UN PARLAMENTO DI IPOCRITI E DI QUESTUANTI….

E’ un vero peccato che il servizio pubblico RAI non trasmetta in diretta la seduta del parlamento per approvare in tempo utile la legge di bilancio. on lo fa la RAI ma non lo fanno nemmeno le altre reti , perchè un dibattito parlamentare non fa audience e, quindi, non richiama pubblicità. I dibattiti alla Camera e al Senato possono essere seguiti su Radio Radicale sulla frequenza 104.500 ma sono in pochi a saperlo al di là degli addetti ai lavori.

La legge di bilancio, detta anche manovra di bilancio, riguarda la spesa programmata dal governo per il nuovo esercizio finanziario e nel linguaggio più sbrigativo di chi ne conosce i meccanismi e le vergogne passa con la metafora”western”dell’assalto alla diligenza, intendendosi per “diligenza” la spesa pubblica.L’assalto è determinato dal pressing esercitato sul governo dai partiti e dai singoli parlamentari, a loro volta pressati da lobby e portatori di interessi specifici, per ottenere riconoscimenti finanziari a vantaggio dei territori in cui ricadono candidature e rendite elettorali .

Insieme al “mille proroghe” la legge di bilancio nasconde nelle sue pieghe le miserie della politica di piccolo cabotaggio, delle fameliche clientele dei collegi elettorali, con le corporazioni più agguerrite a consolidare privilegi acquisiti e il mondo delle associazioni di varia ispirazione a sollecitare riconoscimenti di favore in termini finanziari. Non fa eccezione la legge che si sta approvando in parlamento nelle cui pieghe si trova di tutto, dalla piscina comunale di un oscuro paesino, ad una chiesa di montagna da restaurare“: 3 milioni per la palestra della scuola media di Trofarello; 3 milioni per la piscina comunale di Centro Valle Intelvi; 2 milioni per il lungomare di Nicotera; 400mila euro per un viadotto nella Valle Brembilla; 200 mila euro per la Fondazione De Gasperi .E l’elenco non finisce qui ,assicura il deputato di “Alternativa” Raphael Raduzzi, membro della commissione Bilancio.

E’ andata sempre così e scandalizzarsi è una ipocrisia, tenuto conto della qualità della rappresentanza politica ,del senso che hanno lor signori dello Stato e dell’unità del Paese, delle miserie localistiche che accompagnano una legge di bilancio.Una conferma la si può avere nei benefici riconosciuti alla città di Siena dove Enrico Letta, già premier e attuale segretario del PD, è stato eletto deputato alcune settimane fa.

La novità, rispetto agli altri anni e agli altri governi, sta nel fatto che i deputati stanno alzando lamenti al cielo e versando lacrime sugli scranni perchè ritengono violata, da parte di Draghi e del governo, la centralità del parlamento. Non si può-gridano-portare la legge in parlamento senza avere il tempo di valutarla ed eventualmente integrarla e modificarla. E’ una spregiudicata-gridano-delegittimazione del parlamento, una offesa agli elettori che hanno eletto la rappresentanza parlamentare dei territori, un insulto al popolo sovrano di cui la rappresentanza parlamentare è espressione.

In un Paese normale, con una democrazia matura e una Costituzione rispettata, dovrebbe effettivamente essere così ma che a dolersene sia questo parlamento di debuttanti e di questuanti è una ipocrisia che non deve passare. La verità è che a essere umiliato è stato il presidente Draghi e il suo governo che, per tenere unita una maggioranza anomala e rissosa, divisa da interessi contrastanti, si è dovuto piegare ad esaudire , a bilanciare ed a compensare le richieste avanzate dalle singole forze politiche, cercando per quanto possibile di contenere le richieste politicamente più invereconde.

Ma c’è di più e cioè che Draghi, prima di chiudere la manovra, ha voluto incontrare i leader di partito e i capigruppo di Camera e Senato per illustrare e concordare preventivamente la legge che avrebbe portato in aula per approvarla nei tempi ristretti a disposizione ponendo la fiducia. Non si vede ,quindi, essendo state concordate,e soddisfatte, per quanto possibile, le richieste avanzate dai singoli partiti , perchè mai è stata violata la centralità del parlamento. Se c’è stata violazione, è stata concordata con i partiti e i gruppi di appartenenza.

Ma sono ipocriti e senza vergogna perchè negli interventi in aula ognuno ha rivendicato per il proprio partito il merito dei provvedimenti che vanno incontro alle situazioni di crisi che vive il Paese in tempi di pandemia, dalle agevolazioni fiscali agli aiuti alle famiglie,ai bonus per i decoder. Sfacciati e senza vergogna quando rivendicano la dignità offesa del parlamento ,in quanto direttamente espressione del popolo sovrano, poichè lor signori per primi screditano il parlamento nel suo valore politico-costituzionale con le loro assenze e diserzioni sottraendosi agli obblighi della rappresentanza.

Ci sono due occasioni recenti che confermano quanto poco rispetto hanno i parlamentari in carica del mandato conferitogli dal “popolo sovrano”.La prima è quando in un’aula completamente vuota la ministra Bonetti tiene la sua relazione sulle violenze di genere e il fenomeno crescente dei femminicidi per i quali si rendono necessarie misure efficaci di contrasto. E’ giustificabile quell’assenza? La dignità del parlamento e il popolo sovrano ne escono indenni? La seconda occasione è quando arriva in aula il disegno di legge sul fine vita, meglio noto come suicidio assistito, per il quale c’è un pronunciamento della Corte Costituzionale favorevole alla sua legalizzazione. Aula vuota, parlamentari a spasso o a curare le clientele nel proprio collegio elettorale. Anche qui: per “ lor signori” nessuna lesione della centralità e dignità del parlamento unitamente al mandato del popolo sovrano?

In conclusione sono quello che sono per i loro comportamenti, per la modestia dei loro interventi in aula, la evidente scarsa conoscenza dei problemi, l’inadeguatezza al ruolo, l’avventata presunzione di legiferare senza un minimo di cultura giuridica e conoscenza delle leggi in vigore. I debuttanti leggono per lo più, e anche maldestramente, interventi preparati da ghostwriter ingaggiati dai gruppi o dai partiti. Ascoltarli per credere !

Chiusa la parentesi della legge di bilancio col voto di fiducia, avrà inizio la grande kermesse dell’elezione del capo dello Stato e sarà guerra per bande per calcoli di potere e più modesti calcoli umani, di sopravvivenza economica prima che politica ,di trattamento pensionistico piuttosto che di centralità del parlamento. Ridotto così com’è e non vedendosi all’orizzonte rappresentanze credibili in arrivo per cultura di governo, può essere di consolazione che lor signori da mille passeranno a 600 fra Camera e Senato. Consolazione si fa per dire se è fondato il rischio che Berlusconi possa andare al Quirinale e, forte delle sue prerogative e dei previsti esiti elettorali, dare vita a un nuovo corso politico dai risvolti imprevedibili. Con buona pace di Enrico Letta e della sinistra che non c’è più. ( Nella foto l’aula vuota mentre relaziona la ministra Bonetti )