BANALIZZARE LA POLITICA NON AIUTA A CAPIRE…….

BANALIZZARE LA POLITICA NON AIUTA A CAPIRE…….

Faremmo torto alla verità se dicessimo che la rete televisiva “La 7”, diretta da Enrico Mentana, tratta la politica con superficialità sottovalutandone l’importanza e l’influenza che ha sulla vita di un Paese.C’è ,anzi,da riconoscere che La 7  offre uno spazio privilegiato alla politica e questo spiega perché  la RAI è chiamata a competere quotidianamente.A parte il telegiornale, per 5 giorni la settimana ci sono, a partire dal mattino, le trasmissioni “Omnibus”,”L’aria che tira”,”Tagada” e “Otto e mezzo” la sera.Il martedi c’è il talk show di Floris e il giovedi quello di Formigli.Non è poco anche se la linea editoriale non si può ritenere politicamente imparziale dal momento che vi sono giornalisti ospiti fissi come Travaglio,Padellaro,Scanzi,Giannini,penne combattenti   che, nel corso della campagna elettorale, hanno letteralmente massacrato mediaticamente il PD e Matteo Renzi senza contraddittorio in studio.Se ciò è potuto accadere, è perché rientrava nella linea editoriale condivisa, ovviamente, dal direttore.Ma  non è di questo che vogliamo occuparci.La nostra attenzione è rivolta alla trasmissione del primo pomeriggio “Tagada” che, nel tentativo di semplificare al massimo la politica depurandola dal politichese,la banalizza  facendone una sorta di gioco salottiero con la più ampia facoltà di cazzeggio e di interpretazioni a ruota libera.L’ultima trovata di questo gioco, che  abbiamo avuto modo di sentire mercoledì pomeriggio, era la domanda rivolta a disorientati cittadini a quale elettrodomestico o mobile poteva essere paragonato questo o quel politico.E dopo aver sentito Di Maio paragonato a una poltrona e Salvini a un frigorifero, si è passati ai “miracoli” e la domanda in studio era se la Casellati,incaricata da Mattarella, o altri poteva fare il miracolo di sbloccare la fase di stallo e avviare la formazione di un nuovo governo.Può anche darsi che il tentativo della conduttrice sia finalizzato ad avvicinare le casalinghe alla politica e portare la politica nei laboratori di parrucchiere ma una banalizzazione così estrema non aiuta a capire e,anzi,nasconde i problemi.Alle casalinghe ,di Voghera o di Soveria Mannelli,bisognerebbe far capire cosa c’è a monte del teatrino quotidiano che si svolge da circa 50 giorni per cercare di varare un governo.C’è un disavanzo “strutturale” di 20 miliardi nei conti pubblici,nel senso che negli ultimi anni abbiamo speso più di quanto incassato e in queste condizioni è una presa in giro parlare di reddito di cittadinanza o di flax tax.Piuttosto che giocare a quale elettrodomestico si potrebbe paragonare Di Maio o Salvini,ci si aspetterebbe che venissero approfonditi gli aspetti connessi a chi mette sul tavolo delle trattative, come priorità,il lavoro,la povertà,la famiglia per non dire delle tensioni a livello internazionale per i bombardamenti in Siria e l’appoggio logistico offerto dall’Italia e finire a quanto ha affermato Macron ai partner UE individuando il rischio di “guerre civili” là dove i populismi antieuropei o euroscettici  hanno il sopravvento sulle formazioni che credono nell’UE e ne auspicano un potenziamento .Dai tempi  sessantottini della “casalinga di Voghera” siamo convinti che le casalinghe sono in grado di capire la politica e i problemi che la politica è chiamata ad affrontare e risolvere.Si tratta di volerli  e saperli  spiegare, avendone la competenza, magari facendosi aiutare da chi  è in grado di semplificare senza  nascondere la verità.Tutto qui.Grande rispetto alle casalinghe.