RASSEGNA STAMPA – BEPPE GRILLO CERCA DI RICICLARSI POLITICAMENTE

MA PESANO I VAFFA CONTRO LE ISTITUZIONI E LA IMPOSIZIONE DI UNA RAPPRESENTANZA PARLAMENTARE SENZA QUALITA’ E COMPETENZA. HA CONSAPEVOLMENTE UMILIATO LA DEMOCRAZIA CHE E’ PARITA’ DI DIRITTI AL SERVIZIO DELL’INTERESSE GENERALE E NON UNA CROCIATA POPULISTA PER DEMOLIRE IL SISTEMA POLITICO VIGENTE IN BASE ALLA SUGGESTIONE POLITICAMENTE INFANTILE CHE “UNO VALE UNO”. SOTTO LA SUA LEADERSHIP IL M5S HA PARTECIPATO A TUTTI I GOVERNI POSSIBILI E A TUTTI I COMPROMESSI CONSEGUENTI. SI E’ MESSO DA PARTE DOPO AVER OTTENUTO UN APPANNAGGIO DAL M5S DI 300 MILA EURO COME “GARANTE” DI SE STESSO. COME COMICO NON FA PIU’ RIDERE E L’ULTIMA BATTUTA DI SUCCESSO (HA PRESO PIU’ VOTI BERLUSCONI DA MORTO CHE GIUSEPPE CONTE DA VIVO…) NON E’ SICURO CHE NE SIA L’AUTORE. GLI E’ SERVITA PER INFILZARE CONTE DA LUI -BISOGNA RICONOSCERLO- GIUDICATO POLITICAMENTE, IN TEMPI NON SOSPETTI, ”SENZA REQUISITI MANAGERIALI” E SENZA UNA “VISIONE” DI UN FUTURO POSSIBILE. L’UNO E L’ALTRO PRESENTANO I REQUISITI CHE PORTERANNO IL M5S ALL’ESTINZIONE PIU’ CHE ALLE ORIGINI DEL MOVIMENTO. LA STORIA NON SI RIPETE MAI SE NON COME “FARSA” DELLA VERSIONE PRECEDENTE.

Estratto dell’articolo di Aldo Grasso per il “Corriere della Sera”

Ma davvero Beppe Grillo pensa di cavarsela con una battuta? Non gli bastano gli irreparabili disastri che ha combinato? Nel suo spettacolo «Io sono un altro» (senza più le grandi firme a scrivergli i testi) ha infierito su Giuseppe Conte per salvarsi la coscienza: «Mi fa tenerezza, ha preso più voti Berlusconi da morto che lui da vivo».

Grillo ha riempito il Parlamento di personaggi che hanno esposto la democrazia ai peggiori istinti dell’antipolitica ([…] uscita dall’euro, […] no vax, […]impeachment di […] Mattarella…), per poi cedere a tutti i compromessi: il governo giallo-verde […], il governo giallo-rosso […], i posti di comando, ovunque capiti.

Conte, il «politico eletto da nessuno», nasce in realtà da una costola di Grillo che, in cambio, si è accontentato di una rendita annuale. A noi, invece, l’ideona del Superbonus costa una perdita secca di 45 miliardi.

Adesso Grillo, da comico in disarmo, predica il ritorno alle origini, […] alle «idee radicali e visionarie», con ritrovato spirito populista, senza accorgersi che quel posto è già occupato da molti, a destra come a sinistra.  Tutto ciò che inizia nella rabbia di solito finisce nella vergogna. Non per Grillo. Dalla sua guitteria è nata l’antipolitica statalista, una farsaccia.