RASSEGNA STAMPA

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ENTRERÀ NEI LIBRI DI STORIA LA VISITA A SORPRESA FATTA DA BIDEN A ZELENSKY PRESENTANDOSI A KIEV SENZA SCORTA MILITARE E SENZA ADEGUATA PROTEZIONE NEI CIELI. SEGNALE DI UNA VIVACITÀ NON SOLO POLITICA MA ANCHE FISICA. IL SIGNIFICATO POLITICO STA TUTTO IN QUELL’ABBRACCIO FRA BIDEN E ZELENSKY CHE RAPPRESENTA IL COMUNE VINCOLO IN DIFESA DELLA DEMOCRAZIA E DELLA LIBERTÀ ESPOSTA, NEL CASO DELL’UCRAINA, ALLE MIRE ESPANSIONISTICHE DELLA RUSSIA. C’E’ CHI SOSTIENE CHE A QUESTO PUNTO LA GUERRA DIVENTA FRA RUSSIA E NATO MA BISOGNA TENERE CONTO CHE ANCHE L’EUROPA È A MAGGIORANZA SCHIERATA IN DIFESA DELL’UCRAINA. PUTIN RIMANE SPIAZZATO DALLA VISITA DI BIDEN A KIEV E VESTE I PANNI DELLA VITTIMA ACCUSANDO L’OCCIDENTE DI VOLER SMEMBRARE IL TERRITORIO RUSSO E SVUOTARLO DELLA CULTURA E DELLA IDENTITÀ RUSSA. A CHIUSURA DEL SUO DISCORSO LASCIA INTENDERE CHE NON ESCLUDE IL RICORSO AD ARMI NUCLEARI.

1. I MEDIA DEPISTATI E LA TELEFONATA A MOSCA COSÌ JOE HA PORTATO UN ASSEGNO DA 460 MILIONI

Estratto dell’articolo di Alberto Simoni per “la Stampa”

La sintesi del blitz di Joe Biden a Kiev la fa il suo consigliere per la Sicurezza nazionale, Jake Sullivan, quando il presidente è sulla via del ritorno. «Era tempo di mostrare il sostegno alla resistenza degli ucraini». Le parole non bastano più e a Washington hanno riflettuto se portare la sfida a Putin su un piano diverso, quello della forza delle immagini e dei simboli per ribadire – parole di Biden – che «un anno dopo la prova dell’errore di Putin è in questa stanza: siamo ancora insieme».   […] Pochi, fra Pentagono, Consiglio per la Sicurezza nazionale, servizi di sicurezza e intelligence, erano a conoscenza non solo dell’idea, ma soprattutto dei piani e della logistica maturati negli ultimi giorni. Al corrente anche l’ambasciata Usa a Kiev che ha mediato con gli ucraini. Anche lì la missione è stata tenuta nascosta sino a quando lunedì mattina alle 8.30 Biden non è apparso con Zelensky e la moglie.   […]  Meno di dieci persone conoscevano il percorso. Non è chiaro chi abbia fatto gli ultimi controlli di sicurezza al vagone, se gli ucraini, o se gli agenti dei servizi Usa abbiano messo piede in Ucraina. […]   La missione è storica, perché mai nell’epoca moderna un presidente Usa era stato in una zona di guerra dove gli americani non hanno basi o strutture logistiche e questi sono dettagli che lo staff del presidente ha sottolineato in un briefing con i reporter ai quali è stato ribadito che «Biden ha assunto l’impegno ed era convinto della missione». Voleva – ha spiegato Sullivan – rendere chiaro il messaggio di sostegno agli ucraini». Non si è trattato di «celebrare» l’anniversario del conflitto ma, ha rimarcato lo staff della Casa Bianca, di affermare l’impegno economico, umanitario e militare. E su questo la visita […] ha mostrato che esistono delle differenze su quel che Zelensky vuole e quel che Biden è disposto a dare. Il presidente è arrivato con un assegno di 460 milioni di dollari per un altro pacchetto di armi: ci sono Javelin, Howitzer per gli Himars, veicoli corazzati, munizioni, sistemi di difesa radar. Ma non missili a lungo raggio e i caccia che con insistenza gli ucraini reclamano. […]

2. I TRE MESSAGGI DI BIDEN A PUTIN (CHE ERA STATO AVVISATO DELLA VISITA)

Estratto dell’articolo di Giuseppe Sarcina per www.corriere.it

[…] Il viaggio [di Joe Biden a Kiev] intende mandare tre messaggi a Vladimir Putin e al resto del mondo, specie a quei Paesi (leggi Cina) che non hanno preso posizione contro l’invasione dell’Ucraina. «Esattamente un anno fa Zelensky diceva al telefono al nostro presidente: non so se avremo ancora occasione di parlarci. Oggi i due leader hanno passeggiato liberamente a Kiev».

[…] Primo: «Il sostegno degli Stati Uniti all’Ucraina è più solido che mai; daremo a Zelensky tutti gli strumenti che occorrono per vincere la guerra».

Secondo: «L’Occidente si è ritrovato unito e compatto»

Terzo: «L’Ucraina è rimasta in piedi; ha dimostrato coraggio e grande capacità di resistenza».

Gli americani, però, guardano anche in avanti. Biden ha messo sul piatto un altro sostanzioso pacchetto di aiuti militari. […] i due presidenti hanno fatto il punto sulle urgenze dei prossimi mesi. La difesa militare è naturalmente la priorità numero uno. Così come serviranno altri finanziamenti, almeno 18 miliardi di dollari, per garantire il funzionamento minimo dello Stato. Poi occorre mettere in sicurezza gli approvvigionamenti di energia e le reti elettriche. Ma è molto importante anche la dimensione politica. Biden e Zelensky hanno discusso dell’Assemblea straordinaria dell’Onu che si riunirà a New York nei prossimi giorni, proprio alla vigilia del 24 febbraio. Il leader ucraino presenterà una versione ridotta del suo «piano di pace in dieci punti», chiedendo ai 194 Paesi dell’Onu di votarlo. Gli americani erano perplessi, perché temono che questa volta l’area del sostegno a Zelensky possa ridursi. Nel marzo del 2022, 143 Stati condannarono l’aggressione russa. Stavolta vedremo. Un dato, però, sembra chiaro. Gli Stati Uniti si sono ormai attrezzati per reggere una guerra di lunga durata. Non vedono alternative. Anche se continueranno a «corteggiare» Xi Jinping […] e provare a evitare lo scontro diretto con Putin. La sortita a Kiev di Biden è una prova di forza, ma non vuole essere una sfida-provocazione nei confronti dei russi. In caso contrario gli americani, forse, non li avrebbero pre allertati.