SPIEGHINO COME CONSEGUIRLA SE NON CON LA RESA A PUTIN E LA RINUNCIA AI TERRITORI OCCUPATI DAI RUSSI, LA DOMANDA CHE CI SI PONE E’ COME SI COMBATTE UNA GUERRA SE L’AGGRESSORE PUO’ BOMBARDARE A SUO PIACIMENTO E ALL’AGGREDITO E’ CONSENTITO SOLTANTO DIFENDERSI SENZA POTERE CONTRATTACCARE. NEL SENSO CHE A ZELENSKY VENGONO FORNITI ARMAMENTI DAI PAESI NATO COL VINCOLO CHE NON POSSONO ESSERE IMPIEGATI PER COLPIRE OBIETTIVI CHE SI TROVINO IN TERRITORIO RUSSO. NON POTENDO L’UCRAINA DIFENDERSI A LUNGO, PER DISPARITA’ DI UOMINI E MEZZI, SI VA FACENDO STRADA LA DECISIONE DI LASCIARE LIBERO OGNI PAESE DELLA NATO DI RIMUOVERE IL VINCOLO. PUTIN DA PARTE SUA FA SAPERE CHE SAREBBE GUERRA GLOBALE. IL DILEMMA E’ SE ABBANDONARE L’UCRAINA A PUTIN OPPURE CONSENTIRE A ZELENSKY DI DIFENDERSI ADEGUATAMENTE ANCHE IN MEMORIA DI QUANTI SONO CADUTI NELL’OPPORSI ALL’AGGRESSIONE RUSSA.
1 – VARSAVIA, KIEV PUÒ USARE NOSTRE ARMI PER COLPIRE LA RUSSIA ++
(ANSA) – Il governo polacco non limita l’uso delle armi fornite all’Ucraina, che possono essere utilizzate per attaccare strutture sul territorio russo: lo ha dichiarato il vice ministro della Difesa Cezary Tomczyk alla trasmissione Radio Zet, come riporta Tass. “Non ci sono restrizioni sulle armi polacche fornite all’Ucraina”, ha detto.
2 – SVEZIA, AIUTI MILITARI PER 1,16 MILIARDI DI EURO A KIEV
(ANSA-AFP) – La Svezia ha annunciato aiuti militari per 1,16 miliardi di euro all’Ucraina: lo ha reso noto il governo. Il nuovo pacchetto di aiuti militari, che ha un valore di 13,3 miliardi di corone svedesi, include due velivoli da ricognizione Asc 890. “Sarà possibile identificare i missili da crociera in arrivo, i droni e obiettivi a terra e in mare”, ha detto il ministro della Difesa svedese, Pal Jonsson, come riporta l’agenzia di stampa Tt. Questo “darà una capacità di ricognizione radar e di gestione del combattimento completamente nuova contro obiettivi sia in aria che in mare” ha aggiunto. La Svezia offrirà inoltre l’addestramento per gli Asc 890. Si tratta del 16/mo pacchetto di supporto per l’Ucraina dall’inizio dell’invasione da parte della Russia, che porta il totale degli aiuti di Stoccolma a Kiev a 4,35 miliardi di euro.
3 – ARMI ALLEATE PER COLPIRE LA RUSSIA SÌ (CON LIMITI) DI MACRON E SCHOLZ
Estratto dell’articolo di Francesca Basso per il “Corriere della Sera”
Mentre a Bruxelles ieri continuava lo stallo tra i Paesi Ue sullo sblocco dei 6,6 miliardi di aiuti militari presi in ostaggio dall’Ungheria, sull’ipotesi di togliere le limitazioni all’uso delle armi fornite dagli europei per colpire obiettivi in Russia – di cui ha parlato nei giorni scorsi anche il segretario generale della Nato Stoltenberg – e di inviare istruttori militari in Ucraina, a Berlino il cancelliere tedesco Scholz, in conferenza stampa con il presidente francese Macron, spiegava che «la priorità più alta è il forte sostegno all’Ucraina» e che è necessario portarlo a «un nuovo livello», dando all’Ucraina l’accesso a «risorse finanziarie aggiuntive» affinché possa garantire la propria difesa. Soprattutto Macron ha detto che si dovrebbe «permettere» a Kiev di «neutralizzare» i siti militari in Russia da cui vengono lanciati missili ma «non permettere di colpire altri obiettivi in Russia, siti civili o militari». E per Scholz «va detto esplicitamente» che «l’Ucraina ha tutte le possibilità previste dal diritto internazionale per quello che sta facendo». In serata (ora italiana) il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale John Kirby ha preso le distanze dalle posizioni europee e ha detto che gli Usa «non incoraggiano né consentono» l’uso di armi da loro fornite per colpire in Russia. Il capo della diplomazia Ue Josep Borrell, al termine del Consiglio Difesa, ha spiegato che i ministri dei Ventisette hanno discusso «molto» della possibilità che le armi fornite a Kiev dai Paesi Ue siano usate per colpire obiettivi militari in Russia ma non c’è ancora una posizione unitaria, tuttavia «le posizioni sono destinate a cambiare»: «La decisione spetta a ogni singolo Stato membro. Nessuno può costringerli». […] Parole che hanno suscitato la reazione del leader della Lega Salvini, che lo ha definito «un altro di quei “bombaroli”, citazione di De André». Tra i Paesi Ue prevale la cautela. L’Italia è contraria, il ministro degli Esteri Tajani di FI ha ricordato che la nostra posizione non prevede «l’uso di materiale militare italiano fuori dai confini dell’Ucraina». Francia e Germania hanno indicato dei caveat. La Svezia ha annunciato la legittimità dell’uso della difesa anche verso obiettivi in territorio russo nel quadro del diritto internazionale. Ieri si è espressa a favore anche la ministra olandese Kajsa Ollongren «finché ciò è nell’interesse dell’autodifesa e del recupero dell’integrità territoriale» dell’Ucraina. I Paesi Bassi hanno anche promesso di assemblare rapidamente con i principali partner dell’Ue un sistema di difesa aerea Patriot. […]