RESISTERE, BONIFICARE E…RICOSTRUIRE
Domenico Gattuso, Movimento 10 Idee per la Calabria
Stiamo provando a costruire qualcosa di buono e di nuovo. Lo stiamo facendo con umiltà e passione, mettendo in gioco le nostre competenze, le nostre storie, la nostra credibilità, la faccia e le mani pulite. Mai con rassegnazione, piuttosto con determinazione. Abbiamo un sogno in comune, quello di vedere rinascere la Calabria dalle macerie in cui l’hanno trascinata schiere di politicanti senza arte né parte, e in cui rischia di soffocare.Siamo ormai in tanti, siamo un gruppo plurale, viviamo una sana dialettica di movimento, senza sgomitare. E se sbagliamo, proviamo a correggerci e a superare gli ostacoli. Perché abbiamo in mente una Calabria di serie A e vogliamo batterci, insieme a chi ha sentire comune, per aprire nuove opportunità alla nostra gente, alle nuove generazioni in particolare. Siamo un Movimento di donne e uomini che hanno idee e progetti di governo. 10 IDEE PER LA CALABRIA (www.10idee.it).Sappiamo che lo scontro con i vecchi modi di fare politica è inevitabile, ma vogliamo alzare la testa e contribuire a costruire una nuova autorevole, preparata, colta, classe dirigente. Puntiamo su alcuni elementi innovativi e per questo diciamo:
- NO all’uomo solo al comando, ne abbiamo visti troppi nell’ultimo quarto di secolo di parvenu con interessi privati, rottamatori parolai, giullari mistificatori, messia spregiudicati e intolleranti; piuttosto una squadra di persone capaci, sagge e affidabili, con storie linde e qualità riconosciute; preferiamo un soggetto collettivo con solide fondamenta nella società civile e nel territorio;
- NO alle alchimie di potere, finalizzate alla conquista di poltrone e carriere personali, anche a costo di cambio di casacca o di accordi trasversali di casta; basta con certi personaggi che calcano la scena politica come fantasmi, senza offrire alcun contributo reale alla crescita sociale ed economica della Regione; è tempo di dare spazio a cittadini di riconosciuto valore, ad esperienze politiche per missione a termine, a forme concrete di democrazia partecipata;
- SI a modifiche sostanziali dello Statuto regionale, in modo da ridare dignità al Consiglio degli eletti chiudendo la stagione dei governatori padroni, spesso incapaci; in modo da restituire la democrazia espropriata, abbattendo l’odiosa soglia (caso unico in Italia) dall’8% al 3% per poter avere rappresentanza politica; e finalmente cancellare privilegi e vitalizi di casta;
- SI a un insieme di progetti integrati finalizzati alla conversione ecologica dell’economia e del sociale, alla salvaguardia dell’ambiente, alla creazione di occupazione stabile per arrestare l’emorragia migratoria dei calabresi e costruire un futuro di benessere per l’intera comunità;
- SI ad una coalizione di liste formate da persone carismatiche, competenti, di elevato profilo, liste che si riconoscano nel nostro appello e siano disponibili a condividere un Programma politico elaborato dal basso e misurato sulle reali esigenze della nostra comunità.
- La nostra regione è la terra più bella del mondo. E noi siamo gente di Calabria, ostinata e un po’ burbera, abituata a lottare contro le avversità e le storture della storia, cosmopoliti da sempre avendo attraversato culture millenarie, coltivato il rispetto e l’accoglienza, la democrazia e l’umanesimo. Teniamo alla nostra dignità. Perciò vogliamo reagire.
Oggi ci troviamo di fronte anche al pericolo di una deriva fascio-leghista. Un partito di matrice padana razzista, incolto e al servizio di forze reazionarie, imperversa sui media e gira per il Paese cercando sostegno in forze oscure e pericolose. Anche in Calabria. I politici calabro-leghisti (un ossimoro) tramano nell’ombra alla ricerca di spazi di potere, non pensano alla Calabria ma ai loro interessi personali; non saranno migliori dei politici leghisti del Nord, tra i più corrotti e incapaci della storia repubblicana. Dobbiamo resistere, fermare l’onda barbarica, dare una lezione di civiltà, da fieri discendenti della Magna Grecia. La battaglia sarà dura, occorre affrontarla con coraggio. Dobbiamo bonificare la regione dalle condizioni di palude inquinata in cui è stata ridotta, metterci all’opera prima che sia troppo tardi. Usiamo le armi della democrazia, dell’intelligenza, della cultura, per ricostruire una Calabria maestra di pace e prosperità. Aux armes citoyens!