IL LEADER VENUTO DAL NULLA

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CHE STA PORTANDO AL DISFACIMENTO IL M5S DOPO AVER DICHIARATO A PORTA A PORTA IL DE PROFUNDIS DEL “CAMPO LARGO” SI STA GODENDO L’EFFETTO CHE FA, COME SE FOSSE UNA VITTORIA DEL M5S CONTRO CHISSA’ QUALE NEMICO. DIETRO, INVECE, C’E’ UN BANALISSIMO E TRISTISSIMO CONFLITTO CON MATTEO RENZI. NEL PD L’HANNO PRESA MALE MA BISOGNA CONCENTRARSI SUL VOTO NELLE TRE REGIONI. INTANTO CONTE INCASSA LA DIREZIONE DEL TG3 RAI MENTRE IL PD RESTA FUORI.

Gabriella Cerami e Giovanna Vitale per repubblica.it – Estratti 

«Bisogna scavallare le regionali, nessuna polemica». I conti, semmai, si faranno dopo. È la consegna che Elly Schlein ha dato ai suoi. Mentre il mondo brucia, con elezioni così importanti alle porte, impelagarsi in una rissa sul perimetro della coalizione con il (fu?) principale alleato, oltre che senza senso, è del tutto controproducente. In particolare per il Pd, il partito che più ha da perdere alle prossime regionali. E dunque, nel day after della rottura annunciata da Giuseppe Conte in tv, la leader dem riunisce sì la segreteria al Nazareno, ma per parlare del dramma mediorientale e tornare a chiedere l’immediato cessate il fuoco. Nessuna battuta, neppure di sfuggita, sullo strappo consumato a tradimento dal leader 5S. Tanto i giochi nelle tre regioni chiamate al voto sono praticamente fatti: in Liguria le liste sono chiuse da un pezzo, in Umbria ed Emilia-Romagna manca pochissimo. Infiammare la campagna elettorale con liti da cortile rischia solo di creare disaffezione, allontanare chi aveva deciso di votare per il centrosinistra. (…) Nel frattempo, a poche centinaia di metri dalla sede del Pd, il leader 5S vede il suo stato maggiore nel quartier generale di via di Campo Marzio. Dove resta blindato tutto il giorno senza neanche farsi vedere a Montecitorio, per non rischiare di incrociare la leader dem con la quale i contatti sono interrotti. Sul tavolo, un unico tema: le alleanze. L’ex premier giallorosso è ancora furibondo: «Noi siamo i primi a voler creare un’alternativa al governo Meloni» ragiona, «ma non abbiamo mai accettato la definizione di campo largo perché non possiamo scendere a patti con chiunque». Quindi contesta a Schlein di aver dato spazio «all’abbraccio mortale di Renzi». E resta convinto, malgrado i sondaggi dicano altro, che il M5S sia determinante per vincere in Emilia. Riflessione da cui è scaturita la strategia della rottura che, riferiscono i fedelissimi, suona più o meno così: «Se Elly preferirà far correre Iv con il suo simbolo, noi non faremo parte della coalizione. Il Pd dovrà fare i conti con una sconfitta, forse non la sola, e capirà di non poter fare a meno del Movimento». Il tutto accompagnato da un non detto: logorare la leadership dell’alleata.