ora il rimborso è forfettizzato. E questo dovrebbe rendere il sistema più semplice. Perché se un tempo i parlamentari M5S dovevano conservare ogni singola ricevuta per dimostrare quanto spendevano nella loro permanenza a Roma e quindi restituire la restante parte dello stipendio, adesso – da Statuto – duemila euro vanno devoluti ogni mese all’associazione Movimento 5 Stelle per le spese di funzionamento e 500 euro sul conto intestato all’associazione, dedicato alla restituzione dei fondi alla collettività.

Per quanto il meccanismo sia più facile non significa che stia funzionando alla perfezione. Anzi. Oggi come allora ci sono i morosi, e c’è chi, per scelta politica e a suo modo strategica, decide di non versare.

Il presidente Giuseppe Conte non salta un bonifico, ma non si può dire lo stesso del suo vice Michele Gubitosa che da un anno non vi è traccia di transazioni. L’ultimo risale a un anno fa, quando nel luglio scorso il deputato pentastellato ha versato 16 mila euro più 4 mila euro per saldare otto mesi di arretrati, considerato che il precedente bonifico era stato nell’ottobre del 2022. Al Senato è la sua collega Maria Domenica Castellone ad andare a singhiozzo. […] l’ultimo bonifico di 2000 euro risale al mese di febbraio e quello precedente al mese di novembre.

A maggio, l’ultimo mese inserito nello schema dei rimborsi, le quote sono state versate da cinquanta parlamentari e se si considera che i deputati eletti sono 51 e i senatori 37, significa che 38 sono morosi. Dunque, il 40%. Tra loro c’è anche Cafiero De Raho […]

Talvolta le morosità vengono saldate con un unico consistente versamento, talvolta no. E sono i casi delle proteste silenziose. C’è un gruppo di parlamentari infatti che si rifiuta di partecipare alla raccolta fondi a favore del partito e dei cittadini […] La ragione sarebbe politica a loro dire.

Il deputato Luciano Cantone, alla seconda legislatura, non versa […] da novembre del 2022. […] e il tonfo alle Europee non ha fatto altro che peggiorare la situazione. “Sto aspettando di capire l’evoluzione del Movimento 5 Stelle”, […]  “Aspetto di capire quali saranno gli impegni che si prenderà il Movimento con la costituente che Conte vuol creare. C’è in ballo l’esistenza di M5S, non solo il secondo mandato. Che motivo di esistere abbiamo? Se questi temi vengono affrontati con la Costituente io sono dentro e ci resto altrimenti trarrò le conseguenze”.

Nel dubbio, meglio non pagare. Un po’ il ragionamento che, negli anni passati, hanno portato avanti quelli che poi hanno abbandonato il Movimento. […] Un altro esponente alla finestra […] Giorgio Lovecchio: di un suo bonifico non vi è traccia dall’ottobre del 2022. Tutto lascia pensare al desiderio di avere la certezza della deroga al limite dei due mandati, così da poter correre di nuovo per un seggio in Parlamento. […] in molti, in M5S, preferiscono attendere gli eventi e quel che succederà mettendo da parte per sé i soldi che andrebbero invece, da regolamento, al partito. […]