RASSEGNA STAMPA

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L’INCONTRO DI CARLO CALENDA CON LA MELONI FINALIZZATO A FORMALIZZARE LA DISPONIBILITÀ DEL TERZO POLO A COLLABORARE CON LE PROPRIE PROPOSTE NELL’INTERESSE DEL PAESE INNESCA POLEMICHE A DESTRA E A SINISTRA. A DESTRA FORZA ITALIA LO CONSIDERA UNA PROVOCAZIONE, A SINISTRA ENRICO LETTA LO INTERPRETA COME PRESUPPOSTO PER SOSTITUIRE ALL’OCCORRENZA FORZA ITALIA A SOSTEGNO DEL GOVERNO. PER CALENDA È SEMPLICE DIALETTICA DEMOCRATICA. NELL’INTERESSE DEL PAESE. OVVIAMENTE.

Articolo di Carlo Bertini per “la Stampa”

Racconta Carlo Calenda: «Prima di prendere appuntamento con Meloni ho detto al Pd “vogliamo cercare di andare insieme con una proposta comune”? Ma Letta non ha risposto». Dall’invito a recarsi a braccetto a palazzo Chigi, alle accuse di tradimento, fino agli insulti. Se qualcuno vuol mettere la parola fine al rapporto travagliato tra Enrico Letta e Carlo Calenda da ieri sera è autorizzato a farlo, anche se in politica, come si sa, «mai dire mai». Fatto sta che tra l’epiteto «incapace» affibbiato da Calenda a Letta e quello di traditore, appiccicato con un giro di parole da Letta a Calenda, lo stato dei rapporti può dirsi forse esaurito, con buona pace di cosa ne sarà del candidato comune nel Lazio Alessio D’Amato. L’abboccamento del leader di Azione con la premier Meloni è andato così di traverso al segretario uscente del Pd, da farlo sbottare al Tg3: «Questo governo cerca disperatamente alleati con i quali sostituire quelli attuali. Ho visto che si è già proposto il Terzo Polo con Calenda per sostituire Forza Italia: loro che sono stati votati per stare all’opposizione e che invece sono già pronti a passare in maggioranza. Veramente incomprensibile». Ed ecco la rispostina di Calenda dallo studio di Vespa: «Fesserie di un incapace di strategia politica. L’opposizione si fa proponendo e non solo inseguendo i 5stelle e urlando no a tutto». Forse, a veder bene, potrebbe influire la stizza per essere lasciati fuori dalla partita delle ultime poltrone che contano: «Se prenderemo noi la presidenza della commissione di vigilanza Rai? Ma certo che no, hanno fatto un accordo Pd-5s», risponde Calenda a Vespa. Soffrendo l’intesa che porterebbe Lorenzo Guerini a presiedere il Copasir e un 5stelle la Vigilanza. E regalando strali anche a Forza Italia, altro partito concorrente, a cui il Terzo polo vorrebbe prosciugare il bacino di pesca. Ma ad un leader di opposizione che bolla Forza Italia come «un partito allo sbando, che produce solo rumore e problemi, perché prima fanno cadere Draghi poi boicottano il loro governo», cosa dovrebbe replicare il suo ex alleato Letta? Normale che scattino sospetti o certezze di intelligenza col nemico. «Una spudorata bugia. Enrico stai sereno. Non entro in maggioranza».