ALLA SS.VV. ( SIGNORIA VOSTRA ) CON VIVA CORDIALITA’……..
C’è una iniziativa in corso, avviata dal presidente della Campania,Vincenzo De Luca, e sostenuta dal “ Quotidiano del Sud “ diretto da Roberto Napolitano, finalizzata a creare un fronte comune delle regioni meridionali, al di là delle appartenenze politiche,per difendere i diritti e gli interessi del Mezzogiorno nella ripartizione dei 209 miliardi messi a disposizione dall’ Unione Europea per consentire all’Italia la rinascita e la ripresa produttiva a fronte delle situazioni di crisi innescatesi in tutti i settori dell’economia a causa della pandemia.Dei 209 miliardi fa parte un fondo di 60 miliardi che è specificamente finalizzato a superare lo storico dualismo nord-sud espresso in termini di reddito pro-capite, investimenti, strade,porti,aeroporti,logistica e servizi, a partire dalle crepe e dai disastri del servizio sanitario per come la pandemia ha messo in evidenza.
I governatori del sud hanno chiesto un incontro al presidente del consiglio Conte manifestando “viva preoccupazione per lo stato del confronto sulla effettiva utilizzazione delle risorse concesse dall’Unione Europea. Secondo il programma Next Generation predisposto dal governo, circa il riparto nazionale dei miliardi a fondo perduto, al sud verrebbe destinato soltanto il 34 per cento.
“La bozza di programma circolata nei giorni scorsi- scrivono nella lettera i governatori-prevederebbe una ripartizione delle risorse in ambito nazionale sulla base di un mero criterio demografico fra centro-nord e Mezzogiorno.La medesima bozza prevede una ripartizione per 6 missioni in assenza di un preventivo confronto con le Regioni e con evidenti sottostime delle risorse necessarie in settori vitali, in particolare nel Mezzogiorno quali, ad esempio, la sanità, il turismo, i servizi idrici”.
I miliardi messi a disposizione da Bruxelles, non rimborsabili, debbono essere destinati sulla base di precisi indicatori e cioè la popolazione, il tasso di disoccupazione,il Pil pro-capite. Conseguentemente le risorse messe a disposizione vanno destinate ai territori maggiormente segnati, sulla base della popolazione residente, da maggiore disoccupazione e basso prodotto interno lordo.
A Bruxelles e a tutto il mondo è noto quali sono i dati riferiti al Mezzogiorno per quanto riguarda gli indicatori stabiliti dal parlamento europeo.Applicando i criteri dell’UE alla ripartizione del fondo non rimborsabile di 65,4 miliardi, al Nord dovrebbe spettare il 21,20%,al Centro il 12,81% e al Mezzogiorno il 65,99%. Invece il piano del governo Conte prevede per il Sud il 34%, ovvero la metà.Una ruberia di Stato alla grande che, evidentemente, fa affidamento sulla storica subalternità del Sud a chi decide fra Roma e Milano,passando per Bologna visto che a Bologna c’è il riferimento della sinistra padronale cioè quel Bonaccini, targato PD, che presiede la conferenza Stato-Regioni.
La lettera inviata a Conte è firmata dai governatori di Campania,Puglia,Sicilia,Basilicata,Molise,Abruzzo mentre i due governatori “leghisti” di Calabria e Sardegna si sono resi irreperibili per sottrarsi al coinvolgimento, segno di subalternità al servizio degli interessi padani dei bovari (quote latte) della Val Brembana e del nord industriale che ha costruito le sue fortune con il lavoro dei meridionali emigrati al nord e che il sud continua a sfruttare rubandogli diritti e risorse come dimostrano i numeri sui tavoli di Bruxelles.
L’Unione Europea,dunque, ha deciso di mettere fine alle due Italie e ai differenziali nod-sud vincolando il 65,99% dei miliardi a fondo perduto alla coesione sociale ed economica nord-sud, con investimenti nei settori chiave dello sviluppo possibile. E’ una occasione unica e irripetibile per risolvere una “questione meridionale” che si trascina dai tempi dell’unità nazionale.
Molto dipende dalle forze e dalla mobilitazione che si riuscirà a costruire intorno all’iniziativa dei governatori del sud.Riguarda tutti : le forze politiche, i sindaci, i sindacati, le categorie produttive, gli intellettuali e la società civile ma, soprattutto i giovani se è vero che “Next Generation” riguarda proprio loro e il loro futuro. Pandemia permettendo, i giovani, cominciando dalle università, debbono prendere nelle loro mani il futuro che gli viene negato. Siamo alla vigilia di una possibile rivoluzione non violenta che presenta il conto di decenni di discriminazioni, emarginazioni, prevaricazioni e ruberie di Stato.
Bisogna avere voce e fantasia nel mettere in atto le iniziative necessarie per contrastare il governo nazionale nel suo disegno di sottrarre risorse al sud per destinarle al nord.Bisogna avere la consapevolezza che tutti i mezzi della comunicazione, giornali ,radio e reti televisive sono in mano alle consorterie imprenditoriali del nord che non daranno, ovviamente, nessuno spazio alle rivendicazioni e alla auspicabile mobilitazione del sud perché sono in gioco 20,9 miliardi che, sottratti al sud, vanno a “lor signori”.Dell’iniziativa dei governatori,infatti, nemmeno un rigo si è letto sui grandi giornaloni e meno che mai la notizia è stata ripresa nei telegiornali.
Bisogna essere creativi e moderni utilizzando tutti mezzi che la tecnologia mette a disposizione per una “primavera” che metta fine alle realtà “saudite” del Mezzogiorno.Modernità e fantasia ,dunque, pregando il burocrate che ha stilato la lettera inviata a Conte (SS.VV) , di autopensionarsi e godersi un meritato riposo dopo essersi chissà quante volte rivolto, ossequioso e a capo chino, alle SS.VV. dei governi nazionali.Non ci sono antiquate “signorie” da invocare e da ossequiare “con viva cordialità”. E’ ora di presentare il conto alle “Signorie Vostre” nemiche del Sud ma prima, necessariamente, bisogna mettere da parte gli ascari ancora sulla scena politica che, per le loro carriere,hanno assecondato il tradimento del sud genuflettendosi alle imposizioni delle segreterie romane.