AL VOTO FRA I MILIARDI DI EVASIONE E CORRUZIONE….
Mentre “lor signori” fanno a gara a promettere l’abbattimento delle tasse in vista del voto del 4 marzo,l’ISTAT ci mette di fronte al dato de l’evasione fiscale nel nostro Paese.Se si aggiungono i 100 miliardi calcolati come prodotto della corruzione diffusa, è del tutto evidente in mano a chi siamo messi.Ora bisogna finirla con la politica che fa schifo e con i politici corrotti e dire a quel 35 per cento che,secondo i sondaggi,non sa se va a votare e,se va, per chi votare,che in democrazia la colpa è proprio di chi non fa scelte e se ne sta a guardare.Chi si chiama fuori è più colpevole di chi intriga per conquistare potere e privilegi ai danni della collettività .“L’assalto alla diligenza”durerà finchè i banditi predatori non verranno neutralizzati e,possibilmente,assicurati alla giustizia.Ci aspetteremmo,ingenuamente,che nei telegiornali e nei talk show più che di liste, candidature e simboli si parlasse di corruzione ed evasione fiscale.I telemicrofoni combattenti di Floris,di Formigli, della Gruber e le penne combattenti di Travaglio e Padellaro,ospiti permanenti di mattanze mediatiche e forcaiole, parlano d’altro mentre Bersani, nel corridoio del suo sentire politico, da sinistra non vede le mucche-perché son due- dell’evasione fiscale e della corruzione.E le due mucche non le vede nemmeno Piero Grasso,novello leader degli scissionisti PD, che vuole l’abolizione delle tasse universitarie,tout court,senza dire una parola su evasione e corruzione.Che poi non dica nulla o quasi Luigino De Maio può meravigliare ma non più di tanto,frastornato com’è a trasformare il M5S da movimento antisistema a partito di governo e di potere.Dal centrodestra,considerato l’elettorato di riferimento, non è il caso di aspettarsi prese di posizione di contrasto all’evasione anche se Berlusconi ci prova.Chi evade le tasse ruba due volte,allo Stato e alle sue istituzioni perché le priva di risorse economiche che andrebbero a beneficio della collettività e ruba anche ai cittadini che le tasse le pagano perché gode di ospedali,scuole,strade,servizi al territorio e alle popolazioni sottraendosi al contributo dovuto.Non siamo così ingenui da non capire le dinamiche del potere, i poteri forti e invisibili che vi stanno dietro,le alterazioni dei mercati finanziari,l’economia criminale che devasta quella di mercato,le tangenti internazionali, le acquisizioni da parte straniera del meglio del made in Italy, il costo dei flussi migratori, l’assistenzialismo parassitario che rischia di far saltare il sistema pensionistico.Siamo consapevoli dei problemi sul tappeto ma non si comprende perché, come sollecita Bruxelles a fronte del nostro debito pubblico, non si mette in campo una politica rigorosa e severa contro evasione fiscale e corruzione.Eppure si tratta di due emergenze cisì vitali che giustificherebbero qualsiasi coalizione di governo. Che ci stiano dentro tutti non è possibile ma se non ne parlano,partiti e candidati, se non si schierano bisogna far sentire che sono chiamati a risponderne.Si chiama democrazia dal basso ma dai social network non vengono segnali in questa direzione e nei talk show televisivi il pubblico a pagamento che applaude diventa complice dei conduttori moralmente e professionalmente disonesti.Ma non bisogna rassegnarsi.