E’ finita la campagna elettorale, dalle urne sono usciti i numeri e gli eletti ma i conti non tornano.A cominciare dalla partecipazione al voto, più bassa di due anni fa. Al netto degli assenti giustificati più di un elettore su due è rimasto a casa,per non dire di oltre 50 mila schede fra bianche e annullate.
Nel complesso-ricordiamo-gli aventi diritti al voto sono 1.800.000 da cui bisogna sottrarre 400 mila residenti all’estero, iscritti all’AIRE, per i quali non è prevista alcuna forma di partecipazione a distanza, né postale né digitale.Ne restano 1 milione e 400 mila di calabresi aventi diritto ma bisogna tenere conto dei tanti che lavorano o studiano fuori regione. La firma digitale esiste ma il voto a distanza no.Alla fine sono andati al voto circa 800 mila calabresi che hanno fatto le loro scelte pienamente legittime ma discutibili se esaminate con un minimo di spirito critico.
Il “sistema”-come abbiamo scritto prima e durante la campagna elettorale-si è votato da solo, indisturbato, perché lo scontro non c’è stato e nemmeno De Magistris lo ha cercato. Così partiti politici e loro apparati, eserciti impiegatizi dipendenti dalla politica, dall’esercito regionale a quello dei comuni, delle province, delle ASP, degli enti istituzionali, cui vanno aggiunte le fameliche lobby in colletto bianco che, da sempre, hanno come unico obiettivo le scorrerie e il saccheggio della spesa pubblica grazie alla complicità con la malapolitica e la malaburocrazia.Da non dimenticare l’area del bisogno e del ricatto, del welfare, dell’assistenza,dei disabili,dei fittocasa,del lavoro precario,degli sportelli per l’impiego, del reddito di cittadinanza, dei poteri cosiddetti “occulti” che sono in verità visibilissimi e che giocano allo scoperto quando il “sistema” è esposto a verifica elettorale. Si racconta che persino le corsie degli ospedali e delle chemioterapie sono state terreno di caccia al voto nelle condizioni che si possono immaginare.
Si può torcere il muso, mugugnare, imprecare ma la democrazia è fatta di regole e, come diceva Winston Churchill, con tutti i suoi limiti resta la migliore formula per dare voce al popolo. Comunque la si pensi,dunque, gli eletti sono quelli usciti dalle urne e, salvo imprevisti, siederanno legittimamente in consiglio regionale. Churchill a parte, però, i voti si contano, si pesano, hanno colore politico e connotazioni qualitative.Ma soprattutto i voti hanno una provenienza ed è sotto questo profilo che certi exploit nelle preferenze rimandano ai retrobottega della politica da dove i “pupari” fanno muovere i “pupi”, restando nell’ombra ma di fatto avendo in mano il gioco del potere e della democrazia.
Ecco perché bisogna entrare nei numeri e nelle preferenze per capirne di più, individuare il voto di scambio, gli inconfessabili accordi trasversali, i “patti di sangue” fra famiglie politiche schierate apparentemente su fronti contrapposti.E una conferma che i conti non tornano, se non ai pupi e ai pupari, viene dalla notizia scarsamente divulgata che , a votazioni concluse, la polizia giudiziaria ha trascorso una giornata negli uffici regionali per acquisire tutti i pagamenti effettuati a vario titolo nel mese di settembre.
Si dirà che qualche magistrato inquieto ha delle curiosità da soddisfare e qualche dubbio da chiarire ma, dopo la visita della polizia giudiziaria agli uffici regionali, un politico informato del calibro di Sergio Abramo, sindaco di Catanzaro, ha rivelato che nel mese di settembre non sono state pubblicate nè le delibere di giunta,presieduta da Spirlì, nè le “determine dirigenziali” che sono altre delibere. Pensa male Sergio Abramo e ha pulsioni persecutorie la magistratura oppure lo scandalo di certe preferenze autorizza, sia a nord, che al centro, che al sud fondate obiezioni e bisogno di riscontri.
Valga in primis l’osservazione che in molti casi i voti di preferenza superano i voti di lista, risultato tecnicamente e aritmeticamente contraddittorio. Se poi si va ad approfondire in quali comuni, in quali sezioni e in che misura sono fioriti i voti e le preferenze non è difficile arrivare alle delibere, alle determine e ai pupari.
Di trasversalismi e patti sottobanco è fortemente caratterizzato il ballottaggio a Cosenza fra i due Caruso, Franz per il centrosinistra e Francesco per il centrodestra. Il risultato è in mano a pupari di vecchia conoscenza che già in passato sono stati determinanti nell’elezione di Perugini e di Occhiuto, con accordi trasversali e inconfessabili. Ne fece le spese Enzo Paolini che, malvisto e temuto dai pupari, dovette registrare che , nonostante fosse stato “incoronato” da Bersani al Citrigno come candidato ufficiale del PD e del centrosinistra, venne fatto fuori nelle urne proprio dai pupari del PD. Paolini perse per una manciata di voti e così i pupari di destra e di sinistra hanno avuto via libera ad alimentare e consolidare i loro accordi . Corrono interrogativi impietosi sulla scelta di Francesco De Cicco di sostenere al ballottaggio la candidatura di Franz Caruso. De Cicco è ancora oggi assessore in carica della giunta Occhiuto.Si è candidato con 5 liste alla carica di sindaco contro quella del “delfino” di Occhiuto,apertamente sostenuto da una lista “Occhiuto con Caruso “ a significare la continuità amministrativa e politica. Mancato l’obiettivo di primo cittadino, De Cicco ha inizialmente finto di traccheggiare su chi convergere e alla fine ha annunciato che sceglieva Franz Caruso perché ha preso l’impegno, scritto, che non avrebbe, una volta sindaco, abbattuto la “sopraelevata”.
Qui la commedia politica diventa farsa e la città di Telesio , disorientata e confusa,non coglie che è un gioco vecchio,già sperimentato e con i soliti pupari. In un confronto televisivo Franz Caruso ha sbeffeggiato il suo antagonista affermando che in verità corre per vice-sindaco, avendo alle spalle Mario Occhiuto.La risposta di Francesco Caruso è stata parimenti tagliente affermando che considera il suo antagonista candidato dalla vecchia politica e facendo i nomi di Adamo, Incarnato, Guccione e Perugini.Nomi che girano sui social e sulle testate on-line che seguono le fasi del ballottaggio. Si arriva a sostenere che,se vince Franz, vice-sindaco sarà Nicola Adamo mentre,se vince Francesco, vice-sindaco sarà Mario Occhiuto.Amen.