SITUAZIONE DIFFICILE PER IL MINISTRO GIORGETTI CHE NON TROVA I MILIARDI NECESSARI PER LA LEGGE DI BILANCIO E ANNUNCIA SACRIFICI.

PER CHI HA BENEFICIATO DEL SUPERBONUS DEL 110 SI ANNUNCIA UN AUMENTO DEI VALORI CATASTALI E QUINDI, DELL’ IMU. LA LEGA DICE CHE LA CASA NON SI TOCCA MA NON INDICA DOVE GIORGETTI DEVE PRENDERE I MILIARDI CHE SERVONO. PER GIORGETTI IL SUPERBONUS E’ STATO UN GRANDE ERRORE DI CUI A LUNGO PAGHEREMO LE CONSEGUENZE

LEGA, NESSUNA STANGATA SULLA CASA

(ANSA) – Il consiglio federale della Lega si è aperto con il ringraziamento di Matteo Salvini per il successo di Pontida e con le parole di Giancarlo Giorgetti sul catasto. Sulla casa, è stato ribadito, non ci sarà alcuna stangata. Lo fa sapere la Lega in una nota.

FRENI, PER IL CENTRODESTRA LA CASA È SACRA, NESSUNA TASSA 

(ANSA) – “Sarebbe bastato ascoltare le parole del ministro Giorgetti e guardare cosa c’è scritto nel Psb (siamo a pagina 156 ultimo capoverso) per vedere che nessuno prospetta alcuna tassa sulla casa. La casa per il centrodestra è sacra e nessuno la tasserà”. L’ha detto il sottosegretario all’Economia, Federico Freni, nella replica sul Piano strutturale di bilancio in discussione al Senato.

ANCE, SULLE RENDITE CATASTALI NON SAPPIAMO DOV’È LA VERITÀ

(ANSA) – “Abbiamo letto e stamattina abbiamo letto anche delle smentite, quindi non sappiamo dov’è la verità. In realtà quell’intervento andrebbe ad agire sull’Imu, ma l’Imu va nelle casse comunali quindi non ha un impatto diretto sulla Manovra, a meno che non diminuiscano i trasferimenti dal governo ai Comuni dicendo ‘ti abbiamo fatto incassare più Imu’. È l’unica cosa che abbiamo pensato, però stamattina ci sono le smentite, quindi non sappiamo”. Lo ha detto Federica Brancaccio, presidente dell’Ance, parlando della possibilità di rivedere le rendite catastali per chi ha usufruito il Superbonus.

VIA ALL’OPERAZIONE CATASTO TASSE PIÙ ALTE SULLE CASE RIFATTE CON IL SUPERBONUS

Estratto dell’articolo di Luca Monticelli per “La Stampa”

Giancarlo Giorgetti mette le mani avanti. Dopo che la Banca d’Italia ha annunciato che la crescita nel 2024 si fermerà allo 0,8% del Pil, contro l’1% stimato dal governo, il ministro ammette che sarà più difficile centrare l’obiettivo. […] Ma il ministro, che in questi ultimi giorni ha abituato ai colpi di scena, pure ieri sera, parlando delle modifiche al sistema di tassazione inserite nel Psb, annuncia una misura a effetto riferendosi a un intervento sul catasto. Anche in questo caso sembra venire meno un altro caposaldo della politica economica del centrodestra. Dopo il paventato rialzo delle accise, e le tasse a banche e imprese, ecco l’intenzione di andare ad alzare le rendite catastali a chi ha fatto i lavori con il Superbonus. Una misura probabilmente dettata dalla trattativa con l’Ue sulle riforme. Il passaggio del discorso in cui Giorgetti mette al corrente i parlamentari di questa norma è inequivocabile: «I valori catastali saranno rivisti per quegli immobili che hanno conseguito un miglioramento strutturale, a seguito di interventi di riqualificazione finanziati in tutto o in parte da fondi pubblici». C’è un altro provvedimento che interessa il catasto citato dal ministro e che riguarda «l’aggiornamento degli archivi catastali che dovrà includere le proprietà ad oggi non censite»: in sostanza il censimento degli immobili fantasma che già aveva immaginato l’esecutivo di Mario Draghi. Finita la relazione del responsabile del Tesoro prende la parola il senatore del Pd Antonio Misiani che domanda: «L’informazione sul catasto è dirompente rispetto a quanto ha sempre sostenuto questa maggioranza, rigettando qualunque aggiornamento delle rendite».  […] Mentre la polemica politica monta, il Mef fornisce un’ulteriore precisazione: «L’adeguamento riguarda gli immobili che hanno usufruito del Superbonus al 110% – come previsto dalla legge di bilancio dello scorso anno – e sono esclusi i lavori rimborsati con le detrazioni ordinarie». […]

