ASP COSENZA : SENZA MANGIARE NE’DORMIRE NE’ FARE PIPI’……
Se viene confermato che nei mesi di Giugno,Luglio e Agosto i 38 dirigenti medici dell’ASP di Cosenza, addetti alla prevenzione, mentre tutti si correva ad affollare gli aperitivi, la movida, le discoteche e le spiagge loro, “eroi e angeli” a modo loro- si sobbarcavano a turni di lavoro straordinario fuori della portata dei comuni mortali, bisogna ringraziarli. Risulterebbero persino insufficienti e ingenerose le migliaia di euro , 60 euro ad ora, per una spesa totale di 219 mila euro, che i 38 eroi troveranno in busta paga. Almeno così ha deciso l’impareggiabile commissaria veneto-“leghista” che ha firmato la delibera di spesa.
La notizia, trapelata dalle stanze di Via Alimena, non poteva non suscitare scalpore e non tanto per l’importo della spesa, oggettivamente macroscopico, quanto per l’attendibilità delle prestazioni effettuate.E non per malanimo o malafede o vocazione a mettere subito sterco nel ventilatore. I mesi di Giugno,Luglio e Agosto, a un primo riscontro fra il personale che era in attività in quei mesi, non hanno presentato situazioni che avrebbero richiesto un lavoro di prevenzione così massiccio anche perché l’indice epidemiologico di quei mesi non denuncia criticità. Il virus aveva rallentato, per ingannarci e per prepararsi alla “seconda ondata” che stiamo drammaticamente vivendo.
C’è stato un consigliere regionale che si è particolarmente indignato sollecitando punizioni esemplari per chi ha abusato o,peggio ancora, millantato lavoro non svolto. L’ASP di Cosenza con un suo comunicato ha affermato che è tutto in regola, la delibera di spesa è legittima, la legge è stata rispettata.Dovremmo stare tranquilli e invece no, perché se c’è addirittura una legge che prevede e autorizza prestazioni di lavoro “straordinario” in situazioni oggettivamente “ordinarie”, vuol dire che da qualche parte c’è il trucco: nella legge stessa o nelle prestazioni di lavoro straordinario.
A voler sorridere, fatto un calcolo a spanne, i 38 eroi a modo loro, per lavorare così tanto, avrebbero dovuto sacrificare parte delle funzioni biologiche come mangiare, dormire e andare al bagno. Ma può essere: in tempi eccezionali, prestazioni eccezionali, sacrifici eccezionali. Ma i mesi di Giugno,Luglio e Agosto non erano tempi eccezionali.
Per concludere: se l’ASP di Cosenza sostiene che tutto è in regola vuol dire che i registri o i cartellini delle prestazioni straordinarie-60 euro ad ora– sono formalmente a posto.Sarebbe interessante conoscere a quali adempimenti erano finalizzate le ore di lavoro straordinario. Sono da escludere-riteniamo- sopralluoghi nelle discoteche e fra gli ombrelloni affollati di gaudenti bagnanti al fine di prevenire situazioni di contagio. Se ci sono i cartellini timbrati, dunque, bisogna abbozzare.Qualcuno potrebbe osservare che con l’equivalente di 219 mila euro spesi per “prevenire” si potevano comprare apparecchiature per “prevenire” il tracciamento di massa con i tamponi ma a nessuno è venuto in mente. Meno che mai alla super manager venuta in Calabria per dare, a conti fatti, il colpo di grazia ad una sanità già malmessa e che non doveva certo finire in mano leghista.