CI MANCAVA MAKKOX A FARE IL PUNTO SU SANGIULIANO.

IL FUMETTISTA CHE CI DELIZIA IL VENERDÌ SERA SU “LA 7” CON “PROPAGANDA LIVE” RILEVA L’ASSETTO FAMILISTICO DEL GOVERNO MELONI E L’INTERPRETAZIONE CHE DELLA FAMIGLIA DANNO NEL VISSUTO QUOTIDIANO. MA NON SARANNO LE STORIE DI CORNA E DI ALCOVA A FARE CADERE IL GOVERNO MELONI. IN ITALIA TUTTO SI TIENE E SI ACCOMODA, A BRUXELLES NO. SOPRATTUTTO SE CI SI E’ MESSI FUORI DALLA MAGGIORANZA CHE HA VOTATO LA VON DER LEYEN. I PROBLEMI CHE HA EVIDENZIATO DRAGHI VANNO BEN AL DI LA’ DELL’OTTIMISMO DI GIORGETTI E DELLA NOMINA DI FITTO.

Estratto dell’articolo di Concetto Vecchio per www.repubblica.it

Makkox, qual è l’immagine che resterà di Gennaro Sangiuliano?

“Non riesco a togliermi dalla mente la foto che lo mostra in posa davanti al presepe nell’ultimo Natale, nell’atto di celebrare la grande tradizione italiana”.

Perché proprio quella?

“Perché la raffronto con quella di questa estate: Sangiuliano alle prese con l’altra tradizione del maschio nostrano…”.

Il tradimento?

“Sì, unito all’immediata richiesta di perdono che lavi il peccato”.

La confessione.

“E quindi le lacrime in diretta tv, le scuse alla moglie, ‘la donna più importante della mia vita’, e a Giorgia Meloni”.

Che cosa ha pensato quando l’ha visto?

“Ammazza che sbrego che ha sulla capoccia!”

[…] Non era meglio dimettersi prima?

“Sangiuliano è la classica vittima dell’ubriacatura del potere. In cui si mescolano arroganza e mitomania. Basta vedere come trattava in pubblico i suoi ex colleghi giornalisti”.

Adesso Maria Rosaria Boccia dice che non c’era alcuna relazione.

“Ma, perché allora lui l’ha detto in tv? No, tendo credere a lui, che infatti temeva che uscissero le chat. Altro che cuoricini”

Boccia ha fatto tutto da solo?

“Penso proprio di sì. Non credo che il Pd abbia la capacità tirare fuori dal cilindro una Mata Hari”.

E’ farina del suo sacco?

“Non mi pare affatto un personaggio costruito”.

Che idea si è fatto?

“Di una donna rampante, sveglia”.

Cosa ci dice della destra questa storia?

“Ci martellano con sta rottura dei cojoni della famiglia tradizionale…”

E invece?

“E invece le due sorelle Meloni si sono separate, e ora Sangiuliano”.

Siamo alla doppia morale?

“Più che doppia threesome”.

L’egemonia della destra non è soprattutto occupazione del potere?

“Ma non hanno nessuno.” […]

Cosa ci dice?

“Non hanno nessuno di cui si sentono di fidarsi veramente, e tra quelli di cui si fidano non c’è granché…”

Meloni si è sempre circondata di fedelissimi.

“La sorella, il cognato, il marito dell’assistente, siamo al familismo”.

Questo è un tratto tipico della politica italiana, però.

“Sì, però qui assume forme tribali. Siamo a livelli di paranoia alla Saddam, contano i legami di sangue, i cugini, quelli della Garbatella…”.

[…] Che conseguenze vede per il governo?

“Alla fine la mancanza di fiducia ti isola, ti paralizza. E’ sempre l’inizio della fine”.

Quanto peserà lo scandalo Boccia?

“Ha dato un bel calcio all’immagine del governo. E’ una tegola mica da poco”.

Come sarà Giuli come ministro?

“Boh. Non mi sembra così ottusamente devoto come lo era Sangiuliano, che era un ministro-talebano”.

[…] Calenda e Renzi lei li imbarcherebbe nel campo largo?

“Forse più Calenda di Renzi”.

Come mai?

“Renzi è più quello che toglie di quello che mette”.

Duecentomila voti.

“E pensi a quelli che se ne vanno!”.

[…] Cosa ci insegna questa storia?

“Dovevano sconfiggere l’egemonia culturale della sinistra e si sono ritrovati in un film di Vanzina”.