IL PD E IL DISSESTO DEL COMUNE (lettera alla redazione)
Ha parlato. Il PD, e per esso Damiano Covelli, che, come è noto, nel partito è un po’ come il personaggio di Walter Chiari nella gag dei fratelli De Rege.
E ha detto che, con il dissesto comunale, finisce, a Cosenza, un sistema criminale del quale i cittadini incolpevoli pagheranno le conseguenze.
Beh, intanto si dovrebbe distinguere: una parte dei cittadini è, davvero, incolpevole.
Un’altra, è la maggioranza, raccoglie ciò che ha seminato, ovvero l’elezione di Occhiuto sullo scranno di primo cittadino nonostante fosse consapevole del passato e del presente dell’architetto imprenditore con il precedente di sue aziende fallite e di debiti accertati e non pagati.
Così che – grazie ai loro voti – è riuscito a trasferire al Comune il pagamento debiti personali celebrando una pratica ammnistrativa che non poteva che portare al baratro delle passività e alla conseguente bancarotta del Comune.-
Ma, tornando al Covelli, merita la medaglia della faccia di bronzo, dal momento che tra i responsabili di otto anni di “sistema criminale” va annoverato egli stesso insieme – ed a pieno titolo – i suoi referenti politici Adamo, Bruno Bossio e Perugini (lui un po’ meno capo, certo), cioè l’area PD che nel 2011, tra il candidato liberal socialista Paolini e l’esponente della destra modello Scopelliti, cioè Occhiuto, ha esplicitamente scelto quest’ultimo.
O no? Sarà fantastico sentire le proteste del Covelli che dirà che no, loro non c’entrano e che hanno fatto opposizione in tutti questi anni. Da sganasciarsi dalle risate, come sempre, con questi campioni della sincerità, che riescono ad interpretare Marx: la storia si ripete sempre due volte, la prima come tragedia e la seconda come farsa.
Raniero Cotti Borroni
La lettera riportata rileva la sfrontatezza con cui il consigliere comunale PD Covello tenta di chiamarsi fuori,insieme al partito di cui è stato capogruppo, dal dissesto che ha sancito con quali criteri è stato amministrato il Comune dopo il Rinascimento del periodo manciniano.Ma non è solo Covello che vorrebbe far dimenticare le responsabilità avute dal PD nel governo della città. Ci prova anche Guccione, il quale non solo rivendica di avere dato la disponibilità a collaborare per evitare il dissesto ma rivela che è stato il PD a denunciare alla Procura e alla Corte dei conti il disastro delle passività accumulate, di fatto sollecitando lo stato di dissesto. Da una parte,dunque, hanno governato la città con Catizone,Perugini,Adamo e Ambrogio,dall’altra avrebbero sollecitato l’intervento della Corte dei conti. Sempre gli stessi, col vizio di sempre cioè partito di lotta e di governo.I meriti sono sempre loro, gli sfracelli ovviamente appartengono agli altri. E qualcun altro, con una estemporanea e disinvolta chiamata di correità a tutti coloro che hanno occupato gli scranni consiliari negli ultimi 20 anni, ha detto che bisogna chiedere scusa alla Città.Quando, nel PD, si vola alto e lo stile non è acqua.