A TORINO LO SCIOPERO GENERALE HA AVUTO IN CODA ALLA MANIFESTAZIONE SCONTRI CON LA POLIZIA

CHE ANDREBBERO PREVENUTI E CHE VANNO COMUNQUE CONDANNATI, ANCHE PERCHE’ FANNO IL GIOCO DI CHI TEORIZZA REPRESSIONE E MISURE RESTRITTIVE. LO SCIOPERO, NONOSTANTE LA PRECETTAZIONE DI SALVINI, E’ STATO LARGAMENTE PARTECIPATO E, SALVO TORINO, NON HA FATTO REGISTRARE INCIDENTI DI RILIEVO. DIETRO LO SCIOPERO VI SONO RAGIONI REALI DI MALCONTENTO VERSO IL GOVERNO CHE CONTINUA A “NARRARE” UN PAESE CON L’ECONOMIA IN CRESCITA E L’OCCUPAZIONE AUMENTATA. IL PAESE REALE E’ QUELLO DEL LAVORO PRECARIO, DELLE LISTE DI ATTESA IN SANITA’, DELLE CRITICITA’ DEI BILANCI FAMILIARI, DELLE DISUGUAGLIANZE A FRONTE DEI SUPERPROFITTI DELLE BANCHE, DEI GRANDI GRUPPI INDUSTRIALI, DELLE ASSICURAZIONI E DELLE FABBRICHE DI ARMI. STIPENDI E SALARI NON C’È LA FANNO A FRONTEGGIARE I BISOGNI DI UNA FAMIGLIA E, SE LE CASSE DELLO STATO SONO VUOTE, NECESSITA’ VUOLE CHE BISOGNA ATTINGERE DOVE I PROFITTI SONO STATI, MERITATAMENTE O IMMERITATAMENTE, ALTI. BISOGNA BLOCCARE IN QUALCHE MODO IL MECCANISMO CHE FA I RICCHI PIU’ RICCHI E I POVERI PIU’ POVERI. IL SINDACATO CON LO SCIOPERO GENERALE HA INTERPRETATO IL MALESSERE REALE DI CUI SOFFRE IL PAESE E CHE IL GOVERNO SI OSTINA A NEGARE.

A TORINO BRUCIATE SAGOME E FOTO DI PREMIER E MINISTRI

(ANSA) – A Torino, al termine del corteo degli studenti, centri sociali e attivisti Pro Palestina, i manifestanti, alcune centinaia, hanno bruciato una sagoma di stracci raffigurante il volto del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e tre maxi foto coi i volti della premier Giorgia Meloni, del ministro della Difesa Guido Crosetto e del ceo di Leonardo, Roberto Cingolani. Il tutto è avvenuto tra grida di “Al rogo al rogo” e “dimissioni dimissioni”.

TORINO, VENTIMILA IN CORTEO. SCONTRI FRA ANTAGONISTI E POLIZIA, BRUCIATE LE FOTO DI MELONI E SALVINI

Estratto da www.repubblica.it

Cgil e Uil scendono in piazza anche a Torino per dire che il governo Meloni non vede i bisogni del Paese: i risultati sono precarietà diffusa, tagli alla spesa, liste d’attesa in sanità, blocco del turnover nella pubblica amministrazione, stipendi affondati dall’inflazione, assenza di un piano industriale. Una manifestazione pacifica che, poco dopo le 12,30, ha avuto una coda violenta: davanti alla stazione di Porta Nuova sono avvenuti scontri tra le forze dell’ordine e gli antagonisti che avevano partecipato allo “spezzone sociale” del corteo. In via Sacchi, sul lato della stazione nel centro della città, i manifestanti hanno cercato di entrare sfondando il cordone di polizia e scandendo slogan contro il ministro del Trasporti Matteo Salvini e la Tav. Le forze dell’ordine li hanno respinti con scudi e sfollagente, i manifestanti hanno sferrato calci e pugni e usato le aste delle bandiere. […]