STORIA REPUBBLICANA: DA DE GASPERI A LUIGI DI MAIO…..
Non accadrà perché, non solo Grillo e Casaleggio ne sono consapevoli, ma lo stesso Di Maio si è reso conto che è stato scelto per dare un nome,una faccia e la responsabilità di un risultato negativo col voto delle politiche del 2018. E’ pur vero che all’interno del M5S il più quotato,per ruoli istituzionali,è lui con la carica di vice-presidente della Camera ma non è una ragione sufficiente per “nominarlo” candidato premier senza competitori credibili. A parte Fico e Di Battista, che godono di seguito e di consensi nel Movimento, non si vede chi potesse creare problemi a Di Maio una volta che i due avevano dichiarato di non essere in corsa.La domanda allora è se Grillo e Casaleggio potevano scegliere e nominare una personalità fuori dal Movimento,come è accaduto quando si trattava di eleggere il capo dello Stato.Non era facile trovare uno come Rodotà ma certamente un candidato più credibile di Di Maio si poteva trovare, tenuto conto che per diventare premier non bisogna essere parlamentare.Da qui il convincimento che la candidatura di Di Maio risponde a una scelta molto meditata e che muove dal presupposto che,nonostante i sondaggi favorevoli al Movimento, l’opinione prevalente è che il M5S va bene come forza di opposizione,di cui il Paese ha bisogno, ma non ha le competenze,la conoscenza e l’esperienza per farsi carico del governo del Paese.E poiché il Movimento è in testa ai sondaggi come gradimento per come ha operato fino ad oggi, avrà comunque i connotati della sconfitta la risposta che si prevede arriverà dalle urne.La faccia di Di Maio,la sua storia,il suo profilo per come è stato costruito sono funzionali al mancato raggiungimento dell’obiettivo.Il fatto poi che lo abbia votato,per quello che può valere, uno su cinque dei partecipanti al voto significa che,a parte il problema Fico non risolto, nella sua candidatura sono in molti a non riconoscersi.Non è, dunque, previsto un diffuso scoramento,da Trieste a Palermo,se Luigi Di Maio non andrà a occupare le stanze che furono di Alcide De Gasperi.I mercati finanziari e i tavoli di Bruxelles, dal canto loro, cesseranno di preoccuparsi e gli “ortodossi” del Movimento,con Fico o senza, potranno guadagnare la scena politica come forza di opposizione che mette in mutande il potere.Il Movimento,con Grillo e Casaleggio,è nato e si è affermato così, guadagnando consensi per l’indignazione,la rabbia e la voglia di “vaffa” dilagante nel Paese.Non è cambiato nulla.