MATTEO RENZI E’ UNO CHE SE LA VA CERCANDO

MA È UN COMBATTENTE -BISOGNA RICONOSCERLO- E NON LE MANDA A DIRE. E’ ACCADUTO CHE NELL’AMBITO DELLA LEGGE DI BILANCIO UNA PARLAMENTARE DI FDI HA PRESENTATO UN EMENDAMENTO CHE METTE UN TETTO AI RICAVI ECONOMICI CHE UN PARLAMENTARE REALIZZA ALL’ESTERO CON CONSULENZE, CONFERENZE O ALTRE PARTECIPAZIONI RETRIBUITE. MATTEO RENZI RITIENE CHE L’EMENDAMENTO SIA STATO ISPIRATO DAL SOTTOSEGRETARIO MANTOVANO CONTRO DI LUI E NON PERDE TEMPO A REPLICARE. BONIFAZI, PARLAMENTARE DI ITALIA VIVA, HA PRESENTATO UNA INTERROGAZIONE PER CONOSCERE L’AMMONTARE DEI REGALI RICEVUTI DALLA MELONI DA QUANDO E’ A PALAZZO CHIGI. C’E’ UN LIMITE CHE NON VA SUPERATO E RENZI VUOLE VEDERCI CHIARO.

Maria Teresa Meli per il “Corriere della Sera” – Estratti

Ai suoi parlamentari Renzi raccomanda di «non fare nessun fallo di reazione» sull’emendamento alla manovra presentato dalla FdI Alice Buonguerrieri, quello per limitare i compensi per lavori all’estero dei politici, e che è stato interpretato come una mossa contro il leader di Iv. Dunque, nessun «fallo di reazione», anche se Renzi è convinto, e lo dice ai fedelissimi, che sia «una norma inventata da Mantovano contro di me perché ormai, tra me, lui e Meloni è guerra aperta». E il leader di Iv ricambia la «cortesia»: oggi Francesco Bonifazi presenterà alla Camera un’interrogazione in cui si chiede conto di tutti i regali ricevuti finora dalla premier durante il suo mandato. Come è noto c’è un tetto per quei doni e Italia viva vuole sapere se è stato superato. L’interrogazione, neanche a dirlo, è rivolta proprio a Mantovano. Ma l’autrice dell’emendamento in questione nega che la sua sia una mossa contro l’ex premier: «La mia — spiega — non è una norma ad personam o anti-Renzi, ma è una norma di civiltà. Un rappresentante della Repubblica non può essere a libro paga di un soggetto pubblico o privato estero».