GOVERNO-SARA’ PER UN’ALTRA VOLTA… LA GUERRA ALLA GERMANIA NON SI FARA’
La crisi politica,anche se dovesse essere di sistema,rientra nei patri confini e toccherà al professor Carlo Cottarelli,incaricato da Mattarella,trovare una soluzione possibile sia pure temporanea.Se il governo che proporrà otterrà la fiducia del parlamento,cosa molto improbabile ma non impossibile,si voterà nel 2019 mentre,senza fiducia,subito dopo agosto.Ha parlato chiaro Cottarelli all’uscita dall’incontro col capo dello Stato,sarà un governo “tecnico” e neutrale con l’impegno di Cottarelli e dei ministri a non ricandidarsi.Questo per garantire che non verranno perseguiti interessi né personali né elettorali.Non sarà facile per Cottarelli ma ha dalla sua la conoscenza e la competenza necessaria per mettere mano alla parte marcia della spesa pubblica e delle rendite parassitarie e offrire agli italiani misure concrete e non correttivi di facciata. Proporrà riforme possibili e,soprattutto,potrà avvalersi di quella spending rewue cui si applicò per incarico di Matteo Renzi ma che non venne poi presa in considerazione.Cottarelli gode nelle cancellerie europee ma anche all’ambasciata americana in Italia di grande stima e,per quanto riguarda i mercati finanziari,è nota la piena adesione all’euro e ai suoi vincoli.Si vedrà ma nel frattempo urge riportare il dibattito politico sui binari delle regole e della Costituzione.La minaccia di messa in stato di accusa il capo dello Stato per “alto tradimento” segna il punto più alto e pericoloso del tentativo di scardinare la nostra Costituzione e,con essa,i poteri e le prerogative del capo dello Stato.Infantilismo politico e arroganza hanno dominato la scena politica di questi 80 giorni e più di estenuanti trattative per far nascere il cosiddetto governo del cambiamento.Mattarella si è attirato non poche critiche per aver assecondato con eccessiva disponibilità le richieste di M5Stelle e Lega.Aveva accettato tutto,”contratto”,presidente del consiglio “esecutore”del contratto e lista dei ministri,così come proposta,meno il nominativo del professore Paolo Savona all’Economia perché figura destabilizzante per i nostri vincoli nell’UE e nell’eurozona.Mattarella ha proposto,in alternativa, il plenipotenziario della Lega Giancarlo Giorgetti ma il rifiuto di Salvini ha lasciato intendere che era al voto che si voleva andare.Ora Lega e 5Stelle vanno gridando in giro che è stata tradita la volontà del popolo italiano, che le regole della democrazia sono state violate e che il capo dello Stato ha abusato dei suoi poteri.I numeri e le regole dicono ben altra cosa.Le regole dicono che compete al capo dello Stato la nomina dei ministri su proposta del presidente del consiglio.Se fra i ministri c’è qualcuno che per le sue posizioni politiche,anche se accademico,confligge con gli interessi dell’Italia a livello internazionale e,quindi, risulta inadeguato a rappresentarli,va sostituito.Il capo dello Stato ha esercitato questa prerogativa.Quanto al “popolo sovrano” è il caso di ricordare che il popolo italiano è composto da 60 milioni di cittadini e non dagli 11 milioni di elettori del M5Stelle ai quali,pur sommando gli elettori della Lega, non si arriva a 20 milioni. Per contro quando Mattarella prende posizione parla legittimamente a nome del popolo italiano nella sua globalità e cioè a nome e per conto dei 60 milioni di cittadini censiti. E ,quanto agli interessi,ha accennato alle conseguenze sui bilanci delle famiglie italiane e sulla spesa sociale.Nei prossimi giorni,mentre sui social compaiono lugubri auspici di morte nei confronti del capo dello Stato, gli italiani dimostreranno che ,a grandissima maggioranza,stanno con Mattarella e la Costituzione e che per la guerra alla Germania, così cara a Di Maio e Salvini,se ne parlerà un’altra volta.