LA CGIL E IL MALAFFARE NELLA SANITA’
C’è voluto il “decretone” sollecitato dalla ministra della sanità al governo per fare emergere in maniera netta la posizione della CGIL sullo sfascio del servizio sanitario calabrese. Non che fossero mancate le critiche e le sollecitazioni ma sia il commissario Massimo Scura sia il presidente Mario Oliverio hanno goduto di una certa benevolenza. Ora che i buoi sono scappati dalla stalla-come afferma il presidente dell’AIOP Enzo Paolini-tutti scoprono ciò che era noto ai vari livelli di responsabilità.
Non è dato sapere-al di là della impugnazione del decreto presso la Corte costituzionale- come si svilupperà la situazione.Il primo passaggio è la decadenza dei manager in carica nominati da Oliverio.Il passaggio successivo è la nomina dei nuovi manager, da parte del super-commissario Cotticelli, “d’intesa con la Regione”.Se Oliverio non sarà d’accordo sui nomi proposti da Cotticelli, deciderà il consiglio dei ministri entro dieci giorni, per come previsto nello stesso decreto.Sulla nomina dei manager,quindi, eventuali resistenze non porteranno a nulla.
Resta da vedere, come si segnala da qualche parte politica, se i nuovi manager, al di là dell’esperienza e della competenza, saranno scelti anche per la loro vicinanza a membri del governo.C’è la campagna elettorale per le europee in corso ed è noto quanto sia delicata la posta in gioco.Soprattutto per Di Maio e la sua leadership, per cui è credibile chi sostiene che i due parlamentari calabresi,Nesci e Sapia, marcano stretto il super-commissario Cotticelli mentre esamina i curricula dei possibili manager.Si vedrà.Intanto ecco di seguito la parte più significativa del documento della CGIL, affidato al segretario regionale Angelo Sposato, col quale si consegna al dibattito in corso il giudizio della CGIL sullo sfascio della sanità in Calabria e sulle responsabilità di chi ha gestito risorse e strutture.
Nella denuncia del segretario regionale ci sono tutte le componenti del marcio che ha portato il servizio sanitario nelle condizioni in cui versa.Ecco il testo.
LA DENUNCIA DELLA CGIL
“”Milioni di euro spesi in consulenze-afferma Sposato-parcelle professionali,decreti ingiuntivi.Milioni di euro spesi per tutt’altro tranne che per la salute dei cittadini calabresi.Le ASP, negli ultimi venti anni in Calabria, sono diventate il pozzo senza fine della malversazione, delle clientele,dei familismi e delle truffe sanitarie.Un fatto deplorevole,trasversale,che non ha mai avuto un solo colore politico.La sanità calabrese,come era scritto nella prima relazione della commissione parlamentare antimafia sulla ndrangheta,è la metafora dell’intreccio dello scambio politico-mafioso.Come CGIL,insieme alle nostre categorie di settore,abbiamo chiesto le commissioni di accesso alle Prefetture, fatto esposti-denunce alle procure antimafia di Catanzaro e di Reggio,per verificare la congruità e liceità degli atti e dei provvedimenti amministrativi.La sanità in Calabria è allo sbando,la rete ospedaliera,l’emergenza urgenza,necessitano di medici,infermieri operatori””.