LA  CONTESTAZIONE DI MINNITI A BOLOGNA…. SA DI CONGRESSO PD

LA  CONTESTAZIONE DI MINNITI A BOLOGNA…. SA DI CONGRESSO PD

Solleva non poche perplessità la protesta orchestrata a Bologna, davanti alla Libreria Feltrinelli, dove era in corso la presentazione del libro di Marco Minniti “ Sicurezza è libertà…..” che l’ex-ministro dell’Interno sta utilizzando  anche per la sua candidatura alla segreteria  del PD.

Bologna è una città riconosciuta come una storica roccaforte della sinistra e laboratorio della sua evoluzione dal PCI al Pd di oggi. Gli organizzatori della protesta sono riconducibili alle frange radicali della sinistra dispersa ed errante ma sorprende che abbiano utilizzato la presentazione del libro per contestare a Minniti quello che, più opportunamente e con una tempistica comprensibile, potevano fare quando era ministro  e si rese responsabile delle misure adottate nel contenere i flussi migratori.

A dire il vero per Marco Minniti  fu una esplosione di consensi in suo favore anche se qualcuno ebbe a rimproverargli di avere espresso la preoccupazione che una immigrazione incontrollata metteva a rischio la tenuta stessa della democrazia.

A conti fatti resta l’unico tentativo riuscito da parte dei governi di centrosinistra di bloccare i flussi, abbattendoli dell’80 %, sia pure al prezzo di accordi ambigui e costosi con i  2 governi libici e le tribù coinvolte nella tratta dei migranti. Fu , oltre che ministro dell’Interno , ministro degli Esteri se si tiene conto dei molti incontri avuti con i Paesi a maggiore spinta migratoria.

Resta la faccenda,certamente non secondaria, degli effetti collaterali agli accordi raggiunti e cioè la saturazione dei lager libici dove venivano trattenuti, fra torture,violenze e maltrattamenti, i disperati che tentavano di raggiungere l’Europa in fuga dalle guerre, dagli ecciodi e dalla povertà.

Sollevare oggi il problema per paragonare Minniti a Salvini si presenta come una operazione fuori tempo funzionale più al dibattito congressuale interno al PD  che vede Minniti candidato alla segreteria nazionale.

In fondo gli organizzatori della protesta potevano intervenire al dibattito in corso alla Feltrinelli e muovere le loro critiche e contestazioni a Minniti con linguaggio politico e riferimenti circostanziati. Minniti avrebbe avuto modo di replicare. Ma, evidentemente, non sarebbe stata la stessa cosa. Ora bisogna vedere se l’episodio di Bologna avrà repliche in altre città con o senza il pretesto del libro.