PPE, ‘UE DICHIARI CHE PUTIN NON È UN PRESIDENTE LEGITTIMO’
(ANSA) – Il Ppe invita i ministri degli Affari esteri riuniti oggi a Bruxelles a dichiarare ufficialmente che Vladimir Putin non è il presidente legittimo della Russia e che le cosiddette elezioni presidenziali sono prive di legittimità. Lo chiede il gruppo del Ppe all’Eurocamera in una nota indirizzata ai ministri degli esteri giunti a Bruxelles per il consiglio affari esteri. “Vladimir Putin non può essere considerato il leader del suo Paese. Putin non è un presidente e questo voto non è stata un’elezione”, afferma l’eurodeputata lituana Rasa Jukneviciene, vicepresidente del gruppo e responsabile per gli affari esteri del Ppe. “I rappresentanti dei media di tutto il mondo dovrebbero anche essere consapevoli che riferire sui risultati del voto, sull’elevata affluenza alle urne o sugli exit poll non fa altro che diffondere le bugie del Cremlino”, aggiunge Jukneviciene. “Discutere della legittimità di Putin è come discutere della legittimità di un boss mafioso. C’è solo una alternativa per la Russia: o uno Stato senza elezioni e senza un presidente legittimo oppure una Russia senza Putin. D’ora in poi potremo chiamare Putin in molti modi: dittatore, criminale di guerra, boss mafioso del Cremlino, ma non possiamo chiamarlo presidente”, sottolinea infine l’eurodeputato popolare Andrius Kubilius.
ONG RUSSA, LE ELEZIONI PIÙ FRAUDOLENTE DELLA NOSTRA STORIA
(ANSA) – Il gruppo indipendente russo di monitoraggio Golos ha affermato che le elezioni presidenziali vinte da Putin con quasi il 90% dei voti sono state “le più fraudolente e corrotte” della storia del Paese. Secondo Golos, le elezioni conclusesi ieri non possono essere considerate autentiche perché “la campagna si è svolta in una situazione in cui gli articoli fondamentali della costituzione russa, che garantiscono i diritti e le libertà politiche, essenzialmente non erano in vigore”. “Mai prima d’ora abbiamo visto una campagna presidenziale così lontana dagli standard costituzionali”, ha affermato il gruppo in una nota. Fondato nel 2000, Golos è l’unico organo di controllo elettorale russo indipendente dalle autorità. Etichettato come ‘agente straniero’ nel 2013, gli è stato vietato di inviare osservatori ai seggi elettorali. Uno dei suoi leader, Grigory Melkonyants, è in prigione in attesa di processo con quelle che secondo il gruppo sono accuse politiche.