SE A QUALCUNO ERA SFUGGITO IL NOME DI POCHETTO FRATIN, MINISTRO PER L’AMBIENTE AL SUO DEBUTTO GOVERNATIVO, LA TRAGEDIA DI ISCHIA LO HA PORTATO IN PRIMO PIANO PER AVER AFFERMATO CHE UN SINDACO RESPONSABILE DI AUTORIZZAZIONI A COSTRUIRE IN ZONE A RISCHIO MERITA LA GALERA. APRITI CIELO! TUTTI IN DIFESA DI TUTTI I SINDACI CHE, A QUANTO PARE, NON HANNO RESPONSABILITÀ COME I MAGISTRATI CHE, PUR VEDENDO VILLE COSTRUITE SU DIRUPI E COSTONI, NON HANNO AVUTO LA CURIOSITÀ DI VERIFICARE. NESSUNO AUTORIZZA, NESSUNO DENUNCIA,NESSUNO CONTROLLA E NESSUNO NE RISPONDE.DICE BENE GRAMELLINI SUL CORSERA: ” È STATA LA MANO DI DIO”.
Articolo di Adriana Logroscino per “Corriere della Sera”
Contro l’abusivismo edilizio, «basterebbe mettere in galera il sindaco e tutti coloro che lasciano costruire». L’affermazione viene pronunciata in diretta radiofonica su Rtl 102.5 dal ministro per l’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin. E suscita proteste da ogni fronte, anche dall’interno del governo. Reagiscono i sindaci di Ischia e i sindaci in generale, «basiti». Insorge l’opposizione che con Enrico Letta invita il governo «a fare di più e parlare di meno». Lesto si smarca da Pichetto Fratin il collega Matteo Salvini che, da responsabile delle Infrastrutture e leader della Lega, afferma: «Qualcuno vorrebbe arrestare i sindaci, io invece li voglio proteggere e liberare dalla burocrazia». Così come pure Daniela Santanchè che, in nome della delega di cui si occupa nel governo Meloni, invita tutti alla prudenza nella comunicazione perché «Ischia vive di turismo». Alla fine Pichetto rivede la sua affermazione chiarendo che non intendeva far «riferimento ad alcun amministratore in particolare». Certo che si tratti di «un fraintendimento» si dice il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci che traccia la rotta: «Non possiamo lasciare soli i primi cittadini. Rivedremo radicalmente le norme sui condoni e finanzieremo di più le demolizioni. Non tutti gli abusi sono uguali». La situazione sull’isola è ancora di piena emergenza. Lo fa notare il sindaco di Lacco Ameno, comune confinante con quello di Casamicciola, duramente colpito dall’alluvione. «Resto incredulo per l’affermazione del ministro – dice Giacomo Pascale – in un momento in cui il governo nazionale e quello regionale, hanno manifestato la massima vicinanza, non capisco le sue parole. Sono basito. Credo non sappia di cosa stiamo parlando. Se il suo ragionamento, invece, era generale, perché non promuove una legge per l’arresto dei sindaci?». L’ultimo primo cittadino di Casamicciola, fino al commissariamento disposto a giugno, Giovanbattista Castagna, ipotizza una leggerezza di Pichetto Fratin: «Se leggesse il rapporto in Procura del resoconto dei sopralluoghi e delle denunce arrivate negli ultimi anni, vedrebbe che erano pari a zero. L’abusivismo non appartiene alla mia generazione ma a quella del ministro». Durissime prese di posizione da parte dei rappresentanti della categoria. Il coordinatore dei sindaci dei piccoli Comuni campani, Stefano Pisani: «Arrestare i sindaci? Per quale reato? Siamo di fronte a una totale ignoranza delle norme e a un conflitto tra istituzioni gravissimo». Il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, bolla le parole del ministro di «volgarità inaccettabile, mentre ancora si cercano i dispersi» e accusa una «grave ignoranza» nel merito: «Le cause del disastro di Ischia sono le stesse dell’alluvione del 1910: la fragilità del territorio. Il 17% del territorio è classificato ad alta pericolosità, il 90% è esposto a rischio. Il ministro chieda scusa». Un invito che arriva anche da Francesco Boccia, responsabile enti locali del Pd: «Chi costruisce abusivamente lo fa contro il volere del sindaco e protetto dai condoni». I massimi esponenti delle opposizioni in Parlamento richiamano Forza Italia di cui Pichetto Fratin è esponente. «Governo e ministro – attacca Angelo Bonelli, leader di Europa verde – scaricano ipocritamente le responsabilità sugli altri. Ma Pichetto fa parte di un partito che ha legalizzato il cemento abusivo con ben due condoni, e su di essi ha costruito il suo consenso». Un ulteriore capitolo della contesa vede poi sulla graticola il M5S. Letta invita a trarre un insegnamento dall’ultima tragedia: «Dobbiamo dire basta a qualsiasi logica di condono edilizio. La scelta del 2018 (il decreto Genova dedicato alla ricostruzione del ponte Morandi, varato dal governo guidato da Giuseppe Conte e Matteo Salvini, ndr ) è stata sbagliata.Votammo contro convintamente. La protezione dell’abusivismo edilizio è da mettere da parte». Affonda il colpo Matteo Renzi: «Conte uomo senza vergogna». Ribatte risentito il leader del M5S: «Di fronte alla vicenda di Ischia che ci lascia tutti sgomenti, certi politici gettano fango su di me. È la sempiterna categoria degli sciacalli. Vengo accusato di aver introdotto una sanatoria per le case di Ischia: niente di più falso. Il decreto del 2018 non contiene nessun condono». E la deputata pentastellata, Angela Raffa, ricostruisce: «L’articolo su Ischia è stato introdotto per accelerare l’iter di 27 mila richieste di condono bloccate da tempo. Sono state quasi tutte respinte». Per poi puntare a sua volta il dito verso un ex: «A quella norma molto favorevole era l’allora ministro Di Maio».