CON SEGUITO DI MINISTRI E PARATA DELLE ISTITUZIONI LOCALI A RICEVERLA, NON TUTTI L’HANNO COMPRESO. O MEGLIO HANNO CAPITO CHE LA MELONI A CAIVANO C’E’ ANDATA A DISTANZA DI MESI DA QUEL “FUORI ONDA” IN CUI IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA VINCENZO DE LUCA LE DA’ DELLA “STRONZA”, PER PAREGGIARE IL CONTO SBERTUCCIANDOLO PUBBLICAMENTE. L’ACCADUTO, ADEGUATAMENTE PREPARATO A TAVOLINO E RIPRESO CON SMARTPHONE PIAZZATO, HA OSCURATO LA CAMPAGNA ELETTORALE PER L’EUROPA ED HA OCCUPATO TG E PRIME PAGINE DI GIORNALI. IN CAMPANIA AD UN MANIFESTO “VOTA GIORGIA” UNA MANO ANONIMA HA AGGIUNTO “….LA STRONZA!”
Estratto dell’articolo di Marco Travaglio per “il Fatto Quotidiano”
Che bel Paese sarebbe l’Italia se tutti i leader dell’opposizione, quando Vincenzo De Luca diede della “stronza” a Giorgia Meloni, avessero solidarizzato con lei e isolato lui finché non si fosse scusato. Invece tacquero al gran completo, a cominciare da chi più di tutti avrebbe dovuto censurare l’insulto del presidente campano alla presidente del Consiglio: Elly Schlein, segretaria del partito di De Luca. La quale […] non solo non insorse con i soliti argomenti usati quando viene offesa una donna (sessismo!), ma liquidò la faccenda fingendo di non capire la domanda: “Grazie, ho già risposto sull’autonomia differenziata” (“Che ore sono?”, “Non compro niente”). Ora ha ritrovato la favella, ma per stigmatizzare lo sketch inscenato dalla Meloni a Caivano (“Presidente De Luca, sono quella stronza della Meloni, come sta?”). Ed è riuscita a dire che “La Meloni si descrive da sola”. Quindi ha ragione De Luca: […] è una stronza. A quella caduta di stile, […] avrebbe potuto rimediare Conte, restituendo un po’ di eleganza e di cavalleria a una battaglia politica degradata a lotta nel fango. Avrebbe potuto dire che De Luca è lo Sgarbi del Pd e ha avuto ciò che meritava: un guappo di cartone che non deve permettersi di insultare o di minacciare di morte chi lo critica o non gli va a genio, come fa da trent’anni indisturbato e impunito […] Invece Conte ha detto che la premier è “vendicativa e rosicona”, stigmatizzando anche lui la reazione, ma non l’azione che l’ha scatenata. E ha perso l’occasione di dare una lezione di stile a De Luca, alla Schlein e soprattutto alla Meloni, che in piena pandemia l’aveva chiamato “criminale”. […]