SUPERBONUS: CHI DOVRÀ AGGIORNARE LA RENDITA CATASTALE

Estratto dell’articolo di Gino Pagliuca per www.corriere.it

[…] Che cosa significa rivedere le rendite catastali? Per rispondere bisogna anzitutto ricordare che ancora oggi gli immobili sono suddivisi in gruppi, categorie e classi. Le abitazioni appartengono al gruppo A e vengono suddivise in 10 categorie (da A/1 ad A/9 più la A/11; la A/10 contraddistingue gli uffici), all’interno di ogni categoria sono presenti una o più classi. Lo scopo teorico (molto teorico) della rendita è identificate il valore di locazione di un immobile, che varia a seconda delle sue caratteristiche e delle sue finiture. Fatta questa noiosa premessa, il Fisco, presumibilmente, procederà a cambiare la classe di un alloggio che ha usufruito del Superbonus e forse, in casi limitati, anche a cambiarlo di categoria, soprattutto se l’abitazione si trovava precedentemente in A/4 (abitazione di tipo popolare) passandolo in A/3 (abitazione di tipo economico). Questa però è solo una supposizione. E in soldoni? Non è possibile indicare un valore medio dell’entità degli aumenti delle rendite. A titolo di esempio possiamo però vedere che cosa potrebbe succedere in una città come Milano. Ipotizziamo tre abitazioni rispettivamente in categoria A/4, A/3 e A/2 in classe intermedia e con una consistenza di 6 vani catastali (grosso modo 80 metri quadrati) nella zona censuaria 2, equivalente, sempre all’incirca, al semicentro della città. Le A/4 in zona 2 sono suddivise in sette classi: per quella intermedia, la 4, la rendita catastale è di 604,20 euro. Se ci fosse un solo aumento di classe la rendita salirebbe a 712,68 euro (+18%). Con un salto di due classi la rendita passerebbe a 836,64 euro, con un aumento del 38,4%. Le A/3 sono ripartite in otto classi. Sei vani in classe 4 hanno come rendita 821,16 euro; con il passaggio alla classe 5 si salirebbe a 960,60 euro (+17%), con il salto di due classi si arriverebbe a 1.131 euro (+37,7%). Infine, anche per le A/2 sono previste otto classi. Una casa in classe 4 ha una rendita di 1.053,54 euro; con il passaggio alla classe 5 si salirebbe a 1.239,48 (+17,6%), con il salto di due classi la rendita sarebbe di 1.456,38 (+38,2%). Oltre a tutto questo, per chi possiede una seconda casa non acquisita tramite donazione o successione e abbia ottenuto il Superbonus al 110% lavori si aggiunge anche alla rivendita l’imposta sul capital gain, che si pagherà se si cede l’immobile prima di dieci anni dalla fine dei lavori. Un provvedimento anche questo previsto dalla Legge di Bilanci 2024. Infine, l’aumento graverà anche sull’imposta di registro che deve pagare l’acquirente in caso di rivendita, indipendentemente dal fatto che l’immobile per il venditore sia una prima o una seconda casa.