E’ LA PAURA CHE PORTA VOTI A SALVINI NON LA SICUREZZA….
Il “popolo”, in senso sovranista e populista, può essere ingenuo o sprovveduto, per difetto di informazione e conoscenze, ma non stupido. Spesso eccede in semplificazioni ma il senso pratico lo aiuta a capire . Non è buttando per strada decine di migliaia di migranti privandoli di ogni assistenza umanitaria che si garantisce sicurezza a chi si sente insicuro.
Buttati per strada, senza alloggio e senza un lavoro, privi di assistenza sanitaria, diventano una mina vagante soprattutto in quelle realtà dove la presenza di migranti ha rilevante densità. Questo per dire che a portare acqua al mulino che macina insicurezza è la paura di perdere il controllo degli spazi del vissuto quotidiano.
Ne vedremo sempre in maggior numero accamparsi di notte nelle periferie e di giorno a stendere la mano, davanti ai negozi e ai semafori, per mettere insieme un pasto. Si avrà la percezione che ce ne siano in giro molti di più di quelli registrati in precedenza ma sarà l’effetto della “sicurezza” salviniana poiché l’emergenza sbarchi è finita da tempo.
Aumenterà anche,inevitabilmente, la manovalanza “nera” a disposizione della criminalità di casa nostra e delle nuove mafie di importazione. Prevedibilmente aumenteranno i piccoli furti e i fenomeni di microcriminalità in genere e la risposta certamente non può essere la facoltà di sparare per “legittima difesa”.
Il “popolo” ci metterà poco a capire dove porta la “sicurezza” di Salvini per risolvere il problema dei migranti .Salvini sa che a quel 32 per cento dei sondaggi c’è arrivato grazie al problema dei migranti , alla loro presenza pervasiva e all’insofferenza motivata di popolazioni che si sono viste espropriate delle loro abitudini e dei loro riferimenti tradizionali. Vi sono città in cui interi quartieri sono finiti sotto il controllo di gruppi etnici che hanno fatto massa critica assumendo forza contrattuale anche con le istituzioni.
Il centrosinistra ma soprattutto il PD ha pagato un prezzo alto per non aver saputo gestire l’accoglienza, per averne fatto un business fuori controllo per cooperative improvvisate e con pochi scrupoli.
Il “popolo”, che può essere ingannato ma non è stupido, ci ha messo poco a capire che lo spirito umanitario dell’acccoglienza non risolve il problema ma,per incapacità e inadeguatezza a gestirlo,ne creava molti altri.
Matteo Salvini, che è cresciuto politicamente assimilando il fiuto politico di Umberto Bossi, ha fatto presto a capire che l’insofferenza per i migranti andava cavalcata e alimentata, offrendo e promettendo soluzioni radicali. Il risultato è nei consensi che sono cresciuti esponenzialmente e che hanno fatto della Lega il primo partito.
Ora è facile comprendere che Matteo Salvini ha bisogno , in vista delle scadenze elettorali, di mantenere la presa sull’elettorato conquistato facendo la guerra ai migranti e per potersene avvalere nelle urne delle prossime elezioni deve ricreare il clima , la tensione sociale che accompagna la presenza incontrollata di migranti che dovranno tornare ad essere “visibili” per mettere in moto reazioni xenofobe elettoralmente orientate.A questo serve la “sicurezza” che Salvini ha concepito a beneficio del suo disegno politico ma il “popolo”,prima o poi, lo capirà .