Scopelliti: “vi dico il mio grande errore”. E quel retroscena sullo scioglimento…

(di Consolato Cicciù – fonte strettoweb.com)

Il lungo intervento dell’ex Sindaco di Reggio e Governatore calabrese Giuseppe Scopelliti su passato e presente

Giuseppe Scopelliti è stato ospite di “Lineaperta”, format di Telemia. L’ex Sindaco di Reggio e Governatore calabrese ha spaziato sui temi del passato e del presente. Non può mancare il solito passaggio sul ritorno in politica, ma la risposta di Scopelliti è sempre uguale. “Se guardando la folla e quella passione dell’epoca mi viene voglia di ritornare? No, francamente no. Perché non sarei più lo stesso, non avrei più la stessa grinta e lo stesso appeal. Sono meno ‘aggressive’”. L’ex Presidente di Regione sottolinea quello che a suo avviso è stato un errore, prima del processo che lo ha portato alla condanna. “Dissi a Fini di dire a Silvio Berlusconi di non candidarmi a Presidente della Regione, perché non c’è un Presidente sopravvissuto. L’errore fu nel 2013 quando, nel pieno del fuoco dentro di me, avrei dovuto fare una scelta più cinica e candidarmi al Parlamento. Invece dissi: ‘io ho deciso di morire qui’ e quella fu una sorta di anticipazione della sentenza”.

Lo scioglimento del Comune di Reggio Calabria

Reggio non doveva essere sciolta – aggiunge – Guarda caso, nel momento in cui viene presa questa decisione, con la Cancellieri e un Governo non politico ma fatto di tecnici, accade che in quelle ore viene fatta la retata su Leonia. Quegli arresti del processo Leonia diventano lo strumento per convincere immediatamente il Ministro ad andare in Consiglio dei Ministri e sciogliere il Comune di Reggio. Oggi la storia ci dice che su quel processo Leonia, tutti quelli che erano stati condannati sono stati assolti. Non troveremo mai, però, dentro la relazione d’accesso, elementi della Leonia, perché era un fattore che ha scatenato lo scioglimento. Ma quell’elemento, messo insieme a chiavi di lettura su altre società miste, ha scatenato la decisione. La città andava difesa. Non era un problema di appartenenza politica, ma la scelta era già stata fatta in precedenza, quando il PD si era lavato le mani“.

“Quando Reggio divenne Città Metropolitana, si andò ai voti e alcuni parlamentari calabresi dissero: ‘votiamo no per ordini superiori del partito’. Quindi ho motivo di pensare che la classe dirigente del PD calabrese non ha difeso la città, perché ha pensato che quell’elemento poteva essere lo strumento di un successo elettorale successivo, così come poi è successo. Ed è arrivato per la connivenza di uomini delle istituzioni. Per esempio: andò via il Prefetto e ne arrivò uno che aveva un orientamento chiaro e netto, con l’idea che avrebbe comunque dovuto guidare un processo. Ad Arena fu detto: ‘la città non sarà mai commissariata, perché non ci sono gli elementi’”.

“I 10 anni di Sinistra un fallimento per Reggio Calabria”

Un passaggio al presente. I 10 anni di Governo di Sinistra a Reggio Calabria sono il più grande fallimento registrato nella storia della città, che oggi ha la necessità  di riprendere un cammino e io non ho mai conosciuto così tanti elettori di Centro Sinistra che mi fermano per strada e mi implorano di tornare a guidare la città. Loro scenderebbero in campo con me per la rinascita di Reggio. Questa è una vittoria, è storia. E per la Sinistra reggina invece è una grande sconfitta. Hanno sempre detto che non ci sono risorse, ma c’era un potenziale di 800 milioni mai utilizzate. Quando io mandai 630 milioni di finanziamenti come Regione, quelli furono spostati altrove, perché non si è mai stati concreti e operativi”. 

“A Reggio Calabria sono arrivati talmente tanti soldi che Scopelliti e Arena dovevano essere mandati via, perché erano scomodi, non erano manovrabili. Lì va costruita tutta quella rete che ha consentito a questi strateghi di mettere in atto l’azione demolitrice che si è realizzata”.

L’incontro con Cannizzaro

Scopelliti torna anche sull’incontro con Cannizzaro di qualche settimana fa. “Io sono di Destra, lo sono sempre stato. Qual è la considerazione che vi spinge a pensare che io possa rappresentare un momento di difficoltà della Destra, quasi in contrapposizione a loro? Io sono di Destra e mi sento di Centro Destra. L’Onorevole Cannizzaro mi ha detto: ‘fai il padre nobile di questo Centro Destra?’. Bene, se tutto ciò può servire per vincere, con un progetto ambizioso, io ci sono, ‘sono accanto a voi’, ho detto. Ha fallito chi ha pensato che io potessi rappresentare un’alternativa al Centro Destra. Idem per le Regionali. Sosterrò una eventuale candidatura di Roberto Occhiuto”.