GIORGIA MELONI AL MOMENTO DI INSEDIARSI ALLA GUIDA DEL GOVERNO RIVENDICAVA LA VITTORIA POLITICA PARAGONANDOSI AD UN “UNDER DOG” OVVERO A UN CAGNOLINO SVANTAGGIATO AI BLOCCHI DI PARTENZA. ANCORA QUALCHE GIORNO FA ESTERNAVA LA CONSIDERAZIONE CHE LA SUA APPARTENENZA POLITICA È STATA TENUTA PER 50 ANNI FUORI DAL COSIDDETTO “ARCO COSTITUZIONALE”. SULLE COLONNE DE “LA STAMPA” OGGI FLAVIA PERINA, CHE UN TEMPO HA DIRETTO L’ORGANO UFFICIALE DEL MSI “IL SECOLO D’ITALIA”, ANALIZZA LUCIDAMENTE IL PERCORSO DELLA DESTRA POST- FASCISTA, DAL MSI A FDI, PER DIMOSTRARE CHE I 40ENNI OGGI AL GOVERNO SONO PASSATI DALLA “SVOLTA DI FIUGGI” CHE DIEDE VITA AD AN PARTITO DI GOVERNO ORGANICO ALLE MAGGIORANZE DI CENTRODESTRA CON SILVIO BERLUSCONI. PER NON DIRE DEI CONSIGLIERI REGIONALI E COMUNALI ATTIVI DA DECENNI SU TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE. INSOMMA “UNDER DOG” È SOLTANTO UN ESPEDIENTE ORATORIO PER MAGNIFICARE LA VITTORIA. PIENAMENTE LEGITTIMA , PER GRAZIA RICEVUTA E MERITO DEL PD DI ENRICO LETTA.
Estratto dell’articolo di Flavia Perina “La Stampa”
Anche il comizio dei leader per il candidato della destra nel Lazio, Francesco Rocca, ha avuto come chiave principale il tema della rivincita degli esclusi con l’evocazione da parte di Giorgia Meloni della lunga marcia di FdI, fondata sul «coraggio», che «ha messo in sicurezza la destra italiana», «senza mai abbassare la testa o diventare una cosa diversa». Sono frasi che suscitano sempre molti applausi nei comizi […] perché corrispondono a uno stato d’animo effettivamente percepito dal popolo della destra, dai suoi dirigenti e dai suoi militanti: la sindrome di Davide contro Golia, delle vittime predestinate alla sconfitta che per farcela devono combattere contro forze preponderanti. Abbiamo visto agire questo complesso moltissime volte in questi tre mesi. […] le lamentele contro l’egemonia televisiva delle sinistre […] la protesta contro le burocrazie incapaci di adeguarsi «alle politiche nuove e diverse» del governo e con l’evocazione del machete nei loro confronti. […] la gestione della vicenda Cospito con la descrizione di una destra sottoposta a «linciaggio mediatico» perché denuncia «l’inchino del Pd ai boss mafiosi». Sono tutti esiti della stessa percezione di sé: quello di un mondo ostracizzato e minoritario che […] deve farsi forza per continuare la sua battaglia contro un ambiente ostile che vorrebbe ricacciarla nel ghetto (o nelle fogne). Gli underdog, appunto, secondo la prima auto-definizione di Meloni nel suo discorso di insediamento. Bisognerebbe cominciare a raccontarsi un’altra storia, più autentica e magari più impegnativa e sfidante, perché la destra dei quarantenni che oggi governa l’Italia […] nasce in tutt’altro contesto […] È la destra post-Fiuggi, arrivata alla politica quando la destra già da un pezzo era abilitata a governare. […] Consiglieri comunali, assessori, consiglieri regionali tra i venti e i trent’anni, nel caso straordinario di Giorgia Meloni vice-presidente della Camera prima dei trenta. E non solo. Questa destra ha avuto ruoli decisionali […] e voce nelle scelte che contano sia a livello nazionale che locale. […] a riprova vivente di quanto sia infondata l’idea che stare a destra significhi emarginazione ed esclusione. Perché, allora, questa destra si sente ancora Calimero? E quanto la danneggia, quanto le è di ostacolo, questa eterna percezione di marginalità, questo credersi vittima di tempi ostili […]? […] non favorisce una diversa consapevolezza di sé il milieu mediatico e culturale […] dove è ormai quasi impossibile trovare qualcosa che incoraggi ragionamenti più compiuti oltre gli antichi riflessi pavloviani dell’anticomunismo militante […] La sinistra ha avuto e ha quotidiani, opinionisti, aree televisive, dove il dubbio e il richiamo sono la regola […] A destra questa mancanza sta facendosi importante […] La destra si specchia ogni giorno in riflessioni che la omaggiano con una perenne fanfara […] incardinano l’idea che ogni obiezione altro non sia che un tentativo di infangare la «rivincita degli esclusi». […] non aiuta il mondo della destra a percepire le sue nuove responsabilità e i suoi nuovi doveri […]