C’ERA ANCHE DUDU’ ALL’INCONTRO DI CENTRODESTRA…
Annunciato con sproporzionato clamore, il ritorno a Roma di Silvio Berlusconi dopo una lunga assenza dalla ribalta politica, per incontrare Salvini e Meloni non ha avuto grande evidenza mediatica.Poche immagini dimesse nel viale della nuova villa sull’Appia dove a primeggiare era più lo scodinzolare dei cagnolini bianchi a fare branco con il più famoso Dudù che l’incontro fra Berlusconi,Salvini e la Meloni.
L’incontro è avvenuto all’indomani del flop elettorale nella consultazione amministrativa e doveva servire a trovare un punto di ripartenza.E’ stata invece una passeggiata in favore di telecamera con finale di abbracci e baci di commiato a voler significare che c’è sintonia e volontà di procedere insieme, uniti e compatti e che, per gli errori commessi e le divaricazioni di linea rispetto al governo Draghi ci saranno gli approfondimenti necessari ma la “federazione” resta stabile.
In effetti così non è e lo sanno bene i tre leader di Forza Italia,Lega e Fratelli d’Italia che perseguono obiettivi diversi almeno in termini di priorità. Berlusconi ha premura di tornare in campo e far sentire la sua voce ma-dicono i beneinformati-il suo pensiero va al Quirinale dove non fa mistero di sentirsi in corsa.Il piano B prevede che, se non lui, sia a scalare il Colle una personalità,un moderato, che esprima anche il centrodestra, visto che nessuno dei due schieramenti ha la forza numerica per imporre un proprio candidato.
Salvini attraversa un momento molto critico della sua leadership sia all’interno della Lega sia all’interno del centrodestra dove pesa, nei sondaggi, l’andamento dei consensi in favore della Meloni che, per parte sua, ha un grosso problema da risolvere per potersi candidare alla guida del Paese nel caso di vittoria del centrodestra.La violenza squadrista di Forza Nuova a Roma, l’inchiesta di Fanpage sui legami ideologici ed elettorali con l’estrema destra milanese del “barone nero”richiedono una sconfessione esplicita ed una presa di distanze dichiarata senza la quale è velleitaria ogni ambizione di guidare il governo di un Paese nato dalla Resistenza al nazifascismo e incardinato alla costituzione repubblicana.
Potrebbe cominciare col rimuovere dal simbolo di Fratelli d’Italia la fiamma tricolore che altro non sta a significare se non la continuità col Movimento Sociale Italiano (MSI) di Michelini e Almirante eredi e prosecutori dichiarati del fascismo e della repubblica di Salò.
Berlusconi, Salvini e la Meloni hanno dunque problemi da risolvere, a cominciare dalla forza contrattuale di Forza Italia, che la gioiosa passeggiata nella nuova villa di Berlusconi con gli scodinzolamenti di Dudù non possono derubricare a ordinaria dialettica di coalizione.
C’ERA ANCHE DUDU’ ALL’INCONTRO DI CENTRODESTRA…
Annunciato con sproporzionato clamore, il ritorno a Roma di Silvio Berlusconi dopo una lunga assenza dalla ribalta politica, per incontrare Salvini e Meloni non ha avuto grande evidenza mediatica.Poche immagini dimesse nel viale della nuova villa sull’Appia dove a primeggiare era più lo scodinzolare dei cagnolini bianchi a fare branco con il più famoso Dudù che l’incontro fra Berlusconi,Salvini e la Meloni.
L’incontro è avvenuto all’indomani del flop elettorale nella consultazione amministrativa e doveva servire a trovare un punto di ripartenza.E’ stata invece una passeggiata in favore di telecamera con finale di abbracci e baci di commiato a voler significare che c’è sintonia e volontà di procedere insieme, uniti e compatti e che, per gli errori commessi e le divaricazioni di linea rispetto al governo Draghi ci saranno gli approfondimenti necessari ma la “federazione” resta stabile.
In effetti così non è e lo sanno bene i tre leader di Forza Italia,Lega e Fratelli d’Italia che perseguono obiettivi diversi almeno in termini di priorità. Berlusconi ha premura di tornare in campo e far sentire la sua voce ma-dicono i beneinformati-il suo pensiero va al Quirinale dove non fa mistero di sentirsi in corsa.Il piano B prevede che, se non lui, sia a scalare il Colle una personalità,un moderato, che esprima anche il centrodestra, visto che nessuno dei due schieramenti ha la forza numerica per imporre un proprio candidato.
Salvini attraversa un momento molto critico della sua leadership sia all’interno della Lega sia all’interno del centrodestra dove pesa, nei sondaggi, l’andamento dei consensi in favore della Meloni che, per parte sua, ha un grosso problema da risolvere per potersi candidare alla guida del Paese nel caso di vittoria del centrodestra.La violenza squadrista di Forza Nuova a Roma, l’inchiesta di Fanpage sui legami ideologici ed elettorali con l’estrema destra milanese del “barone nero”richiedono una sconfessione esplicita ed una presa di distanze dichiarata senza la quale è velleitaria ogni ambizione di guidare il governo di un Paese nato dalla Resistenza al nazifascismo e incardinato alla costituzione repubblicana.
Potrebbe cominciare col rimuovere dal simbolo di Fratelli d’Italia la fiamma tricolore che altro non sta a significare se non la continuità col Movimento Sociale Italiano (MSI) di Michelini e Almirante eredi e prosecutori dichiarati del fascismo e della repubblica di Salò.
Berlusconi, Salvini e la Meloni hanno dunque problemi da risolvere, a cominciare dalla forza contrattuale di Forza Italia, che la gioiosa passeggiata nella nuova villa di Berlusconi con gli scodinzolamenti di Dudù e la sua corte di cagnolini, non possono derubricare a ordinaria dialettica di coalizione.Anche se, nella Roma di Caligola, Berlusconi ha affermato che Dudù ne capisce più di tanti politici.