ZUCCATELLI… BERSANI… E LA MUCCA IN CORRIDOIO….
Con la nomina di Giuseppe Zuccatelli a supercommissario della sanità calabrese il ministro Speranza–per dirla in sintesi – ha fatto pipì controvento. Zuccatelli è una vecchia conoscenza della sanità calabrese, ha inanellato insuccessi uno dietro l’altro che confliggono col trentennio professionale esaltato da Speranza.
Ha operato già all’ASP di Cosenza ed attualmente è commissario a Catanzaro al Pugliese-Ciaccio e al Mater Domini che sono strutture ospedaliere di primo livello.Anche se conserverà la nomina a supercommissario non potrà rimuovere e cancellare il video negazionista della lingua in bocca come unica possibilità del contagio virus e soprattutto quei 100 milioni di euro che, all’insaputa di Cotticelli, sono stati infilati nel bilancio regionale a seguito di una sentenza della Cassazione.
I beneinformati dicono oggi che Zuccatelli ha fortemente desiderato, senza farne mistero, di essere lui il numero uno della gestione commissariale ma non sarebbe corretto avallare questa indimostrabile aspirazione perché amplificherebbe il ruolo avuto nei 100 milioni messi a bilancio, falciando i risultati positivi ascrivibili alla gestione commissariale targata Cotticelli.Diciamo però che in base agli elementi disponibili non suggeriremmo a un amico di comprare una macchina usata da Zuccatelli.Non convince.
Ma la sua nomina a supercommissario potrebbe avere, al netto dei suoi insuccessi in Abruzzo e Campania, motivazioni meno ancorate al suo trentennio come manager della sanità e più riconducibili alla sua appartenenza politica non a tutti nota.Sta di fatto che nelle elezioni politiche del 2018 Zuccatelli è stato candidato alla Camera nelle liste di LEU, il partito cioè di Speranza e di Pierluigi Bersani, grande suggeritore del ministro con i congiuntivi al posto giusto e amico personale di Zuccatelli.
Ora non si tratta di pensare male ma alla vigilia di una campagna elettorale per il rinnovo del consiglio regionale , al netto del video che lo mette in mutande e degli insuccessi che gli si addebitano, non è a un candidato perdente nelle liste di LEU che si può affidare il controllo della sanità calabrese che impegna circa il 70 per cento del bilancio regionale e che muove interessi nelle più disparate direzioni.
“Abbiamo una mucca in corridoio” viene da dire di fronte alla nomina di Zuccatelli a supercommissario facendo nostra una metafora usata da Bersani nel rappresentare una grave situazione politica da affrontare. Il politico che non indulge nei confronti di chi propende a “pettinare le bambole” per non prendere decisioni, questa volta si vede attribuita un’ operazione di lottizzazione politica che ne incrina fortemente l’immagine.Soprattutto se si considera che i nominativi proposti in alternativa a Zuccatelli sono Gino Strada , proposto dalle “Sardine” e dal M5Stelle, e Guido Bertolaso proposto da Forza Italia.Non c’è dubbio,Bersani e Speranza hanno una mucca in corridoio e se ne sono accorti.