LA MINISTRA……L’AULA…E LE “STRONZATE DEI GIORNALI”…….
Sebbene ancora minoritarie, sono comunque da salutare con vivo compiacimento le manifestazioni di questi giorni che vedono ,ovviamente, le donne protagoniste della giornata internazionale contro la violenza di genere.Anche le istituzioni, dal Quirinale ai piccoli comuni, hanno fatto sentire la propria voce, ricordando le vittime della violenza di genere e illuminando di rosso le facciate dei municipi o la piazza centrale delle piccole comunità.A Cosenza le donne che siedono in consiglio comunale e le assessore hanno apposto un fiocco rosso sul balcone del prospetto principale del municipio mentre il sindaco ha disposto l’illuminazione in rosso della facciata e dell’antistante piazza Carratelli.
A margine di tali iniziative c’è da registrare il duro scontro avvenuto fra la deputata Bruno Bossio e la vice-sindaco Maria Pia Funaro che ha ritenuto di commentare negativamente e duramente la foto pubblicata in prima pagina dal quotidiano” La Stampa” che documenta la presenza in aula di soli 8 deputati mentre la ministra per la Famiglia e le pari oppotunità , Elena Bonetti, tiene la sua relazione sulla violenza di genere.Un’aula pressocchè deserta nel cui vuoto si staglia la figura della ministra, non a caso vestita tutta di rosso compresa la mascherina,intenta a svolgere la sua relazione. Per la vice-sindaco Funaro l’assenza pressocchè totale dei deputati si configura come un insulto alla “giornata” voluta dall’ONU ed al suo significato.
Il duro giudizio della Funaro nei confronti dei deputati assenti ha suscitato la reazione risentita,astiosa e ruvida della deputata Bruno Bossio che ha replicato spiegando che il lunedi è prassi che in aula, alla Camera, hanno obbligo di presenza soltanto i deputati appositamente convocati e invitando la vice-sindaco a non dare credito “alle stronzate dei giornali”.Nel caso specifico il quotidiano “La Stampa”.
Anche ammesso che il lunedi i deputati non hanno l’obbligo della presenza in aula,è ancora più grave che alla ministra Bonetti sia stato assegnato il lunedi per la sua relazione sulla violenza di genere e, in ogni caso, se i deputati non erano obbligati a esserci, per certo non era precluso loro di partecipare.Non l’hanno fatto ed è questo che conta perché, al netto della sensibilità dovuta per il ruolo ricoperto, quello che emerge è un mix di negligenza,sciatteria istituzionale,sottovalutazione del problema senza voler escludere pulsioni maschiliste dure a morire.La disistima diventa un atto dovuto e va dato atto alla vice-sindaco Funaro di non avere arretrato confermando la sua critica. (La foto pubblicata da “La Stampa” )