LA SECONDA CARICA DELLO STATO AFFRONTA PIERO CHIAMBRETTI

E QUESTA VOLTA NON FA DANNI A SE STESSO E ALLA CARICA CHE RICOPRE. LINGUAGGIO LEGGERO, TONO CONCILIANTE E SALOTTIERO. DIFFICILE CREDERE CHE FOSSE ALL’OSCURO CHE DAL SUO PROFILO PARLAMENTARE FOSSE STATO DEPENNATO IL SECONDO NOME BENITO A SUA INSAPUTA.

L’intervento di La Russa a “Donne sull’orlo di una crisi di nervi”

Il presidente del Senato Ignazio La Russa, ospite della seconda puntata di Donne sull’orlo di una crisi di nervi, il programma di Raitre di Piero Chiambretti, ha risposto a domande su vari argomenti, compreso il famoso complotto e l’affaire Sangiuliano.

Sul suo secondo nome, Benito, che sarebbe sparito dal 1994 dalla navicella parlamentare, La Russa dice:

«Non c’è nessuna censura mi chiamo all’anagrafe Ignazio Benito Maria, sono nato nel 1947 e se va a controllare non ho scelto io il nome avevo un’ora, e sono orgoglioso di averlo. Farò rettificare».

Sul fatto che, da avvocato, si auguri che la legge sia uguale per tutti, La Russa dice:

«Il vero problema non è se è uguale per tutti, è se la giustizia debba essere esercitata separando le proprie convinzioni lecite ma personali dall’applicazione corretta, anche interpretandola, della norma penale».

Su Salvini e il caso Open arms:

«Io sono un avvocato penalista, sono abituato a richieste della pubblica accusa che poi il tribunale non accoglie, per cui confido, avendo fatto il suo mestiere, la pubblica accusa, anche se con una valutazione forse un po’ troppo ideologica, forse, non lo so, non conosco bene tutti gli atti, ma confido, conoscendo la vicenda dal lato politico, che il tribunale possa accogliere la tesi difensiva e mandare completamente assolto il mio amico Matteo Salvini, glielo auguro di tutto cuore»

Sui complotti che avvolgerebbero il centrodestra, La Russa spiega:

«Io non sono complottista, non lo sono mai stato. Credo sia più corretto parlare di una evoluzione di eventi: cioè, succede una cosa e poi, magari, qualcuno cerca di utilizzarla, ma quello non è un complotto, il complotto è quando la cosa viene pensata prima e organizzata nei dettagli. Normalmente non sono un complottista e non mi sento accerchiato e non sono convinto, magari qualcuno sì, anche nel centrodestra, che il centrodestra sia accerchiato, perché vedo che qualunque cosa sia stata detta e fatta, finché il popolo dà un consenso a una linea politica trasparente e chiara, il complotto non solo non esiste ma, se anche esistesse, non avrebbe effetto».

É più attendibile la stampa di sinistra o quella di destra?

«Dovrebbe essere più attendibile la stampa senza aggettivi, stiamo aspettando».

Vannacci la convince?

«Vannacci è un generale, io ero ministro della difesa e credo si sia comportato bene, ha valori sani, l’amore per la patria, però molte delle sue opinioni non mi appartengono».

Feltri dice meglio una bandiera bianca che cento funerali

«A volte con la bandiera bianca elimini 100 funerali oggi e ne fai 1000 domani, a me la bandiera bianca non piace mai, credo che la pace debba essere sempre accompagnata dalla giustizia, quando la pace  è senza giustizia si chiama resa, non si chiama pace, e la resa produce, molte volte, più cose negative di qualunque pace forzata».

Il potere logora chi non ce l’ha o chi ce l’ha?

«Il potere non logora di per sé, logora se lo eserciti male o logora se vuoi mantenerlo a tutti i costi, è questo il mio messaggio: logora se lo vuoi mantenere a tutti i costi a dispetto delle tue idee».

Su Gianfranco Fini

«Quando si giudica Fini bisogna giudicarlo per intero. Io ho sempre mantenuto un buon rapporto con lui, senza fare alcuno sconto agli errori della sua ultima fase – per me errori, lui magari la pensa diversamente. Ma Fini ha avuto un ruolo importantissimo nel traghettare l’Msi, ed era un pensiero che Almirante immagino avesse avuto quando favorì la sua nomina a segretario dell’Msi, a traghettare il partito della destra estrema italiana in un ruolo, che fu quello di Alleanza Nazionale, di governo. Questo merito nessuno glielo può togliere, nemmeno gli errori che ha commesso alla fine».

Le donne nella vita privata e la politica: la politica deve stare lontana dalle donne?

«Io capisco a cosa lei si riferisce ma credo che l’incontro fra gli uomini e e le donna faccia parte della vita anche di un politico, l’importante è che sia un incontro corretto, giusto, che non sia commistione e opportunismo».

Sulla Schlein.

«Il partito della sinistra ha avuto Renzi che era un democristiano, poi ha avuto il nipote di Gianni Letta e, alla fine, ci voleva qualcuno di sinistra, prima o poi doveva arrivare, e poi è arrivata una di sinistra, le faccio i migliori auguri».

La Schlein segnò un gol con lei allenatore ma era in fuorigioco, la Schlein può fare paura alla Meloni?

«La Schlein, come si è visto è brava ma deve stare attenta a non finire in fuorigioco e con la Meloni, se ci fosse un confronto, pur essendo lei brava, finirebbe in fuorigioco»

Chi vince in America?

«Noi abbiamo questa mania di fare il tifo, non si fanno le tifoserie. Se vuoi, non so se un bene un male, ma credo che alla fine vinca Trump».