GOVERNO-QUANDO SI COMINCIA CON I COMPLOTTI E I SABOTAGGI…
Sarà pure vero che una cultura di governo non la si improvvisa nemmeno col 32 per cento di consensi ma il M5Stelle e i suoi ministri dovrebbero chiedere più comprensione piuttosto che evocare complotti e sabotaggi.
Un governo che si definisce del cambiamento non può in pochi giorni produrre risultati ma tracciare i percorsi che portano ai risultati.
La vicenda del “decreto dignità” insegna molte cose, ed ha soprattutto il merito di aver reso edotto il grande pubblico su cos’è un decreto legge e a quali vincoli e controlli è sottoposto.
Il caso è esploso perché nella relazione che accompagna il decreto c’è un passaggio in cui viene segnalata la perdita annuale di 8 mila posti di lavoro che diventano 80 mila in un decennio a fronte dell’obiettivo perseguito dal governo di favorire i precari e scoraggiare il loro sfruttamento.
In un primo momento Luigi Di Maio,ministro politicamente intestatario del “decreto dignità”,ha lamentato che una “manina”,ad oggi rimasta sconosciuta,ha manipolato la relazione inserendovi la perdita di 8 mila posti di lavoro come conseguenza tecnica della manovra.Da qui l’evocazione del complotto ai danni del governo, al suo procedere nel segno del cambiamento e degli impegni presi in campagna elettorale.
In un secondo momento,di fronte all’evidenza che il “dettaglio” della perdita di 8 mila posti di lavoro è contemplato nella relazione sin dalla sua prima stesura,Di Maio ha dovuto correggere il tiro ed affermare che il particolare non gli è stato segnalato.
Una volta stabilito che il complotto non c’è bisognava argomentare diversamente la sorpresa e lo stupore e così, con l’autorevole sostegno del ministro Tria,titolare dell’Economia, si è affermato che i dati forniti dal presidente dell’INPS,cioè la perdita di 8 mila posti di lavoro, non sono scientificamente sostenibili.Se fosse vero,il presidente dell’INPS sarebbe stato incauto almeno per le ricadute politiche, e questo spiega perché Matteo Salvini ne ha chiesto subito la rimozione in quanto politicamente espressione dei governi di centrosinistra.
Sia come sia, ora il decreto passa alle Camere e non è detto che procederà speditamente.Ammesso che non penalizzi i precari non sarà di gradimento alle imprese che si ritengono danneggiate dalle restrizioni previste dal decreto.
Insomma se ai 5Stelle stanno a cuore i precari alla Lega di Salvini stanno a cuore,notoriamente, imprese e partite IVA.
Quello che va detto,comunque,è che evocare sabotaggi e complotti a giustificazione di errori commessi e inadeguatezze dimostrate,è un trucco della vecchia politica che un governo del cambiamento non se lo può permettere.Nè errori ed inadeguatezze si possono coprire con i palloncini gialli che davanti a Montecitorio festeggiano “l’abolizione “ dei vitalizi parlamentari. L’abolizione c’è già stata, da tempo, semmai si tratta di decurtazioni degli importi vigenti, sulla base dei contributi effettivamente versati. Se è poco o molto è difficile dirlo. Il resto lo dirà la Corte Costituzionale.