RASSEGNA STAMPA

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C’E’ LA LETTURA CHE DANNO I POLITICI DEI VOTI USCITI DALLE URNE E C’E’ LA LETTURA DEGLI ADDETTI AI LAVORI CHE, SE NON SONO AL SERVIZIO DI QUALCUNO SONO PIÙ AFFIDABILI PERCHÉ -SI PRESUME- NON PORTATORI DI INTERESSI DI PARTE. NELLA LETTURA CHE DA LA GHISLERI L’ASTENSIONISMO VIENE ANCHE SPIEGATO COL FATTO CHE NON TUTTI “SAPEVANO” DI ESSERE CHIAMATI AL VOTO. MOTIVAZIONE POCO ATTENDIBILE SE NON SOSTENENDO CHE GLI ELETTORI DI LOMBARDIA E LAZIO ERANO TALMENTE RINTRONATI E PRESI DALLE CANZONETTE E DAI “BACI” TRASGRESSIVI DI SANREMO DA NON AVERE ALCUNA INFORMAZIONE PER LA CHIAMATA ALLE URNE. CI PUÒ STARE MA PIÙ CHE UNA SPIEGAZIONE È UN IMPIETOSO GIUDIZIO SU CHI, COMUNQUE, NON È ANDATO A VOTARE. PIU’ VEROSIMILE CHE NON SIANO ANDATI A VOTARE PER DISISTIMA DELLA POLITICA E DEI SUOI INTERPRETI. I MOTIVI NON MANCANO.

Estratto dell’articolo di Fabio Martini per “La Stampa”

[…] Alessandra Ghisleri, leader di Euromedia Research, legge la netta vittoria del centro-destra anche alla luce dell’umore prevalente nel Paese: «Vede, al termine di ogni anno noi svolgiamo una ricerca ad hoc sui sentimenti degli italiani, ebbene il passaggio tra 2022 e 2023 è stato segnato dallo stato d’animo dell’attesa. In questi casi si affronta il futuro, sapendo che c’è un cambiamento in atto, ma senza comprenderne appieno tutte le sfaccettature, intuendo soltanto che è in corso un cambio. Ma in questi passaggi c’è bisogno di una strada, di un’indicazione, di un sostegno. Avere indicazioni chiare da parte di chi si dimostra di essere coerente. Una qualità che Giorgia Meloni ha dimostrato di avere. Ecco, perché a poco meno di 5 mesi dalle elezioni Politiche, in due Regioni così differenti, è stata confermato l’appoggio a questa chiarezza».

[…] Tutti si stracciano le vesti, spesso retoricamente, sull’astensionismo altissimo. Come lo spiega?

«C’è qualcosa che ti morde dentro: ad un certo punto le persone non trovano più gli stimoli né i punti di riferimento alternativi. Questo significa che quando c’è un candidato e una coalizione forti, le persone si indirizzano in quella direzione. Ma chi ha un piccolo accenno diverso e non trova un punto di approdo, perde il “credo”. D’altra parte c’è il fondato sospetto che molti non siano andati a votare semplicemente perché non sapevano».

[…] Come spiega che il malanditissimo Pd, nella indiscutibile sconfitta, ha tenuto?

«Che il M5s non abbia superato il Pd, questo è un dato fondamentale. Certo, ora molto dipenderà dall’esito delle primarie. In altre parole il Partito democratico dovrà decidere se diventare competitivo o complementare rispetto ai Cinque stelle»

Che proseguono il loro declino, ben camuffato alle Politiche?

«I Cinque stelle, si sa, non vanno mai bene alle amministrative, mentre alle Politiche avevano un candidato, Conte, che ha condotto una campagna su misura, sulle sue indicazioni. Stavolta avevano una candidata nuova con la difficoltà di affrontare un passaggio non “suo” e dovendo giustificare che, dopo aver governato assieme al centro-sinistra, poi correvano da soli».

Anche il Terzo polo si è arenato. Come lo spiega?

«Nella campagna delle Politiche si erano concentrati sulle zone Ztl ma stavolta avevano un campo di “gioco” molto più largo, tra l’altro in una Lombardia nella quale il Pd governa in quasi tutti i capoluogo».

Il centro-sinistra ha mostrato una curiosa ignoranza in termini di tecnica elettorale, non le pare?

«Diciamo che forse avrebbero potuto garantire ai loro due candidati-presidenti un migliore “show” per segnalare la propria presenza. […]».

Quale fotografia dell’Italia politica esce da questa tornata elettorale così importante?

«Il voto che non c’è è davvero un dato molto importante: ti accorgi che tante persone si sentono estranee ai giochi e ai pensieri della politica. Se non hai la forza di coinvolgere gli elettori, rischi di perderli per strada. Chi si sente escluso […] ti affidi a chi il cambiamento lo può fare. Ecco perché ha rivinto la destra. Ma non c’è un travaso di voti, per esempio da sinistra a destra. C’è stata una conferma dei voti di destra e sono mancati quelli di sinistra».