L’OBIETTIVO A SINISTRA DEL PD E’ STRONCARE RENZI…
Mentre si procede a fare delle elezioni in Sicilia un test proiettato sulle politiche del 2018 nella consapevolezza che i sondaggi più accreditati danno perdente il PD,nei palazzi romani si è ripreso a parlare di legge elettorale che, se resta l’Italicum corretto dalla Corte costituzionale, dà quasi per certa l’ingovernabilità del Paese con tutte le implicazioni che ciò comporterebbe nelle valutazioni di Bruxelles e dei mercati internazionali.Ha perso di rilevanza politica anche l’ipotesi di un accordo PD-Forza Italia o-se si vuole-Renzi-Berlusconi- visto che, sommando i voti attribuiti dai sondaggi alle due formazioni,si resta molto al di sotto della maggioranza richiesta per governare.Si parla molto-invece-dell’accordo PD-AP,ovvero Renzi-Alfano-sottoscritto in Sicilia a sostegno della candidatura di Micari.I retroscenisti sono portati ad accreditare l’accordo come patto per le politiche del 2018 che dovrebbe assicurare ad Alfano la soglia di sbarramento al 3 per cento. E poichè i renziani continuano a insistere sul valore “locale” del voto siciliano, Massimo D’Alema, con l’eleganza lessicale che lo distingue da quando è stato “rottamato” da Matteo Renzi, dà dell’idiota a chi (Renzi) sostiene questa tesi.Ancora più confusa la situazione a sinistra del PD dove si cerca di incastrare Giuliano Pisapia in un cartello elettorale che ha come vero obiettivo la stroncatura politica di Matteo Renzi. Bersani,Pisapia e frammenti vari si sono riuniti in una affollata assemblea per avviare la “costituente” del nuovo soggetto politico federato ma non tutti i nodi sono stati sciolti a cominciare dall’assunto che che la nuova formazione deve essere alternativa al PD.In pratica un centrosinistra che esclude il PD e che non si spiega con quali numeri si candida a governare.Da qui la logica deduzione che Bersani,D’Alema e tutto il cucuzzaro della sinistra dispersa e migrante gioca a perdere con l’unica consolazione di abbattere Renzi politicamente.Un po’ poco per i problemi irrisolti che espongono il nostro Paese a grandi rischi nei confronti di Bruxelles e dei mercati internazionali che notoriamente orientano i flussi là dove c’è stabilità di governo.Alla fine sarà “Paolo il freddo” o “Paolo il grigio”-ovvero Gentiloni-a guadagnarci.E così sia.