FRA GUERRE, FEMMINICIDI E FAMIGLICIDI

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L’ITALIA E’ INFERVORATA DALLA STORIA DEL MINISTRO SANGIULIANO E LA SUA MANCATA MA COCCOLATA CONSIGLIERA SPECIALE. NON CI FACCIAMO MANCARE NULLA QUANDO DOBBIAMO COPRIRCI DI RIDICOLO. MONICELLI CI AVREBBE FATTO UN FILM CON ALBERTO SORDI…

COMUNICATO

“Sono stato a colloquio con il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per ribadire la verità delle mie affermazioni contenute nella lettera inviata questa mattina al quotidiano ‘La Stampa’: mai un euro del ministero, neanche per un caffè, è stato impiegato per viaggi e soggiorni della dottoressa Maria Rosaria Boccia che, rispetto all’organizzazione del G7 Cultura, non ha mai avuto accesso a documenti di natura riservata”.

 

Lo dichiara il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.

DAGOREPORT

SI dimette o non si dimette? ‘O Ministro ‘nnammurato non molla manco per il cazzo! E continua ad arrampicarsi sugli specchi della menzogna (vedi il sopracitato comunicato del governo). A questo punto, il bene del patria, anzi della Nazione come la chiama Meloni, è nelle mani di Maria Rosaria Boccia. Dai! Tira fuori tutto, unghie audio e mail, e spedisci l’infingardo farfallone a gorgheggiare “Malafemmina” in qualche trattoria di Posillipo. Fallo per la tua dignità di sedotta e abbandonata. La Melona aveva cogitato: prima che una possibile slavina giudiziaria possa colpire anche il ministro del Turismo, Daniela Santanché, meglio far fuori subito il farfallone partenopeo e parte-pompeiano. Per un solo ministro che si dimette, Mattarella non chiederà di procedere all’aborrito rimpasto. Sul caso Sangiuliano, non a caso, stamattina è intervenuto Sergio Mattarella (è il capo dello Stato che nomina i ministri su proposta del premier) contattando la Ducetta della Garbatella, fresca reduce dalla micidiale figura di palta di ieri sera, ospite su Rete4 della trasmissione del zerbinato Paolo Del Debbio (forte con i deboli, debole con i forti). Credere alle falsità del “Bombolo del Golfo” per poi difenderlo pubblicamente davanti alle telecamere, anziché invitarlo a convocare una conferenza stampa per giustificarsi e/o discolparsi del suo rapporto con Maria Rosaria Boccia, è stato il primo errore della Sora Giorgia. La Ducetta ha abboccato come una pollastra qualunque, ennesima prova di un premier privo dei fondamentali della cultura politica, quando ha messo la mano sul fuoco: “Sangiuliano mi ha garantito che ‘questa persona’ non ha avuto accesso a nessun documento riservato”. Ora, qualcuno dei suoi tanti camerati di Palazzo Chigi le ha mai messo sotto il nasino la mail del direttore del parco archeologico di Pompei, pubblicato domenica scorsa da Dagospia, che nero su bianco cita la “dott.ssa Boccia”, in merito all’organizzazione del prossimo G7 della cultura a Pompei? E quando “Io so’ Giorgia” ha sottolineato che “neanche un euro degli italiani e dei soldi pubblici è stato speso”, ha chiesto prima di presentarsi da Del Debbio informazioni e dati e resoconti delle spese sostenute nel corso degli ultimi mesi da ‘O Ministro ‘nnammurato” nelle sue scorribande per il paese, immancabilmente francobollato e sovrastato dai boccoli della Boccia? La difesa di Genny Delon sarà che pagava tutto di tasca sua, come scrive oggi nella lettera a “La Stampa”: “Mai un euro del ministero è stato impegnato”. Ma la Boccia ha sputtanato a volo d’uccello sia il cascamorto napoletano sia Giorgia Meloni: “Io non ho mai pagato nulla. Mi è sempre stato detto che il ministero rimborsava le spese dei consiglieri tant’è che tutti i viaggi sono sempre stati organizzati dal Capo Segretaria del Ministro”. Punto. Mai si era mai visto, nemmeno ai tempi del Bunga Bunga, un presidente del Consiglio che viene sbugiardato e praticamente preso a pesci in faccia in diretta dalla Bambolona sedotta e abbandonata di Pompei. Davanti alle fregnacce della Melona, eccola correre sulla sua pagina Instagram e postare un documento del G7 in suo possesso. Telo do io il gossip” Basta? Non basta! Si è incazzata pure per l’insolente trattamento (“Questa persona”) ricevuto dalla premier coatta: “Questa persona ha un nome, un cognome e un titolo”, ha ribattuto. Gran finale: tagga Giorgia Meloni con l’immagine di un Pinocchio!