MA I NUOVI OSPEDALI DOVE SONO INSABBIATI ??????
La sanità calabrese versa nelle condizioni che tutti i cittadini ,direttamente o indirettamente, hanno modo quotidianamente di conoscere. Sono in discussione i LEA (Livelli Essenziali Assistenza ) che costituiscono i requisiti minimi per un servizio sanitario che possa definirsi tale.Le strutture ospedaliere,cioè, non sono in grado di garantire il minimo essenziale a tutela della salute dei cittadini. Questo spiega perché,anche per piccoli interventi, chi può va a curarsi fuori regione.
Allo scardinamento del servizio sanitario calabrese ha contribuito molto il conflitto fra il presidente della giunta regionale,Oliverio, e il commissario al piano di rientro, di nomina governativa,Massimo Scura. Sono trascorsi quattro anni in un conflitto permanente, con Oliverio che in tutti i modi ha cercato di essere nominato commissario al posto di Scura e il commissario Scura che ha resistito trovando autorevoli sostenitori a Roma.
Chi ci ha rimesso sono i calabresi che hanno visto progressivamente precipitare la sanità a livelli da quarto mondo soprattutto con i prontosoccorsi. Le responsabilità stanno da una parte e dall’altra, cioè livello tecnico e livello politico, ma bisogna ricordare che la spesa sanitaria impegna oltre il 70 per cento del bilancio regionale e intorno ad essa gravitano interessi di ogni genere, anche torbidi, che la politica vuole controllare perché la sanità è area di “vendemmia elettorale “.
La politica ha commesso i suoi errori disarticolando la rete ospedaliera, chiudendo o riducendo le prestazioni di strutture rivelatesi indispensabili per le popolazioni interessate. Per abbassare i costi e rientrare dal debito non si è proceduto alle assunzioni di personale medico e paramedico a compensazione delle unità lavorative che andavano in quiescenza. Gli ospedali lavorano in emergenza permanente e, ovviamente, ne risente la qualità delle prestazioni che,in sanità, vuol dire mettere a rischio la salute dei cittadini.
Il livello politico, a prescindere dal colore politico, per realizzare un servizio sanitario di qualità in Calabria, ha formalmente deliberato e stanziato le risorse per la realizzazione di quattro nuovi ospedali a Goia Tauro,Vibo Valentia,Catanzaro e Rossano-Corigliano. In tempi più recenti si è deciso per un nuovo ospedale anche a Cosenza.
Sta di fatto,però, che mancano notizie circa i tempi di realizzazione e lo stato dei lavori là dove cantierizzati. Non sanno nulla i calabresi ma, a quanto pare, anche i consiglieri regionali non vengono informati se Orlandino Greco,consigliere di maggioranza, è dovuto ricorrere ad una interrogazione per conoscere dai dirigenti di settore “ quale sia lo stato di avanzamento dei lavori “ dei quattro ospedali atteso il disagio che vivono intere comunità rimaste prive di strutture ospedaliere e a grande distanza dalle strutture più vicine.
Orlandino Greco è al primo mandato di consigliere regionale ma si è fatto le ossa al comune di Castrolibero dove ha amministrato con riconosciuto successo affrontando,con una visione moderna, problematiche complesse riguardanti la gestione dei rifiuti,il risanamento del centro storico, l’integrazione amministrativa, almeno per i servizi, dei tre comuni dell’area urbana.
E’ anche leader del movimento politico Italia del Meridione che va sempre più radicandosi in Calabria , nato come contraltare alle posizioni antimeridionali e secessioniste della Lega Nord , oggi convertitasi a formazione politica nazionale pronta a candidarsi alla guida di “Roma ladrona”. Orlandino Greco con la sua interrogazione , con la quale di fatto prende le distanze politicamente dalle inadempienze dei dirigenti regionali , pone anche il problema del nuovo ospedale da realizzare a Cosenza insabbiatosi fra i carteggi in corso fra il comune di Cosenza e la giunta regionale.Non c’è accordo sulla ubicazione della nuova struttura e Orlandino Greco ,se questo è il problema, invita a valutare altre opzioni per l’ubicazione, sempre nell’area urbana, del nuovo ospedale.Va da sé che Castrolibero sarebbe ben felice di mettere a disposizione il suo territorio ma questo,ovviamente,Orlandino Greco non lo dice.