PERONISTA O PRAGMATICA COL SUO DISCORSO ALLA CAMERA LA MELONI GENERA VALUTAZIONI NON UNIVOCHE NELLE DONNE DI SINISTRA. A QUALCUNA FA TENEREZZA AD ALTRE RICHIAMA IL PERONISMO ARGENTINO. L’OPPOSIZIONE, DIVISA E DISORIENTATA, REAGISCE CON IMBARAZZO E LA SERRACCHIANI SOCCOMBE NEL SIPARIETTO SUL “PASSO INDIETRO DELLE DONNE”.
Articolo da “www.libero.it”
Anche Paolo Mieli si sofferma sul discorso di Giorgia Meloni alla Camera. In più di un’ora di intervento, la premier ha già terremotato l’opposizione. Per il giornalista, intervenuto ai microfoni di Radio 24, non poteva passare inosservato il caos tra i banchi avversari: “I più grandi oppositori della Meloni sono Salvini e Meloni, però la leader di Fratelli d’Italia ha creato parecchio scompiglio tra il Pd, M5s e Italia Viva”. Questi, spiega, “non capivano se applaudire o meno”. Stesso discorso vale “sul fronte delle donne di sinistra che hanno scritto oggi sui giornali, stesso panico di ieri in Aula”. Ecco dunque che l’editorialista del Corriere della Sera fa i nomi: “C’è un fronte della resistenza con Lucia Annunziata che dice che è ‘una peronista’ e un fronte guidato da Concita De Gregorio che dice che è ‘una fuoriclasse, bisogna riconoscerlo’ e perfino Ilda Bocassini dice ‘mi fa tenerezza’”. Insomma, la Meloni piace pure alla sinistra. Tanto che “si è aperta una breccia”. Ma Mieli nota anche un altro dettaglio che tira in ballo Giuseppe Conte e il Fatto Quotidiano: “Entrambi sembrano buttare a mare più Mario Draghi che la Meloni e questo mette in imbarazzo il Pd che invece ha fatto della continuità con Draghi il proprio cavallo di battaglia”. Poi la tirata di orecchie al presidente del Consiglio: “Non mi è piaciuta la pizzicata a Debora Serracchiani, perché la piddina ha detto una cosa ovvia, ma c’era una sproporzione. Mi è sembrata una battuta facile su una donna”.