LE PRIMARIE PUNISCONO GLI AVVERSARI DI RENZI…..
La si può girare come si vuole,in un Paese in cui quando si perde la si chiama “non vittoria”,ma i numeri stanno lì a dimostrare che Matteo Renzi esce politicamente rafforzato dal voto delle primarie PD.Nemmeno lui se l’aspettava 2 milioni di votanti tant’è che alla vigilia parlava prudentemente nell’ordine di centinaia di migliaia di voti e non di milioni.Affermava anche che appena sopra il milione il risultato andava considerato positivamente.Hanno lavorato bene i suoi, hanno risposto bene iscritti,elettori e simpatizzanti.Al netto dei non pochi che,causa il ponte del Primo Maggio,hanno dovuto disertare i gazebo e,ancor di più, al netto della scissione subita, quegli 800 mila voti che mancano rispetto alle primarie del 2013, dicono che i conti tornano.Anche ad attribuire tutti gli 800 mila voti agli scissionisti del MPD i numeri direbbero che la “ditta” dalemo-bersaniana sarebbe sotto il 3 per cento in caso di voto. Il danno,se c’è stato, è stato contenuto.Sui numeri e sulla loro interpretazione si sono misurati commentatori e analisti,arrivando a conclusioni non convergenti perché i 2 milioni di votanti e il 70 per cento di consensi a Renzi hanno colto di sorpresa tutti.Colpa di una comunicazione e di una informazione truccata,largamente utilizzata dagli avversari di Renzi.Resterà nella storia dell’informazione politica l’agguato settimanale organizzato ogni martedi su la 7 da Giovanni Floris con Marco Travaglio e Massimo Giannini nel ruolo di manganellatori arruolati all’uopo.Il primo notoriamente rancoroso con Renzi per il suo insuccesso televisivo con “Ballarò”,programma RAI chiuso per scarsità di ascolti ma anche-se si vuole-perché fece proprie le critiche a Elena Boschi per il coinvolgimento del padre in Banca Etruria.Marco Travaglio,direttore de “Il Fatto Quotidiano”, da anni pratica come sport preferito l’aggressione quotidiana a Renzi e quando, caduto Renzi, gli è venuta meno la sponda del governo per attaccarlo,ha dato il meglio della sua abilità, nella vicenda Consip, per colpire Renzi cavalcando il coinvolgimento del padre.Affidare,dunque,a Giannini e Travaglio i commenti politici sul PD,Renzi e le Primarie è stata una scelta da vigliacchetti del quartierino.Formigli,l’Annunziata,Paragone con minore impegno hanno comunque dato il loro contributo.Ora chi scrive e dirige Cosenza Oggi è lontanissimo da Matteo Renzi e dalla sua discendenza democristiana come lo è dalla discendenza comunista nel PD ma chi fa informazione ha delle regole da rispettare,fermo restando che nessuno si sogna di considerare chi fa informazione esente da simpatie e riferimenti politici.Ora Matteo Renzi esce fortemente rilegittimato politicamente dalle urne dei gazebo ed è comprensibile che mastichino amaro coloro che davano per scontato che la partecipazione al voto avrebbe fatto registrare numeri sotto il milione, con ciò svuotando di rilevanza politica la scontata vittoria su Emiliano e Orlando.A fronte del risultato e dell’assoluto controllo che Renzi ha del PD,arriva la sollecitazione corale a che tragga insegnamento dagli errori commessi e dalla disfatta del referendum e rinunci alla logica dell’uomo solo al comando.Si vedrà.Per certo Renzi ha capito che i percorsi della politica sono pieni di insidie e di imprevisti, che i palazzi romani nascondono influenze con le quali bisogna fare i conti e che gli avversari da battere non sono soltanto i “grillini” e la destra populista e sovranista.Il partito,il PD, ha dimostrato di esserci e di avere dato fiducia a Renzi.A lui la responsabilità di meritare questa fiducia a quelli che nel PD non la pensano come lui la responsabilità di non favorire l’ascesa del M5S al governo del Paese .