SCONTRO FRA AIETA E BRUNO BOSSIO A COLPI DI MIGRANTI….
A scatenare lo scontro una innocua foto in cui il consigliere regionale Giuseppe Aieta stringe sorridente la mano ad un afromeridionale di colore.
Nel gesto la parlamentare Bruno Bossio rileva una forte contraddizione con la posizione politica assunta da Aieta quando, al tavolo delle trattative per la formazione del nuovo governo, il M5Stelle aprì al “forno” del PD.
Aieta, a quanto pare, era favorevole e ancora oggi sostiene che bisognava impedire l’alleanza di governo Lega-5Stelle. Su questa opzione c’è stato un dibattito molto animato all’interno del PD azzerato da Matteo Renzi con una intervista a Fabio Fazio, forte dei numeri di cui dispone alla Camera e al Senato e memore degli insulti subiti dal PD, da parte dei 5Stelle, quando era al governo.
Tutto sommato una polemica retrodatata ma non si sa come riaccesa dalla vicenda della nave Aquarius e dal blocco dei porti decretato dall’Italia.
Il sillogismo della Bruno Bossio, se abbiamo capito, è il seguente: “Tu, Aieta, oggi stringi la mano al migrante rimuovendo la circostanza di essere stato favorevole alla opzione offerta al PD di fare il governo con il M5Stelle, ovvero con il partito di Toninelli che, come ministro competente, oggi ha decretato il blocco dei porti respingendo i 629 disperati raccolti dall’Aquarius“.
Aieta, dal canto suo, non vede contraddizione nella sua posizione sui migranti che tiene separata dalla possibilità sprecata del PD di andare al governo con i 5Stelle.
Ancora oggi Aieta è convinto che bisognava impedire l’alleanza Lega-5Stelle anche in considerazione dei tanti elettori PD che sono passati a votare M5Stelle. Una polemica, tutto sommato, stucchevole perché sovrappone questioni non sovrapponibili e anche perché sul respingimento dei migranti è la Lega di Salvini a tenere banco rispetto a un M5Stelle remissivo e subalterno. Ciò che sorprende è il tono della polemica, aspra e rancorosa, lessicalmente oltremodo da ballatoio e per niente sobria nelle contestazioni. Al punto di utilizzare espressioni eleganti come “sputi nel piatto dove mangi” o allusioni come “io vivo del mio lavoro”. Ovviamente i migranti non c’entrano per niente e verosimilmente la polemica, astiosa e screditata sul piano politico, va ricondotta alle risse interne al Pd calabrese in vista delle prossime regionali che si presentano piene di rischi per tutti. Soprattutto se il PD ricandiderà Oliverio, nei confronti del quale Giuseppe Aieta negli ultimi tempi si va spendendo con sperticati apprezzamenti per come ha governato alla guida della Regione. Aggettivi, avverbi, esaltazioni a perdere ma niente risultati concreti, a cominciare dai “ritorni” dei fondi europei che nessuno ha mai spiegato dove, come e con quali esiti sono stati utilizzati.
L’ultima prodezza di Oliverio, della sua giunta e della sua maggioranza il mancato utilizzo, segnalato da Bankitalia, di 200 milioni disponibili per interventi in favore di 200 comuni delle “zone interne”.
Fra i mancati utilizzi da non dimenticare i fondi disponibili per l’assistenza ai portatori di handicap.
Ecco: i 4 anni di Oliverio sono costellati,al netto dei vaniloqui in politichese in cui eccelle chi difetta di competenza, di obiettivi programmati e mai raggiunti e di risorse disponibili e non utilizzate.Resta solo da stabilire se è stato più incompetente che incapace.