OLIVERIO E “LA SINTESI PIU’ AVANZATA” CHE NON C’E’…..
Se in politica fosse concesso, si potrebbe anche provare considerazione indulgente per Mario Oliverio,presidente della giunta regionale in carica e prossimo alla scadenza del mandato.Ormai da mesi si va dimenando in tutte le direzioni possibili per ottenere la ricandidatura alla guida della Regione.
E’ ricorso a espedienti elaborati ma inutili perché la politica vive di doppiezze e, quindi, non si può mai sapere quanto vale un impegno preso quando di mezzo ci sono finanziamenti promessi e attesi. Come la vicenda dei 250 sindaci chiamati a firmare un manifesto ambiguo che accreditava la ricandidatura di Mario Oliverio ma di cui si è persa traccia nel giro di un mese.
Oliverio ci ha riprovato convocando a Soverato ben 300 sindaci calabresi tutti destinatari di finanziamenti regionali cui si chiedeva,in pratica, di sceneggiare apprezzamento e consenso politico all’operato di Oliverio.Ma non è bastato.Dall’interno del PD calabrese nessun riscontro e da Roma dichiarazioni “prenditempo” né di consenso né di dissenso.
Di più.Si concedeva a Oliverio qualche riconoscimento per il lavoro svolto ma il mantra di Zingaretti è l’unità interna del partito e,quindi, niente candidature di “corrente” anche se gli oligarchi che sostengono Oliverio hanno il controllo maggioritario del partito.In occasione della venuta in Calabria di dirigenti nazionali del PD, come Andrea Orlando vice-segretario nazionale, Oliverio ha organizzato standing ovation in suo favore alla sua entrata in sala, in piena assemblea, ma è valso a poco. Si è preso gli applausi ma nessun incoraggiamento per la sua ricandidatura.
C’è stato un momento,però, in cui è sembrato che finalmente Roma avesse dato via libera alla ricandidatura ed è stato in occasione della venuta in Calabria del responsabile che cura le vicende del PD al sud, vicinissimo a Zingaretti e, quindi, ritenuto autorevole e credibile. Ebbene, parlando ai quadri dirigenti regionali calabresi, Nicola Oddati ha affermato che Oliverio “ha lavorato bene” e che va tenuto in considerazione come uomo di punta del partito in Calabria.Tutto qui ma tanto è bastato a interpretare le parole “ha lavorato bene “ come il via libera di Zingaretti alla ricandidatura.
Ma la politica è fatta di doppiezze e ambiguità studiate ad arte per cui lo stesso Oddati, richiesto di pronunciarsi sulla ricandidatura di Oliverio , ha confermato il suo giudizio positivo sul lavoro svolto ma ha precisato , guardando alle regionali, che bisogna andare oltre il “buon governo” per andare “ a una sintesi più avanzata”. Non è chiaro cosa voglia dire ma, verosimilmente, è l’equivalente della “discontinuità” evocata in tutti i partiti quando bisogna cambiare cavallo, linea o maggioranza.
Oddatisi è pronunciato anche a favore dello svolgimento del congresso prima delle regionali e tanto è bastato per accreditare lo svolgimento del congresso,caro ad Oliverio, come il raffinato espediente per fare uscire la ricandidatura di Oliverio dal nuovo assetto del partito.Potrebbe essere.
Ma il plenipotenziario del PD per il Mezzogfiorno ha spiegato che la “sintesi più avanzata”va ricercata proprio con l’aiuto di Oliverio il quale, a questo punto,se vuole capire, capisce.Non è dato sapere se rimetterà in campo la sua candidatura sostenuta da una coalizione di liste civiche ma sarà tutt’altra partita. E’ anche vero,però, che ancora la sintesi più avanzata non si vede mentre resta il “de profundis” del Pd nazionale alla ricandidatura di Oliverio. Salvo ripensamenti, dopo il congresso